Quasi 2600. Per l’esattezza 2.597. Sono le vittime di Covid-19 che gli Stati Uniti hanno registrato nelle ultime 24 ore: una cifra che segna il record da aprile dei decessi causati da Sars-Cov-2, e che porta il totale a 270.600. Intanto la Germania ha registrato un nuovo record di vittime giornaliere di Covid-19 con 487 morti confermati in 24 ore, mentre i nuovi contagi sono stati 17.270, sotto la soglia dei 20mila superata nelle scorse settimane. E il mattatoio Toennis in Sassonia-Anhalt torna ad essere di nuovo epicentro di un notevole focolaio con 172 persone contagiate. Guardando invece al Natale, il ministro degli Interni austriaco, Karl Nehammer, ha annunciato la presenza delle forze di polizia nei centri commerciali, “per evitare giornate di caos” durante lo shopping natalizio.
Nel giorno in cui il Regno Unito ha dato il via libera al farmaco della Pfizer, tiene banco oggi più che mai la questione vaccino, e il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle autorità sanitarie di iniziare la prossima settimana le vaccinazioni volontarie in risposta al nuovo record di decessi giornaliero, 589, registrato oggi nel paese. Due milioni di dosi di Sputnik V, ha aggiunto, sono già state prodotte o lo saranno nei prossimi giorni e ciò dovrebbe permettere a medici e insegnanti di ricevere le due iniezioni del vaccino necessarie. In Brasile, invece, tra i gruppi a cui verrà data priorità per i vaccini contro il Covid ci sono le popolazioni indigene.
Dove avanza di più il contagio – La pandemia avanza in diversi Paesi nel mondo, inclusa l’Italia, che per l’Oms è tra i 5 al mondo che hanno segnalato il maggior numero di casi la scorsa settimana. Con 184mila nuovi contagi registrati in 7 giorni e 3mila nuovi casi per milione di abitanti, il Belpaese è alle spalle di Stati Uniti (1,15 milioni di nuovi positivi, 3.476 per 1 milione di abitanti), India (297mila nuovi casi, 215 per milione) e Brasile (218mila nuovi casi, 1.026 per milione di abitanti). Il quinto Paese è la Russia con i suoi 180mila contagi settimanali, 1.200 per milione di abitanti. Globalmente nell’ultima settimana presa in considerazione dall’Oms, i nuovi casi sono rimasti stabili a circa 4 milioni, mentre i nuovi decessi hanno continuato ad aumentare fino a oltre 69mila. Ciò porta il numero cumulativo a oltre 61,8 milioni di positività al coronavirus Sars-CoV-2 segnalate e 1,4 milioni di decessi a livello globale da inizio pandemia.
Austria – Dopo i test di massa che saranno effettuati questo mese in tutti i laender, il ministro della salute Rudolf Anschober ha prospettato un secondo screening di massa dopo le festività, che dovrebbe dare indicazioni più precise sull’andamento epidemiologico. “Il periodo delle feste è molto critico”, ha sottolineato. Sulle cabinovie ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina. Dal 24 dicembre saranno consentite anche altre attività sportive all’aperto, come lo sci di fondo e il pattinaggio, mentre gli sport al coperto restano vietati ai non agonisti. “Sta per terminare un anno incredibilmente difficile”, ha commentato Anschober. L’Austria – ha spiegato il ministro della salulte – “ha superato relativamente bene la prima ondata, ma poi abbiamo dovuto renderci conto che la seconda ondata aveva ancora più forza”. A settembre in Austria si contavano 204 casi di Covid, a ottobre 800 e a inizio novembre 5.000. Questa crescita esponenziale ha portato primo a un lockdown soft e poi a quello totale, ha ricordato Anschober.
Germania – Il mattatoio Toennis è nuovamente epicentro di un notevole focolaio di coronavirus, con 172 contagi, nella fabbrica di Weissenfels, nella Sassonia-Anhalt. Il sito, che conta 2200 impiegati, non dovrebbe chiudere, e i responsabili vorrebbero predisporre un edificio per la quarantena dei dipendenti colpiti dall’infezione. L’industria della carne era finita nel mirino delle critiche per le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti l’estate scorsa, quando in una delle sue fabbriche in Vestfalia scoppiò un focolaio di oltre 1.000 contagi da Covid, che indussero a un lockdown nel distretto di Guterloh.
Belgio – La ‘bulle’ alla belga fa proseliti in Europa. Nella comunicazione “Staying safe from Covid-19 during winter” della Commissione Europea, che contiene raccomandazioni, e non prescrizioni né tantomeno divieti, agli Stati membri per combattere la pandemia di Covid-19, si consiglia, “quando vengono allentate le restrizioni, di attuare l’uso delle ‘bolle familiari’, il che significa che le persone sono incoraggiate a passare i giorni delle feste con le stesse persone e di ridurre i contatti sociali” al di fuori di quella cerchia. La ‘bulle’ è un sistema per limitare il numero di contatti sociali, che statisticamente sono potenziali fonti di contagio, ed è in uso da tempo in Belgio come misura anti pandemia: ora è ridotta ad una persona al mese, al di fuori del nucleo familiare. La misura, meno invasiva di sistemi utilizzati nel recente passato in altri Paesi Ue (in Belgio nulla vieta di inserire l’amante nella bulle), è tuttavia sostanzialmente una raccomandazione, dato che l’’enforcement’ è praticamente impossibile in uno Stato democratico. La sua attuazione è pertanto affidata al senso di responsabilità dei cittadini.
Brasile – Nella fase iniziale, spiega la nota, verranno vaccinati gli anziani sopra i 75 anni, gli operatori sanitari e le popolazioni indigene. Nella seconda fase toccherà alle persone tra 60 e 74 anni, quindi a quelle con patologie croniche e infine, prima della popolazione generale, a categorie selezionate come i detenuti e gli insegnanti, per arrivare a circa 109 milioni di persone immunizzate, metà del totale della popolazione. Al momento il governo si è garantito l’accesso a circa 140 milioni di dosi, la maggior parte per un accordo con AstraZeneca e il resto con il programma dell’Oms Covax. Gli indigeni sono tra le popolazioni più colpite nel paese a causa dell’accesso limitato ai servizi medici e dell’alta prevalenza di malattie croniche come diabete e ipertensione, che aumentano il rischio di infezione in forma grave.
Mondo
Covid, polizia nei centri commerciali in Austria per evitare caos. Negli Usa 2600 morti in un giorno: record da aprile
La Germania registra altri 487 decessi. Il mattatoio Toennis di nuovo epicentro di un notevole focolaio: 172 contagi. Putin ordina di iniziare la prossima settimana le vaccinazioni volontarie di massa. In Brasile i primi ad essere vaccinati saranno gli indigeni
Quasi 2600. Per l’esattezza 2.597. Sono le vittime di Covid-19 che gli Stati Uniti hanno registrato nelle ultime 24 ore: una cifra che segna il record da aprile dei decessi causati da Sars-Cov-2, e che porta il totale a 270.600. Intanto la Germania ha registrato un nuovo record di vittime giornaliere di Covid-19 con 487 morti confermati in 24 ore, mentre i nuovi contagi sono stati 17.270, sotto la soglia dei 20mila superata nelle scorse settimane. E il mattatoio Toennis in Sassonia-Anhalt torna ad essere di nuovo epicentro di un notevole focolaio con 172 persone contagiate. Guardando invece al Natale, il ministro degli Interni austriaco, Karl Nehammer, ha annunciato la presenza delle forze di polizia nei centri commerciali, “per evitare giornate di caos” durante lo shopping natalizio.
Nel giorno in cui il Regno Unito ha dato il via libera al farmaco della Pfizer, tiene banco oggi più che mai la questione vaccino, e il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle autorità sanitarie di iniziare la prossima settimana le vaccinazioni volontarie in risposta al nuovo record di decessi giornaliero, 589, registrato oggi nel paese. Due milioni di dosi di Sputnik V, ha aggiunto, sono già state prodotte o lo saranno nei prossimi giorni e ciò dovrebbe permettere a medici e insegnanti di ricevere le due iniezioni del vaccino necessarie. In Brasile, invece, tra i gruppi a cui verrà data priorità per i vaccini contro il Covid ci sono le popolazioni indigene.
Dove avanza di più il contagio – La pandemia avanza in diversi Paesi nel mondo, inclusa l’Italia, che per l’Oms è tra i 5 al mondo che hanno segnalato il maggior numero di casi la scorsa settimana. Con 184mila nuovi contagi registrati in 7 giorni e 3mila nuovi casi per milione di abitanti, il Belpaese è alle spalle di Stati Uniti (1,15 milioni di nuovi positivi, 3.476 per 1 milione di abitanti), India (297mila nuovi casi, 215 per milione) e Brasile (218mila nuovi casi, 1.026 per milione di abitanti). Il quinto Paese è la Russia con i suoi 180mila contagi settimanali, 1.200 per milione di abitanti. Globalmente nell’ultima settimana presa in considerazione dall’Oms, i nuovi casi sono rimasti stabili a circa 4 milioni, mentre i nuovi decessi hanno continuato ad aumentare fino a oltre 69mila. Ciò porta il numero cumulativo a oltre 61,8 milioni di positività al coronavirus Sars-CoV-2 segnalate e 1,4 milioni di decessi a livello globale da inizio pandemia.
Austria – Dopo i test di massa che saranno effettuati questo mese in tutti i laender, il ministro della salute Rudolf Anschober ha prospettato un secondo screening di massa dopo le festività, che dovrebbe dare indicazioni più precise sull’andamento epidemiologico. “Il periodo delle feste è molto critico”, ha sottolineato. Sulle cabinovie ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina. Dal 24 dicembre saranno consentite anche altre attività sportive all’aperto, come lo sci di fondo e il pattinaggio, mentre gli sport al coperto restano vietati ai non agonisti. “Sta per terminare un anno incredibilmente difficile”, ha commentato Anschober. L’Austria – ha spiegato il ministro della salulte – “ha superato relativamente bene la prima ondata, ma poi abbiamo dovuto renderci conto che la seconda ondata aveva ancora più forza”. A settembre in Austria si contavano 204 casi di Covid, a ottobre 800 e a inizio novembre 5.000. Questa crescita esponenziale ha portato primo a un lockdown soft e poi a quello totale, ha ricordato Anschober.
Germania – Il mattatoio Toennis è nuovamente epicentro di un notevole focolaio di coronavirus, con 172 contagi, nella fabbrica di Weissenfels, nella Sassonia-Anhalt. Il sito, che conta 2200 impiegati, non dovrebbe chiudere, e i responsabili vorrebbero predisporre un edificio per la quarantena dei dipendenti colpiti dall’infezione. L’industria della carne era finita nel mirino delle critiche per le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti l’estate scorsa, quando in una delle sue fabbriche in Vestfalia scoppiò un focolaio di oltre 1.000 contagi da Covid, che indussero a un lockdown nel distretto di Guterloh.
Belgio – La ‘bulle’ alla belga fa proseliti in Europa. Nella comunicazione “Staying safe from Covid-19 during winter” della Commissione Europea, che contiene raccomandazioni, e non prescrizioni né tantomeno divieti, agli Stati membri per combattere la pandemia di Covid-19, si consiglia, “quando vengono allentate le restrizioni, di attuare l’uso delle ‘bolle familiari’, il che significa che le persone sono incoraggiate a passare i giorni delle feste con le stesse persone e di ridurre i contatti sociali” al di fuori di quella cerchia. La ‘bulle’ è un sistema per limitare il numero di contatti sociali, che statisticamente sono potenziali fonti di contagio, ed è in uso da tempo in Belgio come misura anti pandemia: ora è ridotta ad una persona al mese, al di fuori del nucleo familiare. La misura, meno invasiva di sistemi utilizzati nel recente passato in altri Paesi Ue (in Belgio nulla vieta di inserire l’amante nella bulle), è tuttavia sostanzialmente una raccomandazione, dato che l’’enforcement’ è praticamente impossibile in uno Stato democratico. La sua attuazione è pertanto affidata al senso di responsabilità dei cittadini.
Brasile – Nella fase iniziale, spiega la nota, verranno vaccinati gli anziani sopra i 75 anni, gli operatori sanitari e le popolazioni indigene. Nella seconda fase toccherà alle persone tra 60 e 74 anni, quindi a quelle con patologie croniche e infine, prima della popolazione generale, a categorie selezionate come i detenuti e gli insegnanti, per arrivare a circa 109 milioni di persone immunizzate, metà del totale della popolazione. Al momento il governo si è garantito l’accesso a circa 140 milioni di dosi, la maggior parte per un accordo con AstraZeneca e il resto con il programma dell’Oms Covax. Gli indigeni sono tra le popolazioni più colpite nel paese a causa dell’accesso limitato ai servizi medici e dell’alta prevalenza di malattie croniche come diabete e ipertensione, che aumentano il rischio di infezione in forma grave.
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(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.