Presentata una richiesta alla Sec statunitense per potere includere valutazioni sulla composizione dei cda per decidere la permanenza sul listino di un'azienda. Sull'indice sono quotate aziende del calibro di Amazon o Google. Secondo uno studio consigli di amministrazione misti producono migliori risultati finanziari
Il Nasdaq, l’indice di borsa di Wall Street su cui sono quotati tra gli altri Apple, Google (Alphabet) e Amazon, lancia il suo pesantissimo sasso nello stagno della parità di genere. Ha inoltrato una richiesta alla Sec, l’autorità statunitense che vigila e regola sui mercate, l’autorizzazione per imporre alle società quotate sul suo listino una maggiore presenza femminile nei consigli di amministrazione: chi non lo farà non solo dovrà spiegare il perché ma rischierà anche l’esclusione dall’indice. Nei cda dovranno essere presenti almeno una donna e il rappresentante di una minoranza. Dal 2017 il Nasdaq è guidato da Adena Friedman che ricopre il ruolo di presidente e amministratore delegato.
L’iniziativa rappresenta l’ultimo sforzo in ordine temporale per cambiare Wall Street, rendendo le sue sale di comando più in sintonia con la composizione della società e meno “club per soli uomini bianchi”. A differenza di altri tentativi simili quello del Nasdaq potrebbe però avere impatto importante, dato che sul listino sono quotate più di 3mila aziende con una capitalizzazione complessiva di oltre 10mila miliardi di dollari. Se non si diversificheranno, alcune di queste aziende potrebbero essere costrette ad abbandonare il listino. Da una rilevazione svolta negli ultimi sei mesi e è emerso che più dei tre quarti delle società quotate non hanno consigli di amministrazione in grado di soddisfare i proposti requisiti di diversità, ovvero in alcuni casi non includono donne e in molti non hanno rappresentate minoranze o tantomeno contano su direttori gay, bisessuali o transgender.
Se la Sec approverà la richiesta del Nasdaq le società saranno obbligate a comunicare nel dettaglio la composizione e la diversità dei loro consigli di amministrazione entro un anno. La proposta sarà sottoposta a parere pubblico, il che vuol dire che ci vorranno probabilmente mesi prima di conoscere il responso dell’autorità di vigilanza. La svolta arriva dopo che il presidente eletto Joe Biden ha fatto della diversità una delle sue priorità da perseguire anche a colpi di decreti presidenziali già nei primi 100 giorni e ha nominato diverse donne nei posti chiave della sua amministrazione, a cominciare dal Tesoro assegnato a Jenet Yellen.
Il nuovo standard proposto promuoverà una “leadership aziendale più rappresentativa”, afferma il numero uno del Nasdaq Adena Friedman, spiegando come molti studi abbiano rinvenuto che cda diversificati evidenzino una gestione dell’azienda più efficiente e una migliore performance finanziaria. La svolta del Nasdaq segue una rivoluzione in atto nella società che ha in parte coinvolto anche Wall Street. Rientra in questo trend la nomina alla guida di Citigroup Jane Fraser, la prima donna amministratore delegato di una grande banca di Wall Street. Ma anche la decisione di Goldman Sachs di non sottoscrivere le quotazioni iniaizali di aziende americane ed europee che non abbiano nel loro consiglio di amministrazione almeno un componente “diverso”, con attenzione soprattutto alle donne.