Buongiorno a tutti voi, amanti dello smanicato di Daniele Bonera.
Lunedì scorso comincia con una carica di positività. Leggere e ricordarsi che Byron Moreno non se la passa affatto bene è sempre cosa buona e giusta. Se il 2020 fosse un arbitro, sarebbe sicuramente lui.
Se poi ci aggiungiamo che era il ‘compleanno’ di Pes, allora, il lunedì diventa meno lunedì del solito.
Per favore: se non tirate ancora con quadrato siete pregati di quittare da questa vita.
Martedì primo giorno della settimana di Champions, ma non per tutti a quanto pare: Dennis, attaccante del Club Brugge, non voleva fare niente. Come un qualsiasi studente che viene a conoscenza di un minimo pretesto per scioperare e starsene a casa, l’attaccante nigeriano decide di non partire con la squadra perché, per le norme anti-Covid, non poteva sedersi al suo posto sull’autobus.
Intanto continua l’aggiornamento sulle statistiche di Erlino Brauto Haaland. In 4 giorni:
– 6 gol
– Golden boy 2020
– Primo calciatore a segnare 16 gol nelle sue prime 12 partite di Champions League. E pensare che è costato quanto Bertolacci e la metà di Kondogbia. Anche se sta cominciando a steccare, e glielo ricorda pure l’allenatore. Un tempo ne segnava 4-5, martedì invece solo 2 in Champions. Male.
Mercoledì.
Ho pensato a lungo a cosa scrivere.
Questo giorno in una rubrica divertente come questa l’avrei voluto inizialmente saltare. Poi ci ho ripensato, e avrei voluto ricordarlo in qualche modo. Ma cosa vuoi dire? Cosa vuoi dire se non serve neanche pronunciare il suo nome per capire di chi si sta parlando? Il suo nome verrà citato ogni volta che si pronuncia la parola calcio. Perché lui era, è e sarà questo. Il calcio. Ciao Diego.
Giovedì continua ad essere un giorno triste, perché la malinconia generata dalla morte di un dio non finisce certo in un giorno. Non finirà mai, ma il calcio, appunto, deve continuare a vivere. E il Napoli, impegnato in Europa League, lo sa benissimo:
E anche noi torniamo a momenti sicuramente meno pesanti ma che, in un modo diverso, ci fanno scendere la lacrimuccia, questa volta per i ricordi, soprattutto dei milanisti:
E vorrei sottolineare anche lo sforzo non da poco del Maestro di accennare una smorfia di sorriso. Non dimenticheremo mai questo giorno, anche per l’impresa avvenuta al Ciro Vigorito. La conquista di un punto d’oro da parte della Juventus di Pirlo resterà negli highlights di questa mirabolante stagione dei bianconeri.
Domenica. Il Milan continua a vincere anche con Ibra in tribuna e uno in panchina che mette uno smanicato sopra la giacca e cravatta. Vogliamo Daniele Bonera alla settimana della moda.
La domenica sera, come una dolce conclusione non programmata, il Napoli stravince contro la Roma con addosso la divisa dedicata a Diego e alza gli occhi al cielo sopra il futuro stadio Diego Armando Maradona.
La settimana forse più triste del calcio mondiale termina qui. Ed è l’unica cosa a terminare. Diego sarà infinito.