Lo scienziato Mohsen Fakhrizadeh-Mahabadi, considerato tra i capi del programma nucleare iraniano, è stato ucciso a colpi di pistola ad Absard, nei pressi di Damavand, a nord-est della capitale Teheran. Il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif su Twitter scrive che ci sono “serie indicazioni di un ruolo di Israele” nell’uccisone. Lo scienziato era stato accusato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu di gestire un programma per lo sviluppo di armi atomiche fin dall’inizio degli anni 2000, denominato programma Amad. Secondo fonti israeliane, era nella lista degli obiettivi del Mossad, l’agenzia di intelligence del Paese. “I sionisti stanno facendo di tutto per innescare una guerra a tutto campo facendo pressioni sull’Iran”, ha detto il generale iraniano Hossein Dehghan, consigliere militare della Guida Suprema Ali Khamenei. “Ci abbatteremo sugli assassini di questo martire innocente come un tuono e li faremo pentire di quello che hanno fatto”, ha aggiunto il generale.
“Alcuni colleghi dell’esperto scienziato del programma nucleare e missilistico e almeno tre dei terroristi sono rimasti uccisi o feriti nel corso dell’attacco di questo pomeriggio”, riferisce la Fars, agenzia vicina ai Pasdaran, citando fonti di sicurezza. Non viene tuttavia precisato al momento il numero delle altre eventuali vittime. Secondo il racconto di alcuni testimoni, ci sarebbe stata inizialmente un’esplosione, forse per bloccare l’auto su cui viaggiava Fakhrizadeh-Mahabadi, seguita da una serie di spari. “I terroristi hanno assassinato oggi un importante scienziato iraniano. Questa vigliaccheria, con serie indicazioni di un ruolo israeliano, dimostra un disperato bellicismo da parte degli autori”, scrive nel suo tweet Zarif. “L’Iran chiede alla comunità internazionale, e soprattutto all’Unione Europea, di porre fine ai loro vergognosi doppi standard e di condannare questo atto di terrorismo di stato”, conclude il ministro degli Esteri.
In passato, riferiscono media iraniani, lo scienziato era già scampato a un tentativo di assassinio attribuito al Mossad. Considerato da molti tra il più esperto tra i tecnici nucleari del ministro della Difesa di Teheran, Fakhrizadeh-Mahabadi era stato anche responsabile del Centro di ricerca di fisica (Phrc) della Repubblica islamica e ufficiale delle Guardie della Rivoluzione iraniana. Fakhrizadeh aveva guidato il programma Amad (speranza in persiano). Israele e i Paesi occidentali avevano sostenuto che si trattasse di un’operazione militare, ma Teheran ha sempre negato definendo il suo programma nucleare esclusivamente pacifico. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), il programma Amad si è concluso all’inizio degli anni 2000.
Israele è stata sospettata in passato di aver condotto uccisioni mirate di scienziati nucleari: per ora ha rifiutato di commentare l’uccisione. Il premier Netanyahu nominò lo scienziato nel 2018 quando annunciò che i servizi d’intelligence del Mossad avevano trafugato da un deposito a Teheran un vasto archivio sul programma nucleare iraniano. “Ricordate questo nome, Fakhrizadeh“, disse il primo ministro israeliano. Secondo la sua denuncia, Teheran aveva portato avanti un programma segreto, chiamato appunto Amad, fra il 1999 e il 2003 per sviluppare armi nucleari. Dopo il 2003 tale programma fu diviso: secondo Netanyahu una parte fu portata avanti alla luce del sole e l’altra, con scopi bellici, rimase segreta. Teheran aveva negato l’esistenza di Amad quando fu firmato l’accordo sul nucleare iraniano nel 2015. Ma Netanyahu dichiarò nel 2018 che il progetto veniva portato ancora avanti sotto diverse coperture, fra cui il programma Spnd del ministero della Difesa, che era guidato proprio da Fakhrizadeh.