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Beccato a un’orgia a Bruxelles: ma l’eurodeputato di estrema destra József Szájer insisteva sul “matrimonio tradizionale”

Si è dimesso dall'europarlamento, dove sedeva tra le fila del partito di Orban, che ha contribuito a fondare. Ma nella Costituzione ungherese entrata in vigore nel 2012, il politico aveva personalmente insistito per inserire un passaggio contro le unioni omosessuali

Ha confessato di avere preso parte a un’orgia in pieno centro a Bruxelles lo scorso venerdì, violando le regole del lockdown imposte dalla pandemia. Una gang bang per lo più maschile dalla quale è scappato, ferendosi, e una volta raggiunto dagli agenti ha invocato l’immunità parlamentare. Nel suo zaino sono state trovate anche sostanze stupefacenti, ma agli agenti ha dichiarato che la droga non era sua. Il caso di József Szájer eurodeputato ungherese dei conservatori di Fidesz, partito del presidente Viktor Orban, scuote la politica di Budapest e le istituzioni di Bruxelles. Szájer, che nel 1990 è stato tra i fondatori di Fidesz, ha annunciato di avere presentato le sue dimissioni già domenica al presidente dell’Europarlamento David Sassoli e di essere giunto a questa decisione dopo un “lungo periodo di riflessione“, aggiungendo di volersi dedicare all’attività “intellettuale” e non più politica. Al momento non è dato sapere a che cosa faccia riferimento, ma quel che è certo è che Szájer si è sempre battuto per la difesa dei valori cristiani, come sottolinea il suo stesso partito – di estrema destra, contro i diritti Lgbt, omofobo e tradizionalista -, che si dichiara “rattristato dalla sue dimissioni”.

Da trent’anni in politica, eletto per quattro volte in parlamento a Budapest e altrettante al Parlamento europeo, Szájer, 59 anni, ha personalmente voluto includere nella costituzione ungherese entrata in vigore il 1 gennaio 2012 un passaggio specifico sulla difesa del solo matrimonio tradizionale (“l’Ungheria tutela l’istituto del matrimonio tra uomo e donna, rapporto matrimoniale volontariamente instaurato, nonché la famiglia come base per la sopravvivenza della nazione”). Sposato dal 1983 con la giudice della Corte costituzionale ungherese Tünde Handó, al sito Euractiv che riguardo alla nuova Carta gli chiedeva come quella che aveva contribuito a scrivere potesse definirsi una “Costituzione del 21° secolo” visto che non riconosceva diritti agli omosessuali, Szájer rispose che da parte dell’Europa non c’era alcun requisito o normativa che andasse in questo senso. “Dipende anche da come interpretiamo il 21esimo secolo – aveva poi aggiunto -. Non penso che il concetto di matrimonio tradizionale sia cambiato solo perché siamo entrati in un altro millennio”.