Una vittoria avrebbe garantito ai biancocelesti di approdare alla seconda fase della Champions ma una serie di errori sottoporta e una mancanza di cinismo in fase di conclusione hanno messo in salita un match gestito con autorità. Tra otto giorni basterà un pari con i belgi per passare il turno
Niente pass agli ottavi di Champions con una gara di anticipo ma la strada della Lazio appare ormai tracciata: basterà un pari col Bruges tra sette giorni per guadagnare il passaggio del turno. Contro il Borussia Dortmund va sotto di un gol dopo aver dominato per larga parte in match nel primo tempo ma rimedia nella ripresa con Inmobile che su rigore firma la sua quarta rete in Champions in tre partite per l’1-1 finale e tiene alte le ambizioni dei bianconcelesti. Una vittoria avrebbe garantito alla Lazio di approdare alla seconda fase della Champions ma una serie di errori sottoporta e una mancanza di cinismo in fase di conclusione hanno messo in salita un match che la Lazio ha gestito con autorità, senza in realtà mai soffrire, mostrando un gioco di alto livello nell’ultima mezz’ora e mettendo in serie difficoltà i tedeschi, mai davvero pericolosi se non in una manciata di circostanze.
L’occasione per chiudere il discorso qualificazione era nell’aria vista anche l’assenza imprevista del fenomeno norvegese Haaland, che ha lamentato un fastidio all’anca proprio nell’ultimo allenamento. Il Dortmund senza il giovane fenomeno ha graffiato davvero poco non riuscendo a mettere in difficoltà la retroguardia biancoceleste attenta e precisa e colpevole di una sola disattenzione, nella fase finale del primo tempo, quando il Borussia è andato in vantaggio con Guerriero. La pareggia Immobile dal dischetto dopo il rigore provocato da Schulz su Milinkovic-Savic sulla linea dell’area. La reazione della Lazio è stata da grande squadra e il punto conquistato in terra tedesca sta assai stretto. Ora nell’ultimo turno contro il Bruges, vincente contro lo Zenit, basta gestire il match e sfruttare l’opportunità del doppio risultato per approdare agli ottavi.