Dissequestrati fondi degli amministratori e "per la maggior parte (21,8 milioni circa su complessivi 26,7 milioni circa)" delle società
Il Tribunale del Riesame di Teramo ha annullato parte del sequestro preventivo dei fondi che era stato disposto dal gip lunedì scorso nei confronti di amministratori e società della “Strada dei Parchi” nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge vertici ed ex vertici della concessionaria della A24. Il gruppo Toto, a cui fa capo Strada dei Parchi, in una nota spiega di aver accolto con soddisfazione l’ordinanza “che annulla interamente il sequestro di ingenti fondi dei suoi amministratori e, per la maggior parte (21,8 milioni circa su complessivi 26,7 milioni circa), il sequestro dei fondi delle sue società”. Lunedì scorso il gip di Teramo aveva depositato il sequestro per la mancata manutenzione dei viadotti del tratto teramano della A24.
Secondo gli investigatori, gli indagati non avevano mai fatto manutenzione su 9 viadotti della A24. “Totale inadempienza”, sostiene la Guardia di Finanza. Tutt’altro che sporadica, visto che la situazione – che riguardava sia gli interventi ordinari che straordinari – andava avanti dal 2009. E alcuni lavori erano stati eseguiti solo dal 2018, dopo il crollo del Ponte Morandi, senza spese a carico della società perché erano stati “utilizzati contributi statali”. Lelio Scopa, Cesare Ramadori, Mauro Fabris, Iginio Lai, Marco Rocchi e Gabriele Nati – tutti ai vertici della concessionaria negli ultimi 11 anni – sono indagati dai pm Laura Colica e Silvia Scamurra con le accuse, a vario titolo, di abuso d’ufficio, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti. Molti dei manager sotto inchiesta sono coinvolti anche negli accertamenti riguardanti la A25 da parte della procura di Pescara.