“Bisogna fare chiarezza, lo si deve ai medici, lo si deve ai milanesi”. Arriva in Consiglio Regionale, con la forza di una mozione urgente e di un’interrogazione trasversale alle opposizioni, la vicenda degli ospedali Santi Carlo e Paolo di Milano, dove cinquanta tra medici d’urgenza e infermieri a fine novembre avevano denunciato il collasso dei reparti d’urgenza dell’eccessivo afflusso di pazienti e delle carenze d’organico per farvi fronte, tali da costringerli “a scelte eticamente non accettabili”. Alla quale è seguita la rimozione del loro primario e la disposizione di un’audit interno molto controverso. L’assessore Gallera ha rimesso alla chiusura dell’audit ogni intervento sulla vicenda confermando fiducia nella direzione. Michele Usuelli (Più Europa-Radicali) invita ad andare a fondo ma al tempo stesso a evitare ulteriori misure sanzionatorie che hanno già creato un clima di paura e tensione tra il personale in prima linea. “Temo che se questa è l’onda, si potrebbe diffondere in altri ospedali, quella di comminare sanzioni nei momenti di tensione, le conseguenze sono nefaste”.
Carmela Rozza ha presentato una mozione a nome del gruppo del Pd per chiedere che sia una commissione esterna e indipendente a controllare la qualità delle cure prestate e le condizioni in cui si sono trovati a operare i medici, in cui abbiano rappresentanza anche gli operatori sanitari. La mozione è stata bocciata ma l’assessore ha assunto l’impegno a intervenire qualora entro una decina di giorni non emergano elementi di chiarezza su quanto accaduto. Gregorio Mammì (M5S) aveva chiesto che il caso venisse trattato dalla Commissione d’inchiesta regionale. “I tempi però sono lunghi, potremmo portarla in Commissione Sanità dove tutte le parti in causa, direzione e personale, potrebbero essere audite senza timori di rappresaglie ma con l’obiettivo di chiarire e ricomporre la frattura che questa delicata vicenda ha prodotto”.