Nella girandola di addii, rese dei conti e licenziamenti tra membri e collaboratori dell’amministrazione americana, Donald Trump perde anche il suo braccio destro sul Covid. Scott Atlas, il controverso consigliere speciale per il contrasto alla pandemia, si è dimesso senza preavviso, secondo quanto riportano i media americani. Atlas ha consegnato la sua lettera di dimissioni al presidente ma non è chiaro, appunto, se la task force della Casa Bianca sia a conoscenza della sua decisione.

C’è lui dietro la strategia messa in campo da Trump per combattere la diffusione del virus. Convinto sostenitore dell’immunità di gregge e quindi contrario all’imposizione di restrizioni, Atlas era stato scelto dal tycoon pur non avendo alcuna esperienza in malattie infettive, essendo un neuro-radiologo. Così, ha portato avanti il suo incarico continuando a minimizzare la minaccia del Covid che negli Stati Uniti ha ucciso più di 267mila persone, criticando l’uso della mascherina, il distanziamento sociale e invitando, tra le altre cose, i residenti del Michigan a ribellarsi alle restrizioni decise dalla governatrice Gretchen Whitmer.

Una condotta che gli era costata anche le critiche del virologo Anthony Fauci, punto di riferimento negli States per la lotta al coronavirus e in continuo contrasto con il presidente Trump a causa del suo approccio prudente alla pandemia. Nella famosa intervista al Washington Post nella quale l’esperto criticò la gestione dell’amministrazione americana, a suo dire troppo attenta ai contraccolpi economici e poco alla salvaguardia della salute pubblica, Fauci tirò in ballo anche Atlas: “Ho un vero problema” con Atlas, aveva dichiarato, “è un tizio brillante che afferma cose di cui ritengo non abbia reale conoscenza o esperienza”. Lui dice di non puntare all’immunità di gregge, ma tutto quello che dice fa capire che a suo parere “non fa differenza se la gente s’infetta. Che le mascherine non funzionano”.

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