Si chiude un poco sotto tono ma novembre è stato un mese da sogno per le borse. Per alcuni listini il mese migliore di sempre. La borsa di Milano, che pure oggi segna un calo dell’1,3%, ha guadagnato in novembre il 23%, miglior risultato dal 1998. Londra con un più 13,6% registra il mese più ricco dal 1998. Francoforte ha guadagnato in 30 giorni quasi il 13%, Parigi più del 17%. A Wall Street un mese così non si era mai visto, l’indice industriale Dow Jones vicino a un + 10%, il Nasdaq sopra l’11%. Come si spiega questa euforia dei mercati? Due le ragioni principali. Da un lato le buone notizie dal fronte vaccini permettono di iniziare davvero ad ipotizzare un “dopo Covid” con tempistiche precise. Dall’altro si sono diradate le nubi sopra la Casa Bianca, con una transizione Donald Trump – Joe Biden che ormai viaggia sui binari della normalità. Ciliegina sulla torta la nomina dell’ex presidente della Federal Reserve Jenet Yellen nel ruolo di prossimo segretario al Tesoro statunitense. Economista di scuola keynesiana Yellen sembra intenzionata ad assicurare alla ripresa tutto il sostegno necessario.

A Milano non ha partecipato alla festa Unicredit che oggi ha chiuso con una flessione del 5% sui timori di una uscita di scena anzitempo dell’amministratore delegato Jean Pierre Mustier. Viceversa i titoli Mps hanno guadagnato il 3% sul rafforzamento di un’ipotesi di acquisizione da parte della stessa Unicredit. Come spesso accade quando le borse volano, paga invece dazio l’oro che chiude il peggior mese da 4 anni a questa parte (- 6.2%) a 1773 dollari/oncia. L’ultima giornata del mese è stata caratterizzata anche dal nuovo record del bitcoin, ormai in prossimità dei 20mila dollari a pezzo.

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