Un unico prelievo, fortemente progressivo, al posto delle tante micro patrimoniali “nascoste” che colpiscono immobili e risparmi, dall’Imu sulla seconda casa all’imposta di bollo su conti correnti e deposito titoli. In più, un contributo una tantum sui grandissimi patrimoni per fronteggiare l’emergenza sanitaria. E’ quello che prevede l’emendamento di alcuni deputati di Liberi e Uguali alla legge di Bilancio (sottoscritto anche da esponenti Pd) che riscrive il sistema della tassazione patrimoniale. Verrà presentato in queste ore, dopo aver raccolto anche il sostegno di esponenti esterni. In sostanza il nuovo regime fiscale si tradurrebbe in un risparmio significativo per chi possiede ricchezze fino a 500mila euro. Nel calcolo vengono inclusi gli immobili, tolto però il valore residuo del mutuo e le altre passività finanziarie. I Comuni verrebbero compensati del mancato gettito Imu con un apposito fondo di solidarietà.
Più nel dettaglio la proposta propone un prelievo dello 0,2% su basi imponibili comprese tra 500mila e un milione di euro. L’aliquota sale allo 0,5% per patrimoni compresi tra 1 e 5 milioni di euro. Secondo le prime simulazioni, considerando i prelievi cancellati dall’emendamento, il nuovo regime fiscale inizierebbe ad avere un impatto significativo sopra i 10 milioni di euro. Tra i 5 e i 50 milioni l’aliquota sale infatti all’1% e raddoppia oltre i 50 milioni. Per i grandissimi patrimoni, sopra al miliardo di euro, è previsto un prelievo straordinario, limitato al solo 2021, del 3%, fondi che verrebbero destinati alla lotta alla pandemia e a rafforzare gli aiuti ai cittadini più in difficoltà. L’emendamento chiede anche l’introduzione di una dichiarazione patrimoniale, con sanzioni amministrative pecuniarie proporzionali agli importi non dichiarati.
Al momento tra i firmatari dell’emendamento compaiono i deputati Rossella Muroni, Erasmo Palazzotto e Luca Pastorino di Leu; Giuditta Pini, Chiara Gribaudo, Matteo Orfini, Fausto Raciti, Luca Rizzo Nervo del Pd. Come spiega a ilfattoquotidiano.it il portavoce nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni si tratta di una proposta che contiene un primo elemento per una ristrutturazione più ampia del nostro sistema fiscale. “Bisogna semplificare, e noi lo facciamo prevedendo di eliminare una miriade di piccoli tributi. E bisogna recuperare almeno in parte la progressività della tassazione che è stata in gran parte persa nel corso degli anni”.
A livello internazionale il dibattito su un ripensamento dei sistemi di tassazione in senso di maggiore progressività, non è più da tempo limitato alla sola “sinistra”. Persino il Fondo monetario internazionale ha recentemente auspicato un aumento del prelievo a carico dei contribuenti molto ricchi, dopo che negli ultimi decenni hanno visto calare drasticamente le loro aliquote. Un fattore che contribuisce ad esasperare diseguaglianze già in forte aumento che finiscono per ingolfare il motore della crescita economica. Nei giorni scorsi ilfattoquotidiano.it ha calcolato quanto frutterebbe in Italia un prelievo modellato sulla proposta dei due economisti dell’università di Berkeley Emmanuel Saez e Gabriel Zucman per gli Stati Uniti. Vale a dire un prelievo del 2% per i patrimoni sopra ai 50 milioni di euro e del 3% per quelli che superano il miliardo. Se applicata in Italia l’imposta riguarderebbe meno di 3mila “paperoni” ma frutterebbe circa 10 miliardi l’anno.