La data è stata fissata al termine dell’udienza odierna, dove sono stati escussi i due testi richiesti dall’accusa e accettati dalla Corte, cioè l’attuale assessore al Personale, Antonio De Santis, e il segretario personale della sindaca di Roma, Fabrizio Belfiore. La sindaca è stata assolta in primo grado perché il fatto non costituisce reato
Il processo di secondo grado a Virginia Raggi si potrebbe concludere il 14 dicembre. Per quella data è stata fissata la discussione e, secondo gli intendimenti dei giudici della seconda sezione della Corte d’Appello, si dovrebbe arrivare a sentenza. La sindaca di Roma è a processo per falso documentale, nell’ambito della promozione a direttore di Dipartimento dell’ex vicecomandante della Polizia locale, Renato Marra, operazione nella quale era coinvolto anche il fratello, Raffaele Marra, all’epoca dei fatti direttore del Dipartimento personale. All’ufficio capitolino anticorruzione, in particolare, la sindaca spiegò che il ruolo di Raffaele Marra nella nomina del fratello fu “di mera pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte, senza alcuna partecipazione alle fasi istruttorie, di valutazione e decisionali”. Affermazione poi confutata agli atti del processo che ha portato alla condanna di Raffaele Marra. Raggi però è già stata assolta in primo grado da queste accuse “perché il fatto non costituisce reato”.
La data è stata fissata al termine dell’udienza odierna, dove sono stati escussi i due testi richiesti dall’accusa e accettati dalla Corte, cioè l’attuale assessore al Personale, Antonio De Santis, e il segretario personale della sindaca di Roma, Fabrizio Belfiore.La Procura ha chiesto nuovamente l’audizione di Mariarosaria Turchi, all’epoca dei fatti responsabile dell’ufficio anticorruzione del Campidoglio, ma i giudici per la seconda volta hanno ritenuto non necessario sentire l’ex dirigente. La difesa di Virginia Raggi, rappresentata dagli avvocati Emiliano Fasulo, Pierfrancesco Bruno e Alessandro Mancori, ha anticipato ai giudici la possibilità di chiedere che la sindaca rilasci delle dichiarazioni finali prima della sentenza.
I due testi odierni hanno sostanzialmente ribadito quanto dichiarato in sede di processo di primo grado. De Santis ha spiegato che “la sindaca si era raccomandata di non promuovere Renato Marra nell’ambito Corpo proprio per il vincolo di parentela con Raffaele Marra”, mentre Belfiori ha specificato nuovamente che “non ho visto l’email dell’ex assessore Adriano Meloni (che chiedeva la nomina a dirigente di Marra nel suo ufficio competente al Turismo, ndr) perché in quel periodo, per un errore di comunicazione, arrivavano migliaia di messaggio al giorno”.