Politica

Annunziata invita Morra e legge scuse della Rai per l’esclusione da Titolo quinto. La presidenza: “Iniziativa della direzione”

Fonti "vicine alla presidenza" di viale Mazzini hanno fatto sapere che quelle poche righe sono "un’iniziativa attribuibile alla direzione aziendale". Intanto le nuove affermazioni del presidente dell'Antimafia sugli elettori calabresi e la scomparsa governatrice Santelli fanno ripartire le polemiche. Salvini: "I leghisti non parteciperanno alle sedute della commissione Antimafia finché sarà presieduta da lui". Anche da Forza Italia arriva la richiesta di dimissioni

Nuovo capitolo del caso mediatico che ha coinvolto il presidente dell’Antimafia Nicola Morra, la cui partecipazione al programma Rai Titolo quinto era stata cancellata dopo le sue esternazioni sulla presidente della Regione Jole Santelli morta di cancro il 15 ottobre e sulle “responsabilità” dei cittadini che l’avevano votata. Domenica l’esponente M5s è stato ospite di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più. E la giornalista ha letto una breve lettera “di cinque righe”, come ha detto lei stessa, di scuse della tv pubblica “per le modalità con cui era stata rinviata” la sua partecipazione alla trasmissione “per errori dovuti alla concitazione di quelle ore”. Nel pomeriggio però ambienti vicini alla presidenza Rai hanno fatto sapere che “la posizione condivisa dai vertici dell’azienda resta quella espressa in un comunicato della settimana scorsa” e non erano previste né sono state concordate altre prese di posizione. Di conseguenza, la lettera “rappresenta un’iniziativa ulteriore attribuibile alla direzione aziendale”, quindi, si suppone, all’ad Fabrizio Salini.

Durante Mezz’ora in più, Morra ha ribadito il concetto espresso dieci giorni fa dopo l’arresto del presidente del Consiglio regionale calabrese Domenico Tallini: “Su Jole Santelli ho detto che le sue condizioni di salute si conoscevano perfettamente e se la Calabria, in piena pandemia, si trova con un presidente facente funzioni e un presidente del Consiglio regionale arrestato, il popolo calabrese non deve stupirsi e lamentarsi, perché non imprevedibile che accadesse“. E ancora: “Io ho fatto capire anche in Aula e il centrodestra mi ha ascoltato con parole forse infelici per tanti, e di cui eventualmente mi posso scusare se hanno avvertito la sofferenza, che un popolo deve assumersi la responsabilità delle scelte che fa. Nel momento in cui in Calabria le cose non vanno bene bisogna richiamare tutti ad assumersi le loro responsabilità, io non sono mai stato tenero neppure col governo”.

Parole che fanno ripartire le polemiche del centrodestra. “La Rai si scusa…?!? Roba da matti. Morra indegno, chieda perdono ai malati di cancro, ai calabresi e agli italiani, e poi si dimetta”, scrive in un post il leader della Lega, Matteo Salvini, che lo definisce “poverino” e “incommentabile” e annuncia: “Ho dato istruzioni a tutti i leghisti che ne fanno parte di non partecipare alle sedute della commissione Antimafia finché sarà presieduta da questo idiota”. Anche da Forza Italia arriva la richiesta di dimissioni.