“Se affrontassimo le festività natalizie con le misure attualmente in vigore nelle aree gialle, sarebbe inevitabile un’impennata dei contagi. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenuto in diretta tv per spiegare agli italiani le regole che saranno in vigore dal 4 dicembre al 15 gennaio, è consapevole del peso delle nuove restrizioni pensate dal governo per le vacanze. Ma avverte che “la strada per uscire dalla pandemia è ancora lunga, dobbiamo scongiurare il rischio della terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio“. È per questo che restano in piedi il meccanismo della divisione del Paese in tre fasce di rischio e il coprifuoco dalle 22 alle 5 (rafforzato l’1 gennaio), mentre dal 21 dicembre al 6 gennaio compreso arriva il divieto di spostarsi tra le Regioni, “anche per raggiungere le seconde case“. A Natale, Santo Stefano e Capodanno, inoltre, non ci si potrà muovere dal proprio comune se non per motivi di lavoro, salute o necessità. Resta la possibilità di rientrare al domicilio, abitazione e residenza. Negozi sempre aperti in zona gialla, ma sabato e domenica chiudono i centri commerciali. L’obiettivo è quello di tenere bassa la curva, specie in vista della riapertura delle scuole: il premier ha annunciato che i ragazzi delle superiori potranno tornare in aula dopo l’Epifania (al 75% delle presenze).
Il nodo degli spostamenti – Nonostante le proteste dei governatori di centrodestra e di un gruppo di senatori del Pd, l’esecutivo conferma quindi la linea dura sugli spostamenti. Nel dpcm non è stata inserita alcuna deroga per consentire i ricongiungimenti familiari, ma il premier ha chiarito che il rientro nella propria abitazione “permetterà ad esempio il ricongiungimento di coppie lontane“. Inoltre “nei casi di necessità ricorre pure la possibilità di prestare assistenza a persone non autosufficienti“. Chi ha un genitore anziano che ha bisogno di cure, quindi, potrà spostarsi senza problemi. Nel corso del suo intervento, il presidente del Consiglio ha poi toccato il tema delle cene e dei veglioni natalizi: “Sono consapevole che è un problema sentito da tutti gli italiani”, ha spiegato, cercando di rassicurare i cittadini. “In un sistema democratico non possiamo entrare nelle case delle persone. Possiamo limitarci solo a una forte raccomandazione: non bisogna ricevere a casa persone non conviventi, specie in queste occasioni dove i festeggiamenti sono più intensi”. L’obiettivo è sempre quello di “proteggere i genitori e i nonni più anziani”.
Ristoranti, alberghi e negozi – Tra le nuove restrizioni c’è poi la quarantena obbligatoria “per chi rientra dall’estero, anche per i turisti che arriveranno in Italia” tra il 21 e il 6 gennaio. Confermata la chiusura degli impianti sciistici fino all’Epifania e lo stop alle crociere durante le feste, mentre per quanto riguarda gli alberghi la novità è che il 31 dicembre dalle 18 in poi sarà obbligatorio il “servizio in camera” e non si potrà cenare al ristorante dell’hotel. Nessuna novità invece per bar e ristoranti: nelle zone gialle – dove Conte auspica che si trovino tutte le Regioni entro le feste – saranno sempre aperti a pranzo, “anche a Natale e Santo Stefano”. Nelle zone rosse e arancioni resta garantito l’asporto. Anche per i negozi le regole sono invariate, l’unica restrizione riguarda i centri commerciali: a partire da domani e fino al 6 gennaio saranno chiusi in tutta Italia nei giorni festivi e prefestivi (a eccezione dei supermercati e di chi vende beni di prima necessità). “Non vogliamo limitare lo shopping natalizio“, ha chiarito Conte. Anzi, per incentivare i consumi il governo ha deciso di far partire in anticipo “il piano Italia cashless“, cioè la possibilità di ottenere un rimborso del 10% delle spese fatte fino a fine anno (fino a un massimo di 150 euro) per chi paga con bancomat e carte di credito.
Scuola, tutti (o quasi) in classe dopo l’Epifania – Un altro nodo affrontato da Conte è quello della scuola: l’esecutivo alla fine ha deciso di consentire il ritorno in classe dei ragazzi delle superiori a partire dal 7 gennaio (e non da metà dicembre, come avrebbe voluto parte della maggioranza). “In ogni scuola sarà garantita la didattica in presenza per il 75% degli studenti“, ha chiarito, sottolineando che le condizioni per un “rientro in sicurezza” ci sono e che verranno istituiti dei tavoli con i prefetti per organizzare orari e trasporti. “Se la curva si rialza, però, tutto potrebbe complicarsi”, avverte. Nel corso della conferenza stampa il presidente del Consiglio ha infatti rivendicato i risultati raggiunti finora: “Nel giro di un mese abbiamo piegato la curva dei contagi riportando l’Rt sotto l’1 – attualmente è a 0,91. C’è anche un calo dei ricoveri e delle terapie intensive”. Tutto merito del sistema dei tre colori, aggiunge, che “ci sta permettendo di dosare i nostri interventi ben differenziati su base territoriale” e di evitare “un lockdown generalizzato come in primavera”. Rispetto alla prima ondata, infatti, “anche nelle zone rosse le fabbriche sono aperte e i bambini vanno a scuola”. È per questo che, insiste Conte, non bisogna abbassare la guardia proprio adesso.
Conte: “Lunedì Cdm straordinario sul Recovery” – In coda al suo intervento, il premier è poi intervenuto su diversi temi in risposta alle domande dei cronisti presenti. A partire dal fascicolo aperto dalla procura di Roma sull’uso della sua scorta da parte della compagna. “Ha ricevuto attacchi personali anche la mia compagna Olivia Paladino, mi spiace molto: è stato detto che il 31 ottobre saremmo stati a cena in un ristorante dopo che avevo firmato un dpcm per la chiusura dei ristoranti, è falso e diffamatorio. L’ultima volta che siamo stati al ristorante è stato il 25 settembre“, ha spiegato. Riguardo al Mes, ha ribadito che il Parlamento non è chiamato ora a “decidere se si attiverà o meno” e ha quindi invitato tuti a “non drammatizzare i passaggi: le forze di maggioranza ci sono, ci sono state e ci saranno”. Una compattezza che Conte rivendica pure a Palazzo Chigi, respingendo ogni ipotesi di rimpasto. “Nessuna forza politica ha chiesto il rimpasto e per questo le ringrazio. Se il tema è il confronto con le forze politiche, non mi sottraggo, ma sono il capitano di una squadra che è stata sopraffatta dall’emergenza nei mesi scorsi e insieme abbiamo superato una grande prova. I miei ministri sono i migliori“. E tutti sono concentrati sul Recovery fund: “Stiamo preparando per lunedì, anche se il giorno deve essere ancora concordato, un Consiglio dei ministri straordinario dedicato al piano. Approveremo il Recovery plan e la struttura di governance“.