Due su tre non vogliono allentamenti delle misure anti-Covid e quattro su 5 sono contrari alla riapertura delle stazioni sciistiche. Sono le cifre più importanti di un sondaggio di Demopolis per Otto e mezzo (La7) che tracciano una certa severità – dovuta anche alla preoccupazione – dell’opinione pubblica. Come si vede nella foto in alto solo il 33 per cento, un intervistato su 3, ritiene che si debbano ammorbidire le misure di restrizione per evitare i contagi da coronavirus con l’obiettivo di “favorire i consumi“. Al contrario il 67 per cento non vuole allentamenti perché il rischio è di ripetere gli errori dell’estate e provocare così una terza ondata all’inizio del 2021.

Questa opinione è legata a doppio filo alla preoccupazione per la pandemia che è tornata a salire quasi in modo verticale. In tre mesi il trend è salito del 35 per cento, dal 46 per cento del 3 settembre all’81 di oggi. Come si vede dall’immagine di lato solo ad aprile il tasso è stato superiore, all’epoca (in pieno lockdown) al 95 per cento.

Tutte le misure allo studio di governo ed esperti per il nuovo decreto che regolerà il mese delle festività di Natale e Capodanno sembrano ottenere un’ampia maggioranza. Due su tre rispondono di giudicare bene il mantenimento della chiusura alle 18 di bar e ristoranti. Tre su 4 sono d’accordo con il cosiddetto “coprifuoco“, cioè la limitazione degli spostamenti dalle 22 alle 5. Addirittura l’86 per cento valuta positivamente l’obbligo di quarantena per chi torna dall’estero.

Quasi plebiscitario anche il risultato delle risposte al quesito sulla riapertura degli impianti e delle piste da sci formulata in particolare da una parte delle Regioni alpine. Il 78 per cento risponde di essere contrario, mentre i favorevoli non superano il 22 per cento. Qui naturalmente il dato risente della “lontananza” dell’argomento dalle questioni ritenute davvero importanti: l’urgenza di “andare sugli sci” esclude inevitabilmente chi non scia, chi non ha l’abitudine di andare in montagna d’inverno, interi ceti sociali che non possono permetterselo oltre a una buona parte della popolazione del Sud.

La riprova a contrasto di tutte queste risposte sta nell’ultimo quesito di Demopolis dal quale emerge che il timore diffuso che le riaperture sia pure caute di queste settimane e le festività alle porte possano far aumentare i contagi nelle prossime settimane. Risponde di essere abbastanza o molto preoccupato il 70 per cento degli intervistati (il 21 per cento risponde poco o per niente). In particolare la quota dei preoccupati è più alta al Sud e nelle Isole (76 per cento), in media al Centro (71) e leggermente più bassa al Nord (67%).

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