Revenge porn, la violenza contro le donne è anche psicologica
di Paolo Di Falco e Marta De Vivo
Un video che l’ex fidanzato manda alla chat dei suoi amici di calcetto e una ragazza che perde il posto di lavoro. Questo è quello che è accaduto due anni fa ad una giovane maestradi Torino che oltre ad aver perso il suo posto di lavoro è stata stigmatizzata per l’atto più naturale del mondo: fare l’amore. Un video che circolando tra le chat di Whatsapp arriva anche alla mamma di un’alunna della maestra che, invece di chiedersi come mai suo marito avesse quel video, va subito a girarlo alle altre mamme.
Così i fatidici “gruppi delle mamme” (chat dove puoi trovare di tutto: dai complotti sanitari alle decisioni sulle sorti mondiali) entrano in azione e si riesce a far licenziare la giovane maestra. E’ davvero paradossale che questa vicenda ruoti intorno a quell’atto di amore visto come “un atto satanico”, quasi proibito.
Proviamo ad immaginarci le chiacchieredelle mamme degli alunni della maestra: “Quella non può insegnare ai nostri figli, vedi quello che fa” e altre assurde affermazioni, come “se lo merita dopo quello che ha fatto”. Ma fatto cosa, ci verrebbe da dire: l’amore? Fatto cosa: quell’atto con cui avete generato i vostri figli?
Da notare come ci si scaglia contro quest’ultima, che non ha fatto nulla di male, invece che contro il suo ex fidanzato e tutti quegli uomini in quella chat che hanno fatto girare il video. Si va a stigmatizzare un’innocente per aver fatto l’amore e non il suo ex fidanzato che ha diffuso quei video privati. Tralasciando il fatto principale: vi sembra assolutamente normale che quei video girino in una chat con gli amici di calcetto?
Perché, beh, se vi sembra normale dovreste preoccuparvi molto di più delle persone che vi stanno accanto, piuttosto che andarvi a scagliare contro una ragazza rea di aver fatto l’amore. Un caso che ci fa riflettere su questo 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Violenza che non è solo fisica ma anche psicologica – revenge porn in questo caso – e purtroppo a farne le spese sono ancora una volta le donne.
Donne che come in questo caso vengono messe alla gogna: per cosa? Gli uomini si sentono forti e potenti rispetto alle donne ancora oggi in fin troppe occasioni: sono ancora troppi gli atteggiamenti e i gesti che la dicono lunga sul fantomatico livello di “parità” che pare sia stato raggiunto. Il concetto di “consenso” molte persone ancora oggi non lo hanno compreso. Il revenge porn è pornografia non consensuale (Ncp) e consiste dunque nella condivisione sui principali canali social di immagini e video privati a carattere sessuale.
Secondo uno studio americano del 2014 è emerso che il 50% delle foto intime ha in allegato sia il nome sia tutti i link ai profili personali dei soggetti; nel 20% dei casi contengono anche gli indirizzi email e i numeri di telefono. Questa condivisione di informazioni private porta inevitabilmente a ripercussioni lavorative, come nel caso della maestra di Torino. Secondo uno studio di CareerBuilder infatti circa l’80% dei datori di lavoro utilizza i social per fare recruiting e nel 70% dei casi si viene quasi sempre scartati per via di una “bad web reputation”.
Inoltre la maggior parte degli episodi di Ncp avviene all’interno delle coppie, solitamente da parte di ex compagni o compagne (anche se in prevalenza le vittime, stando ai dati, tendono ad essere le donne al 90%). Non solo, perché secondo Cyber Civil Rights Initiative circa il 70% delle vittime ha subito questa violazione di privacy da parte dell’attuale o del precedente partner.
Infine anche per i minori la situazione non sembra essere delle migliori: sono molteplici i casi di revenge porn che vedono come vittime i minorenni, ignari di ciò che gli sarebbe capitato di lì a poco, portandoli spesso anche alla depressione e nel peggiore dei casi a commettere atti estremi come il suicidio. Secondo un altro studio di Eurispes del 2019 il 58% dei minori ha subito pressioni per inviare le proprie foto intime e una vittima su 4 già prima dei 13 anni subisce “sextortion”. Ciò può causare una sindrome da stress post traumatico, rabbia, senso di colpa e una perdita di autostima.
La detenzione per questo tipo di reati va da uno a 6 anni e purtroppo, evidentemente, ciò non è ancora abbastanza per dissuadere queste persone dal commettere tali azioni oscene; o forse il problema risiede nell’educazione sessuale di ognuno, nella capacità morale ed etica di comprendere che “la mia libertà finisce quando inizia quella dell’altro”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
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La Politica Del Popolo
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Giustizia & Impunità - 25 Novembre 2020
Revenge porn, la violenza contro le donne è anche psicologica
di Paolo Di Falco e Marta De Vivo
Un video che l’ex fidanzato manda alla chat dei suoi amici di calcetto e una ragazza che perde il posto di lavoro. Questo è quello che è accaduto due anni fa ad una giovane maestra di Torino che oltre ad aver perso il suo posto di lavoro è stata stigmatizzata per l’atto più naturale del mondo: fare l’amore. Un video che circolando tra le chat di Whatsapp arriva anche alla mamma di un’alunna della maestra che, invece di chiedersi come mai suo marito avesse quel video, va subito a girarlo alle altre mamme.
Così i fatidici “gruppi delle mamme” (chat dove puoi trovare di tutto: dai complotti sanitari alle decisioni sulle sorti mondiali) entrano in azione e si riesce a far licenziare la giovane maestra. E’ davvero paradossale che questa vicenda ruoti intorno a quell’atto di amore visto come “un atto satanico”, quasi proibito.
Proviamo ad immaginarci le chiacchiere delle mamme degli alunni della maestra: “Quella non può insegnare ai nostri figli, vedi quello che fa” e altre assurde affermazioni, come “se lo merita dopo quello che ha fatto”. Ma fatto cosa, ci verrebbe da dire: l’amore? Fatto cosa: quell’atto con cui avete generato i vostri figli?
Da notare come ci si scaglia contro quest’ultima, che non ha fatto nulla di male, invece che contro il suo ex fidanzato e tutti quegli uomini in quella chat che hanno fatto girare il video. Si va a stigmatizzare un’innocente per aver fatto l’amore e non il suo ex fidanzato che ha diffuso quei video privati. Tralasciando il fatto principale: vi sembra assolutamente normale che quei video girino in una chat con gli amici di calcetto?
Perché, beh, se vi sembra normale dovreste preoccuparvi molto di più delle persone che vi stanno accanto, piuttosto che andarvi a scagliare contro una ragazza rea di aver fatto l’amore. Un caso che ci fa riflettere su questo 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Violenza che non è solo fisica ma anche psicologica – revenge porn in questo caso – e purtroppo a farne le spese sono ancora una volta le donne.
Donne che come in questo caso vengono messe alla gogna: per cosa? Gli uomini si sentono forti e potenti rispetto alle donne ancora oggi in fin troppe occasioni: sono ancora troppi gli atteggiamenti e i gesti che la dicono lunga sul fantomatico livello di “parità” che pare sia stato raggiunto. Il concetto di “consenso” molte persone ancora oggi non lo hanno compreso. Il revenge porn è pornografia non consensuale (Ncp) e consiste dunque nella condivisione sui principali canali social di immagini e video privati a carattere sessuale.
Secondo uno studio americano del 2014 è emerso che il 50% delle foto intime ha in allegato sia il nome sia tutti i link ai profili personali dei soggetti; nel 20% dei casi contengono anche gli indirizzi email e i numeri di telefono. Questa condivisione di informazioni private porta inevitabilmente a ripercussioni lavorative, come nel caso della maestra di Torino. Secondo uno studio di CareerBuilder infatti circa l’80% dei datori di lavoro utilizza i social per fare recruiting e nel 70% dei casi si viene quasi sempre scartati per via di una “bad web reputation”.
Inoltre la maggior parte degli episodi di Ncp avviene all’interno delle coppie, solitamente da parte di ex compagni o compagne (anche se in prevalenza le vittime, stando ai dati, tendono ad essere le donne al 90%). Non solo, perché secondo Cyber Civil Rights Initiative circa il 70% delle vittime ha subito questa violazione di privacy da parte dell’attuale o del precedente partner.
Infine anche per i minori la situazione non sembra essere delle migliori: sono molteplici i casi di revenge porn che vedono come vittime i minorenni, ignari di ciò che gli sarebbe capitato di lì a poco, portandoli spesso anche alla depressione e nel peggiore dei casi a commettere atti estremi come il suicidio. Secondo un altro studio di Eurispes del 2019 il 58% dei minori ha subito pressioni per inviare le proprie foto intime e una vittima su 4 già prima dei 13 anni subisce “sextortion”. Ciò può causare una sindrome da stress post traumatico, rabbia, senso di colpa e una perdita di autostima.
La detenzione per questo tipo di reati va da uno a 6 anni e purtroppo, evidentemente, ciò non è ancora abbastanza per dissuadere queste persone dal commettere tali azioni oscene; o forse il problema risiede nell’educazione sessuale di ognuno, nella capacità morale ed etica di comprendere che “la mia libertà finisce quando inizia quella dell’altro”.
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".