Lo ha detto il vicepremier Pablo Iglesias. La settimana corta fa parte di una serie di ipotesi al vaglio del ministero del Lavoro e avrebbe l'obiettivo di ridurre la disoccupazione
Il governo spagnolo sta valutando l’ipotesi di ridurre la settimana lavorativa a quattro giorni. Lo ha detto poco fa il vice primo ministro Pablo Iglesias. Il governo sta considerando la possibilità di proporre orari di lavoro più brevi per aumentare l’occupazione, ha detto Iglesias in un’intervista giovedì con l’emittente statale RTVE. Tra le opzioni al vaglio del ministero del Lavoro c’è appunto anche quella di accorciare la settimana lavorativa a quattro giorni, ha detto. Eventuali proposte in questo senso sarebbero presentate dal governo nel quadro del cosiddetto dialogo sociale con sindacati e gruppi industriali. Iglesias è il leader di Unidas Podemos, il partner di minoranza della coalizione di governo spagnola. Il ministero del Lavoro è guidato da Yolanda Diaz, un membro del suo gruppo. Il tasso di disoccupazione spagnolo supera il 16% con oltre 3 milioni e 700mila persone in cerca di un’occupazione
Di ieri la notizia che la multinazionale Unilever ha avviato la sperimentazione della settimana lavorativa di quattro giorni. L’esperimento parte dalla Nuova Zelanda, dove consentirà ai suoi 81 dipendenti di lavorare per quattro giorni alla settimana per un anno intero pur continuando a essere pagati per cinque giorni. Al termine dell’esperimento Unilever valuterà i risultati e prenderà spunto per tutti i suoi 155mila lavoratori in tutto il mondo. L’iniziativa è uno degli sforzi più ambiziosi per provare la settimana lavorativa di quattro giorni che, secondo molti, aumenta la felicità, la salute e la produttività.