“Mai e poi mai avrei immaginato che dall’incontro fortuito con un anziano signore a passeggio col cane nel parcheggio ghiacciato di un noto cinema di Rastignano (BO) alle prime luci della mattina del 2 febbraio 2005 (momento topico in cui ho ideato questo termine col significato con cui lo intendiamo adesso), la parola umarell e il suo plurale umarells sarebbero finiti sul dizionario della lingua italiana. Già ero contentissimo quando le Edizioni Pendragon mi pubblicarono l’omonimo libro nel 2007, che nel 2017 ha vinto il premio Pino Zac nell’ambito del Festival Nazionale della Satira a Forte dei Marmi; stracontento quando la mia città nell’aprile 2018 ha voluto dedicare proprio agli umarells una piazza; in estasi nel 2020 grazie a un episodio pubblicato su Topolino dedicato agli umarells ma devo dire che adesso, con la parola inserita sul vocabolario Zingarelli, siamo davvero al top. Che trovarla solo su Wikipedia era poco. W gli umarells e viva me che li ho rivelati al mondo”.
(Danilo Masotti intervistato da Danilo Masotti)
Dal 2007, anno in cui è uscita per Pendragon la prima edizione del mio libro volume Umarells, non ho mai smesso la mia opera di osservazione sociale che mi ha permesso di individuare una nuova “tipologia umana”. Questa, negli anni, è diventata una ben identificabile categoria di pensiero e di comportamento, non solamente riferita alla terza età. Perché umarells si nasce, non si diventa.
Comunque importante riconoscimento mi riempie di soddisfazione, aver contribuito ad arricchire l’italiano di una parola, proprio non me l’aspettavo. Finalmente una notizia bella in questo indimenticabile 2020, vero?