Il Senato ha approvato all’unanimità (243 voti favorevoli, nessuna astenuto) la legge “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere” che mira a garantire un flusso informativo adeguato sulla violenza di genere contro le donne per “progettare adeguate politiche di prevenzione e contrasto e di assicurare un effettivo monitoraggio del fenomeno”. Fra l’altro, la norma prevede che l’Istat e il Sistan (Il Sistema statistico nazionale) permettano la realizzazione di una indagini periodiche dedicate alla violenza contro le donne, con stime anche sulla parte sommersa dei diversi tipi di violenza: violenza fisica, sessuale, psicologica, economica e stalking. Il testo passa alla Camera. A fornire i dati saranno anche le strutture sanitarie pubbliche e, in particolare, le unità operative di Pronto soccorso. Sarà inoltre istituita una banca dati interministeriale (Interno e Giustizia) nella quale sono raccolti i dati sui femminicidi e sulle donne che hanno denunciato una violenza.

“Non è un tempo facile aula per portare e approvare in Aula un provvedimento all’unanimità, se lo abbiamo fatto è merito di tutti in eguale misura”, ha commentato la senatrice dem Valeria Valente, presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio e prima firmataria del ddl. “Il Senato contribuisce al 25 novembre con un atto concreto, utile per le donne di questo Paese e per le operatrici. Oggi non mi sentirete dare numeri perché questo Paese non ne dispone. Eppure per combattere un fenomeno occorre conoscerlo. Serve chiarezza sui numeri, serve indagare sul sommerso della violenza psicologica ed economica e sulla relazione tra autore e vittima di un reato, perché anche un danneggiamento può essere rilevante e preludere a un femminicidio. Il disegno di legge che approviamo oggi dispone proprio la raccolta di questi dati, laddove arrivano le donne: dal pronto soccorso alle forze dell’ordine, ai tribunali e per questo coinvolge i ministeri dell’Interno e della Giustizia, mentre l’Istat produrrà relazioni ogni 3 anni sulla violenza e sui centri antiviolenza e le case rifugio”. Valente ha continuato: “Dobbiamo fare un’operazione verità. In Italia abbiamo un quadro normativo soddisfacente. Perché le donne continuano a morire per mano degli uomini? Il tema è di fondo: smettiamo di chiederci cosa avrebbe dovuto fare una donna per evitare la violenza, com’era vestita, perché non ha chiesto aiuto o non ha denunciato e cominciamo a chiederci cosa scatta nella testa di un uomo che decide di avere il diritto di abusare di una donna contro la sua volontà. Bisogna incidere sulla cultura, intervenire sull’educazione, in primis sulle università e sulla formazione per tutti gli operatori che hanno a che fare con le donne che subiscono violenza, per costruire finalmente una società davvero paritaria”.

Anche la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti ha espresso la sua soddisfazione per il risultato: “Le Istituzioni del nostro Paese si assumono una responsabilità fattiva con politiche di contrasto della violenza contro le donne, senza se e senza ma. Il voto unanime di oggi al Senato farà emergere dinamiche che saranno interpretate attraverso un processo scientifico strutturale e stabile. Sono grata alla Commissione Femminicidio e alla sua presidente Valente, alla relatrice De Petris e a tutte le forze politiche che in modo trasversale hanno sostenuto questo disegno di legge sulle statistiche in tema di violenza di genere. Sia questo un passo ulteriore di un percorso da fare tutti insieme, come Istituzioni e come Paese”.

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