Sono le linee guida indicate dall’Unione europea a ritenere “indispensabile un meccanismo non ordinario di attuazione e gestione dei progetti” del Recovery Fund, e la Commissione europea “si aspetta che tutti i 27 Stati membri dell’Unione siano in grado di garantire la necessaria capacità amministrativa per l’effettiva attuazione dei piani”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola, incalzato al question Time alla Camera sulla ‘cabina di regìa’ per il Recovery Fund che affiancherebbe sei manager coordinati dal presidente del Consiglio, dai ministri dell’Economia e delle Attività produttive con lo stesso Amendola a fare da referente per l’Ue. “La Commissione, nelle linee guida del 17 settembre 2020, ha richiesto una autorità di gestione nazionale che funga da punto di interlocuzione unico e costante con la task force europeo per la ripresa e resilienza e che quindi sia dotata di adeguato profilo politico e necessarie professionalità amministrative”.