Si tratta di "kidfluencer" tra i 4 e i 12 anni che si filmano mentre si rivolgono ai loro coetanei mentre provano giocattoli e fanno sport. Ma uno studio della rivista americana Pediatrics ha scoperto che i video più visti sono quelli dove ingurgitano junk food, mentre il problema dell'obesità infantile cresce
I bambini influencer sono delle controverse celebrità di internet e possono rappresentare un problema per i giovani spettatori. Un recente studio pubblicato sulla rivista americana Pediatrics ha scoperto che i più noti kidfluencers di YouTube promuovono cibo spazzatura e fast food fra i coetanei nella fascia di età 4-12 anni che compongono il loro vasto pubblico. La ricerca si è concentrata sui canali statunitensi, ma la tendenza a mostrare alimenti poco salutari è presente anche fra i creatori italiani: filmati con bambini in cui i protagonisti mangiano junk food ottengono migliaia di views, mentre il problema dell’obesità infantile si aggrava in tutto l’Occidente.
“Abbiamo cercato di determinare la frequenza con cui i bambini influencer promuovono cibi e bevande durante i loro video su YouTube e di valutare la qualità nutrizionale dei cibi mostrati”, spiegano gli autori dello studio che hanno esaminato i contenuti di cinque celebri kidfluencers americani. Fra questi spicca Ryan Kaji, youtuber di otto anni con 26 milioni di fan e un fatturato annuale da 32 milioni di dollari. Nei filmati sul canale Ryan’s World il piccolo protagonista prova nuovi giocattoli, si diverte con gli sport e assaggia panini di McDonald’s oltre a prodotti di altre catene di fast food, come frullati e chicken nuggets. Le clip raccolgono mediamente più di cinque milioni di visualizzazioni e il successo della star americana ha aperto la strada ad altri giovanissimi creatori, spinti dai genitori ad apparire sullo schermo con il fine di diventare famosi e firmare contratti milionari di sponsorizzazione.
La ricerca di Pediatrics non ha potuto accertare quali video con cibo spazzatura fossero promossi dalle catene di ristoranti, ma l’effetto su giovanissimi spettatori è indubbiamente negativo. “I video di YouTube dei bambini influencer sono stati visti complessivamente 48 miliardi di volte e i video che mostravano cibo o bevande sono stati visti un miliardo di volte. La maggior parte del cibo e delle bevande, il 90,34%, erano articoli di marca non salutari (ad esempio McDonald’s), seguiti da articoli non salutari senza marchio (hot dog), articoli sani senza marchio (come la frutta, presente solo nel 3,1% dei video) e articoli di marca sani (ad esempio yogurt)”. Che i prodotti delle note catene di hamburger non facciano bene al corpo umano è accertato: il cibo da fast food contiene grandi quantità di carboidrati, zuccheri, grassi e sodio che possono nuocere alla salute di un adulto se mangiati frequentemente; nei bambini i rischi sono maggiori.
In Italia, dove secondo la Società Italiana di Pediatria due bambini su dieci sono in sovrappeso e uno su dieci è obeso, è diventato comune per i genitori lasciare i piccoli davanti a YouTube, ma basta digitare “mangio mcdonalds” nella barra di ricerca del sito per scovare decine di filmati in cui bambini e adolescenti italiani ingurgitano fast food per guadagnare visualizzazioni.
In seguito alle accuse degli autori, McDonald’s Usa ha comunicato di non stipulare contratti pubblicitari con influencer che hanno meno di 12 anni, mentre YouTube invita i piccoli utenti a usare l’app Kids dove non ci sono contenuti dannosi. Ma i nativi digitali non hanno problemi a trovare i contenuti più visualizzati e rischiare così di finire sotto l’influsso pericoloso dei kidfluencer. “Servono regolamenti che affrontino in modo più adeguato i cibi non salutari promossi da influencer bambini” concludono i ricercatori.