“Non vogliamo cancellare il Natale, ma lo vogliamo più sicuro per tutti”: così la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, ha presentato la strategia sul Covid elaborata dall’Unione europea in vista delle festività natalizie. Il Natale si può festeggiare, ma bisogna fare di tutto per ridurre i rischi di trasmissione. Le linee guida di Bruxelles suggeriscono quindi di evitare le messe “con grossi assembramenti”, di creare delle “bolle domestiche” e limitare ulteriori contatti sociali, di creare un periodo cuscinetto post-festività, con l’auto-quarantena, l’allungamento delle vacanze scolastiche e l’utilizzo dello smart working. Bocciate invece la possibilità di vacanze sugli sci: “Ricordo quanto avvenuto a febbraio e marzo, quando molti al ritorno dalla settimana bianca portarono a casa il virus”, ha sottolineato Kyriakides, plaudendo alla decisione dell’Austria che – dopo aver criticato l’ipotesi di un blocco europeo – ha deciso autonomamente di vietare le vacanze sulla neve almeno fino a inizio gennaio.

“Non vogliamo vedere le celebrazioni del Natale diventare eventi superdiffusori del Covid 19″, ha spiegato la commissaria alla Salute presentando la strategia. “Ogni 17 secondi nell’Ue muore una persona – ha avvertito – Il periodo delle vacanze in arrivo pone rischi particolari in questo contesto fragile“. L’Unione Europea ribadisce quindi la linea dell’estrema prudenza per affrontare le festività in tutti gli ambiti: “Capisco che le festività di fine anno sono un appuntamento importante ma siamo di fronte ad una pandemia. Non dobbiamo allentare le restrizioni, altrimenti metteremo a repentaglio i progressi fatti negli ultimi mesi”, ha aggiunto Kyriakides. “In questi tempi estremamente difficili, una guida agli Stati membri per promuovere un approccio comune alla stagione invernale e in particolare su come gestire il periodo di fine anno, è di vitale importanza. Dobbiamo ridurre i futuri focolai di infezione nell’Ue. È solo attraverso una gestione così sostenuta della pandemia che eviteremo nuovi blocchi e gravi restrizioni e supereremo insieme la crisi”, ha spiegato la vicepresidente della commissione Ue, Margaritis Schinas.

Valutare di evitare le messe – Le linee guida europee ribadiscono innanzitutto il suggerimento a “valutare di non permettere assembramenti” e di “considerare di evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in tv o radio”. Confermate quindi le indiscrezioni dei giorni scorsi, da cui era emersa la volontà di Bruxelles di suggerire un possibile divieto per le messe. Non si tratta di un divieto tout court, ma di una richiesta di porre particolare attenzione a quelle cerimonie a cui partecipano tante persone. In caso di cerimonie religiose, si consiglia invece di assegnare spazi specifici per le famiglie strette (“bolle familiari”) per sedersi insieme e vietare i cori. “L’uso delle maschere è particolarmente rilevante durante questi tipi di incontri”, si legge nel testo.

Le ‘bolle domestiche’ – In caso di allentamento delle restrizioni, la strategia europea consiglia di “implementare l’uso di ‘bolle domestiche‘, il che significa che le persone sono incoraggiate a trascorrere i giorni dei festeggiamenti con le stesse persone e ridurre ulteriori contatti sociali”. “Qualsiasi allentamento temporaneo delle regole su riunioni ed eventi sociali – si legge nel testo – dovrebbe essere accompagnato da requisiti rigorosi affinché le persone si auto-quarantenino prima e dopo per un numero di giorni (preferibilmente almeno sette)”.

Vacanze da scuola e smart working – “Al fine di ridurre i rischi di trasmissione nel periodo che segue le festività”, inoltre, si invita a “valutare di allungare le vacanze scolastiche” o di ricorrere a “un periodo di apprendimento on-line, in modo da introdurre un periodo cuscinetto ed evitare la diffusione dei contagi a scuola”. Per quanto riguarda gli uffici, invece, l’Ue suggerisce di “incoraggiare i datori di lavoro a consentire alle persone di lavorare da casa o dal luogo in cui si intendono trascorrere le festività di fine anno alcuni giorni prima e dopo, preferibilmente circa sette giorni, quando possibile. Ciò consentirà ai lavoratori di auto-quarantenarsi prima di partecipare a riunioni sociali o familiari, o eventi o prima di tornare nei luoghi di lavoro. Dove il lavoro a distanza non è possibile, i datori di lavoro devono intervenire predisporre misure che consentano un rientro sicuro al lavoro”, specificano le linee guida.

Comunicazione chiare e supporto –Comunicare chiaramente ai cittadini le nuove misure, i motivi perché vengono prese e quando e come potrebbero essere revocate. Se possibile, collegarle a determinati obiettivi, per renderle tangibili e comprensibili. Il consenso dei cittadini e il rispetto delle misure è essenziale“, si legge ancora nelle linee guida Ue. È una raccomandazione particolarmente importante, perché anche “l’impatto sulla salute mentale della popolazioni non è da sottovalutare. La preoccupazione e la destabilizzazione può essere particolarmente acuta tra i più vulnerabili come gli anziani adulti o persone con condizioni di salute particolari, coloro che vivono da soli o persone con disabilità”. La Commissione europea sottolinea che “sono stati registrati tassi elevati di stress o ansia, ma con l’introduzione di nuove misure, in particolare limitazioni, quarantena e coprifuoco prolungato e i loro effetti sulle normali attività aumentano i livelli di solitudine, depressione, uso di alcol e droghe, autolesionismo, violenza domestica o comportamenti suicidari”. Quindi è fondamentale, si legge sempre nelle linee guida, “garantire la disponibilità e un facile accesso ai servizi per la salute mentale di supporto psicosociale per le persone bisognose, compresi i lavoratori dei servizi essenziali o comunque in prima in prima linea”. Inoltre, bisogna “fornire supporto alle persone con disabilità e vulnerabili“.

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