Una ricerca mette in evidenza come 9 automobilisti su 10 siano propensi all'acquisto di vetture a basso impatto aziendale, pur se poco pratici riguardo alle nuove tecnologie. Nella scelta, determinante è il ruolo dei test drive
Nove italiani su dieci sono pronti a comprare un’auto ibrida o 100% elettrica, anche pagandola un po’ di più. E anche se in fondo non conoscono bene né l’una né l’altra, anche perché hanno avuto poche occasioni di guidarle. In estrema sintesi, sono questi i risultati di una ricerca condotta da Areté sugli scenari attuali e futuri della mobilità nel nostro Paese.
L’87% degli intervistati ha confermato infatti di essere disposto all’acquisto di una vettura a batteria, anche se dovesse costare il 10% in più di un modello tradizionale con motore endotermico. Soprattutto per motivi di tutela dell’ambiente e di economia nella gestione: il risparmio sul carburante (indicato dal 33% del campione), il ricorso degli incentivi (13%), il non pagamento del bollo (5%), i minori costi di manutenzione (5%), il parcheggio gratuito sulle strisce blu (3%).
Ritrosie? Quelle classiche, legate all’autonomia di questi veicoli e alla loro ricarica: in particolare a preoccupare sono i tempi e la (non) presenza capillare di colonnine e punti di rifornimento. Tra i punti di forza invece spiccano la silenziosità, la guida rilassata ed i bassi consumi.
Si accennava, poi, alla scarsa conoscenza di queste nuove tecnologie. Ebbene, la metà degli intervistati non conosce ad esempio le differenze tra i vari tipi di auto ibrida (mild, full, plug-in), mentre solo uno su tre ne ha mai guidata una. Percentuale che scende al 23% se si parla di auto elettriche pure. Risultato? Nove su dieci ritengono determinante effettuare una prova su strada prima di un eventuale acquisto. Concessionari avvisati.