In appello era stato condannato a 7 anni e 10 mesi, ovvero 8 mesi in più rispetto al primo grado
Condanna confermata per Severino Antinori, il ginecologo imputato per la rapina di ovuli a una infermiera spagnola, avvenuta alla clinica Matris di Milano nell’aprile 2016. il medico, discusso ‘pioniere’ della fecondazione assistita, dovrà scontare 6 anni e 6 mesi. In appello era stato condannato a 7 anni e 10 mesi, ovvero 8 mesi in più rispetto al primo grado. Nell’aprile 2016 furono prelevati i gameti a una giovane infermiera spagnola che aveva denunciato di essere stata immobilizzata, sedata e poi costretta a subire l’intervento. Per quel contestato prelievo forzato di otto ovuli il medico era finito prima in carcere e poi ai domiciliari.
La segretaria Bruna Balduzzi, che poi ha patteggiato la pena, aveva ammesso le sue responsabilità spiegando di non essere mai stata capace di opporsi “alle richieste” avanzate e, riferendosi ad Antinori, di aver sempre “eseguito gli ordini”. La stessa cosa era avvenuta per l’anestesista. L’anno scorso invece era stato confermato in secondo grado il proscioglimento dall’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commercializzazione di gameti.
Ora il procuratore generale emetterà l’ordine di esecuzione della pena e qualora dovesse disporre la carcerazione, nonostante il medico abbia 75 anni, i difensori del ginecologo, gli avvocati Carlo Taormina, Tommaso Pietrocarlo e Gabriele Maria Vitiello, presenteranno istanza di modifica della misura detentiva dal carcere in arresti domiciliari.