Cronaca

Coronavirus, 30mila test rapidi donati a 6 comuni della costiera sorrentina. Ma i sindaci non sanno ancora come utilizzarli

La Msc Foundation ha donato alla Fondazione Sorrento 30mila test rapidi, per i comuni di Sorrento, Piano di Sorrento, Meta, Massa Lubrense, Sant’Agnello e Vico Equense. Nel protocollo, però, non si menziona la riapertura delle scuole (che da queste parti sono chiuse anche dall'11 ottobre) tra gli obiettivi da raggiungere con lo screening che riguarderà una popolazione di circa 80.000 abitanti. In che modo questa platea verrà individuata? Il protocollo non lo dice

Il primo dato: la Msc Foundation ha donato alla Fondazione Sorrento 30mila test rapidi per l’individuazione dell’antigene al Covid-19 (valore economico di 200.000 euro), affinché siano distribuiti ai sei comuni della costiera sorrentina. Praticamente più di un tampone ogni tre residenti. Entrambe le fondazioni sono presiedute dall’armatore Gianluigi Aponte, il patron della compagnia di navigazione al secondo posto delle classifiche mondiali di settore, ginevrino di residenza ma sorrentino di origini.

Il secondo dato: si tratta di sei comuni – Sorrento, Piano di Sorrento, Meta, Massa Lubrense, Sant’Agnello e Vico Equense – dove i sindaci si riuniscono tra loro periodicamente per armonizzare le strategie anticontagio, e dove tutti hanno ordinato di tenere chiuse le scuole dell’infanzia e le prime elementari fino a dicembre, nonostante il 25 novembre il governatore Vincenzo De Luca ne abbia autorizzato la riapertura. Il capofila di questa posizione è il sindaco di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino: già l’11 ottobre, al primo crescere dei casi di positività e ben prima che scendesse in campo De Luca per ordinarlo, propose di chiudere tutte le scuole per un mese.

Il terzo dato, estratto dalle due pagine del protocollo sottoscritto dalla Fondazione Sorrento e dai sindaci, che ilfattoquotidiano.it ha visionato: non si menziona la riapertura e la messa in sicurezza delle scuole e delle attività didattiche tra gli obiettivi da raggiungere con lo screening che riguarderà una popolazione di circa 80.000 abitanti (tra i quali al momento circa 500 contagiati). Si parla solo genericamente di “sostegno alla struttura sanitaria pubblica nella gestione dell’emergenza”. E si lasciano ai sindaci pieni poteri su come utilizzare i tamponi: “La platea di accesso ai test verrà definita congiuntamente dai sindaci dei comuni della penisola, individuandola tra le categorie più esposte al contagio covid”. In che modo questa platea verrà individuata? Attraverso un consulto con i dirigenti delle strutture sanitarie pubbliche? Il protocollo non lo dice, quindi la risposta è no. Specifica solo che i risultati dei test verranno comunicati al dipartimento di prevenzione dell’Asl e inseriti sulla piattaforma informatica regionale. Un passaggio che è obbligatorio per legge.

Ce n’è abbastanza per trascinare la donazione nel terreno di una polemica politica. La scatena il M5s sorrentino tramite il leader storico Rosario Lotito. Secondo il pentastellato si è preparato un terreno fertile alle potenziali clientele dei sindaci e degli amministratori intorno ai tamponi. “L’assemblea dei sindaci peninsulari ancora deve decidere su come e su chi deve eseguire i test e purtroppo questo accade quando la politica pervade tutto e dove ogni cosa va fatta per poter poi ricavarne un tornaconto in termini elettorali”, attacca Lotito. Poi la proposta sotto forma di quesito: “Ma è veramente così difficile pensare di affidare questi 30mila test alle Usca territoriali dove sicuramente sarebbero effettuati in maniera corretta ed efficace da personale specializzato”?

Non è difficile, è impossibile, fanno sapere fonti delle amministrazioni comunali. Le Usca a Napoli e in provincia sono state istituite in ritardo e non hanno mezzi e personale sufficiente per intraprendere uno screening massiccio come questo. A questo scopo la Fondazione Sorrento, attraverso un’iniziativa dell’amministratore delegato, l’avvocato Gaetano Milano, ha stipulato una convenzione con Bourelly Health Service: metterebbe a disposizione i suoi mezzi e i presidi necessari (ambulanze, cliniche mobili) per 5 euro e mezzo a tampone. La convenzione ipotizza un numero verde per le prenotazioni, l’esecuzione di circa 500 test a settimana per ogni comune (un paese alla volta, un giorno a settimana dal lunedì al sabato) e la possibilità per le amministrazioni comunali di definire la platea di cittadini ai quali rendere la prestazione del tutto gratuita.

Per il momento nulla di questo è stato reso pubblico. La convenzione vincola Fondazione Sorrento e Bourelly, non i sei comuni. I quali potrebbero ringraziare, dire no e provvedere ognuno per conto proprio. E dunque sciogliere quel patto che ha visto i sei sindaci uniti su quasi tutto, a cominciare dalla chiusura delle scuole. I tamponi sono stati divisi in rapporto alla popolazione residente: 6000 a Sorrento, 7820 a Vico Equense, 4600 a Piano di Sorrento, 5030 a Massa Lubrense, 3300 a Sant’Agnello e 3000 a Meta. Totale: 29.750. Il resto di 250, è il kit di riserva per la Fondazione Sorrento.