Nell’Italia sferzata dalla seconda ondata della pandemia, cresce la preoccupazione per la crisi economica, che si accompagna a senso di insofferenza e fatica. Solo un italiano su 3 dichiara che farà il vaccino non appena sarà disponibile mentre il 41% preferisce attendere, per avere garanzie su efficacia ed effetti collaterali. La situazione fotografata da Ipsos per il Corriere della Sera evidenzia una crisi sociale che si ripercuote anche sul panorama politico, dove cala il gradimento per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e per il governo, specie tra gli elettori di Lega e centrodestra. L’esecutivo risulta essere il secondo attore chiave dopo le imprese per fare ripartire il Paese, secondo la rilevazione Demos-Libera per Repubblica. Al terzo e quarto posto ci sono istruzione e ricerca, seguite dallo spirito di iniziativa degli stessi cittadini, poi associazioni, banche e organismi internazionali. Una classifica che vede all’ultimo posto i sindacati e al penultimo i partiti politici, che gli italiani identificano come le entità meno efficaci per il rilancio del Paese. Gli elettori vicini al centrodestra, e in particolare quelli di Forza Italia, puntano sulle imprese, mentre sud e sostenitori dei partiti al governo puntano soprattutto su Palazzo Chigi.
Gradimento dei leader e partiti – Guardando al sondaggio Ipsos, rispetto a un mese fa, il premier perde 3 punti assestandosi al 55%, mentre l’esecutivo si ferma a 52 e registra due punti in meno. Per entrambi il calo è di 10 punti da settembre, e si tratta del livello più basso da quando è iniziata la pandemia. Quanto invece al gradimento degli altri leader politici, in testa c’è Giorgia Meloni stabile al 36, seguita dal ministro della Salute Speranza al 35 (-1), da Salvini che cresce di due punti al 33, e da Zingaretti stabile al 29. Cala di altri due punti Renzi, che dal 13 passa all’11.
Un punto in più per Di Maio che passa al 25% (come Berlusconi), ma guardando alle intenzioni di voto, i 5 Stelle (15%, in calo di 0,9%) vengono sorpassati da Fratelli d’Italia (15,5%, in flessione di 0,4%) che diventano terzo partito dietro la Lega, salda al primo posto col 25,5% e in aumento di 1%, seguita dal Pd con il 20,6%. Forza Italia, nonostante le aperture al dialogo col governo Conte, si ferma all’8%, mentre Sinistra Italiana/Leu si attesta al 3,2%, seguita da Azione (3%), Italia viva (2,8%, in calo dello 0,1%), Europa verde (2%) e +Europa (1,9%). Crescono ancora gli astensionisti, che dal 40,3 di un mese fa passano al 41%.
Quando usciremo dalla pandemia? – La fase sociale che sta attraversando il Paese è complessa e densa di preoccupazioni anche per i mesi a venire, con la maggior parte degli italiani convinta che la crisi sanitaria sia destinata a durare ancora molto tempo. Il 47% degli italiani è infatti certo che l’emergenza si chiuderà tra l’estate e l’autunno del 2021, ma il 27% è convinto che i tempi saranno più lunghi. La fascia dei più ottimisti, convinta che la crisi sarà alle spalle entro la prossima primavera, riguarda solo il 13% degli italiani.