“L’Ue sembra un matrimonio in crisi e quando sorgono problemi si sfoga su Polonia o Ungheria“. Non accenna a placarsi lo scontro in corso a livello di Consiglio europeo sulla clausola sullo Stato di diritto legata all’erogazione dei fondi del Recovery Fund. Da una parte i due Paesi del blocco di Visegrad che si sono fermamente opposti all’introduzione del vincolo, dall’altra gli altri Stati membri. A intervenire nuovamente sulla questione è il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, in un’intervista alla Faz, mentre sia il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che quello per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, accusano proprio Varsavia e Budapest di un ostruzionismo che ha provocato lo stallo sull’erogazione dei fondi per il contrasto alla pandemia di coronavirus. E intanto Michael Bobek, avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Ue, nel suo parere ritiene infondato il ricorso dell’Ungheria contro la risoluzione del Parlamento europeo sull’avvio di una procedura ai sensi dell’articolo 7 che può portare fino alla sospensione di alcuni diritti di adesione, tra cui il diritto di voto in sede di Consiglio Ue, in caso di “violazione grave e persistente da parte di un Paese membro dei principi sui quali poggia l’Unione”.
La Polonia non cede sullo Stato di diritto: “Temiamo che il meccanismo venga usato per motivi politici”
Il premier di Varsavia, nel corso dell’intervista, non risparmia attacchi alle istituzioni europee e al loro operato, prendendo ad esempio anche il caso italiano: “L’Ue sembra un matrimonio in crisi. Ha alle spalle la crisi finanziaria, la Brexit, sta vivendo crescenti disuguaglianze – ha detto – E quando sorgono problemi si sfoga su Polonia o Ungheria. È ora di un esame di coscienza. Cosa è andato storto? Ad esempio, l’euro non ha portato a differenze sempre più profonde? Che cosa ha portato in Italia, Paese che ristagna da più di vent’anni?”. E sulla proposta di condizionalità legate al bilancio Ue ha poi aggiunto: “La nostra principale preoccupazione è che il meccanismo possa essere usato arbitrariamente e per motivi politici“.
Il capo del governo polacco ha poi continuato nel suo attacco sostenendo che, in futuro, altri Paesi, tra cui anche l’Italia, potrebbero essere colpiti da questo “meccanismo” messo in piedi dall’Ue che, a suo dire, “aggira i Trattati”: “Oggi se a qualcuno non piace il governo polacco lo si mette alla gogna. Domani potrebbe essere il governo italiano o portoghese e poi gli si tolgono i finanziamenti. È un paradosso, questo meccanismo aggira i Trattati – ha continuato – Stiamo lottando per garantire che nessun Paese, oggi o domani, sia privato dei fondi a causa di un meccanismo arbitrario e non trasparente. Si tratta di una questione di fiducia fondamentale basata sul diritto europeo. Non dobbiamo permettere che le cattive regole passino accanto al buon Recovery Fund”.
Parlando poi del dibattito sulla cancellazione del debito, il leader polacco ha spiegato, rispondendo ad una domanda anche sull’Italia, che l’ipotesi “riguarda prima di tutto i debiti contratti per il coronavirus. Io non rifiuterei una cosa del genere di principio perché questo cigno nero del virus e le inaspettate spese aggiuntive non sono rappresentative della condizione di un Paese. Per venire fuori da questa crisi senza precedenti – conclude – sarebbe opportuno mettere da parte gli attacchi motivati ideologicamente alla sovranità nazionale di alcuni Paesi con la scusa della ‘condizionalità’ dei fondi Ue e passare velocemente al programma di ricostruzione”.
Dall’Italia, invece, con la nuova ondata di coronavirus che sta aggravando la crisi economica e sanitaria in tutta Europa, si continua a denunciare l’ostruzionismo di Varsavia e Budapest. Nel negoziato sul Recovery “c’è uno stallo per un veto incomprensibile, sbagliato e improprio che non riguarda il dossier su cui i Paesi stanno mettendo il veto. Auspichiamo che verrà superato nel prossimo Consiglio europeo. Sono fiducioso che alla fine i due Paesi non riusciranno a bloccare il varo di un programma storico”, ha detto Gualtieri al webinar del Messaggero e dei quotidiani del gruppo Caltagirone. “Siamo alla vigilia di un passaggio delicato e importante, ma sono fiducioso che il 2021 sarà un anno storico”, ha poi aggiunto. Mentre il ministro Amendola va dritto al punto: “Finché non cadrà il veto di Polonia e Ungheria sarà difficile avere il cronoprogramma sul Recovery Fund”.
Avvocato generale della Corte Ue: “Ricorso dell’Ungheria sulla risoluzione del Parlamento Ue sull’articolo 7 è infondato”
Proprio le accuse di violazioni dello Stato di diritto da parte del governo guidato da Viktor Orban sono alla base della risoluzione con cui il Parlamento europeo ha chiesto l’avvio di una procedura ai sensi dell’articolo 7. Un voto che aveva fatto scattare il ricorso di Budapest che contesta la legittimità della risoluzione sostenendo che, ai fini del calcolo della maggioranza dei due terzi dei voti espressi, si dovevano considerare anche le astensioni e che il Parlamento, non avendone tenuto conto, ha violato i requisiti. Benché ricevibile, secondo il parere (non vincolante) di Michael Bobek, il ricorso è infondato e quindi la Corte Ue dovrebbe respingerlo.
Zonaeuro
Recovery, premier Polonia: “Temiamo che la clausola sullo Stato di diritto venga usata per scopi politici. l’Ue si sfoga con noi e Ungheria”
Le parole di Mateusz Morawiecki, in un'intervista alla Faz, stimolano lo scontro in atto in Ue tra i due Paesi del blocco di Visegrad e il resto degli Stati membri. Intanto Michael Bobek, avvocato generale della Corte di Giustizia dell'Ue, nel suo parere ritiene infondato il ricorso dell’Ungheria contro la risoluzione del Parlamento europeo sull'avvio di una procedura ai sensi dell’articolo 7
“L’Ue sembra un matrimonio in crisi e quando sorgono problemi si sfoga su Polonia o Ungheria“. Non accenna a placarsi lo scontro in corso a livello di Consiglio europeo sulla clausola sullo Stato di diritto legata all’erogazione dei fondi del Recovery Fund. Da una parte i due Paesi del blocco di Visegrad che si sono fermamente opposti all’introduzione del vincolo, dall’altra gli altri Stati membri. A intervenire nuovamente sulla questione è il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, in un’intervista alla Faz, mentre sia il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che quello per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, accusano proprio Varsavia e Budapest di un ostruzionismo che ha provocato lo stallo sull’erogazione dei fondi per il contrasto alla pandemia di coronavirus. E intanto Michael Bobek, avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Ue, nel suo parere ritiene infondato il ricorso dell’Ungheria contro la risoluzione del Parlamento europeo sull’avvio di una procedura ai sensi dell’articolo 7 che può portare fino alla sospensione di alcuni diritti di adesione, tra cui il diritto di voto in sede di Consiglio Ue, in caso di “violazione grave e persistente da parte di un Paese membro dei principi sui quali poggia l’Unione”.
La Polonia non cede sullo Stato di diritto: “Temiamo che il meccanismo venga usato per motivi politici”
Il premier di Varsavia, nel corso dell’intervista, non risparmia attacchi alle istituzioni europee e al loro operato, prendendo ad esempio anche il caso italiano: “L’Ue sembra un matrimonio in crisi. Ha alle spalle la crisi finanziaria, la Brexit, sta vivendo crescenti disuguaglianze – ha detto – E quando sorgono problemi si sfoga su Polonia o Ungheria. È ora di un esame di coscienza. Cosa è andato storto? Ad esempio, l’euro non ha portato a differenze sempre più profonde? Che cosa ha portato in Italia, Paese che ristagna da più di vent’anni?”. E sulla proposta di condizionalità legate al bilancio Ue ha poi aggiunto: “La nostra principale preoccupazione è che il meccanismo possa essere usato arbitrariamente e per motivi politici“.
Il capo del governo polacco ha poi continuato nel suo attacco sostenendo che, in futuro, altri Paesi, tra cui anche l’Italia, potrebbero essere colpiti da questo “meccanismo” messo in piedi dall’Ue che, a suo dire, “aggira i Trattati”: “Oggi se a qualcuno non piace il governo polacco lo si mette alla gogna. Domani potrebbe essere il governo italiano o portoghese e poi gli si tolgono i finanziamenti. È un paradosso, questo meccanismo aggira i Trattati – ha continuato – Stiamo lottando per garantire che nessun Paese, oggi o domani, sia privato dei fondi a causa di un meccanismo arbitrario e non trasparente. Si tratta di una questione di fiducia fondamentale basata sul diritto europeo. Non dobbiamo permettere che le cattive regole passino accanto al buon Recovery Fund”.
Parlando poi del dibattito sulla cancellazione del debito, il leader polacco ha spiegato, rispondendo ad una domanda anche sull’Italia, che l’ipotesi “riguarda prima di tutto i debiti contratti per il coronavirus. Io non rifiuterei una cosa del genere di principio perché questo cigno nero del virus e le inaspettate spese aggiuntive non sono rappresentative della condizione di un Paese. Per venire fuori da questa crisi senza precedenti – conclude – sarebbe opportuno mettere da parte gli attacchi motivati ideologicamente alla sovranità nazionale di alcuni Paesi con la scusa della ‘condizionalità’ dei fondi Ue e passare velocemente al programma di ricostruzione”.
Dall’Italia, invece, con la nuova ondata di coronavirus che sta aggravando la crisi economica e sanitaria in tutta Europa, si continua a denunciare l’ostruzionismo di Varsavia e Budapest. Nel negoziato sul Recovery “c’è uno stallo per un veto incomprensibile, sbagliato e improprio che non riguarda il dossier su cui i Paesi stanno mettendo il veto. Auspichiamo che verrà superato nel prossimo Consiglio europeo. Sono fiducioso che alla fine i due Paesi non riusciranno a bloccare il varo di un programma storico”, ha detto Gualtieri al webinar del Messaggero e dei quotidiani del gruppo Caltagirone. “Siamo alla vigilia di un passaggio delicato e importante, ma sono fiducioso che il 2021 sarà un anno storico”, ha poi aggiunto. Mentre il ministro Amendola va dritto al punto: “Finché non cadrà il veto di Polonia e Ungheria sarà difficile avere il cronoprogramma sul Recovery Fund”.
Avvocato generale della Corte Ue: “Ricorso dell’Ungheria sulla risoluzione del Parlamento Ue sull’articolo 7 è infondato”
Proprio le accuse di violazioni dello Stato di diritto da parte del governo guidato da Viktor Orban sono alla base della risoluzione con cui il Parlamento europeo ha chiesto l’avvio di una procedura ai sensi dell’articolo 7. Un voto che aveva fatto scattare il ricorso di Budapest che contesta la legittimità della risoluzione sostenendo che, ai fini del calcolo della maggioranza dei due terzi dei voti espressi, si dovevano considerare anche le astensioni e che il Parlamento, non avendone tenuto conto, ha violato i requisiti. Benché ricevibile, secondo il parere (non vincolante) di Michael Bobek, il ricorso è infondato e quindi la Corte Ue dovrebbe respingerlo.
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Procedura Ue contro l’Italia sulle concessioni balneari. E arriva anche la messa in mora sull’abuso del precariato nel settore pubblico
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Napoli, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - In una Campania in crescita, ma ancora segnata dal fenomeno della fuga di talenti, il legame tra formazione universitaria e sviluppo economico diventa cruciale. Se ne è discusso presso la Sala D’Amato dell’Unione Industriale Napoli, durante l’evento 'Muoversi nelle professioni e sul territorio', promosso dalla Luiss e dedicato alle lauree magistrali dell’Ateneo.
“La Luiss lavora in prima linea per costruire corsi di laurea magistrale strettamente legati alle necessità del mercato del lavoro. Pur avendo sede a Roma, dedichiamo particolare attenzione alla Campania, seconda regione di provenienza dei nostri studenti e territorio ricco di opportunità nei settori chiave come turismo, agroalimentare e aerospazio. Il nostro obiettivo è collaborare con le imprese campane affinché i nostri studenti possano realizzarsi professionalmente all’interno di esse, raggiungendo posizioni apicali”, ha spiegato Enzo Peruffo, Dean della Graduate School Luiss e responsabile dello sviluppo dei percorsi magistrali dell’Ateneo.
Durante l’incontro sono state illustrate anche le caratteristiche dell’offerta formativa Luiss: “E' importante farsi guidare dalle proprie passioni e dai propri interessi, ma anche essere pronti a sviluppare nuove competenze trasversali, saper dialogare con l’intelligenza artificiale con solide competenze verticali e lavorare sulle life skills, le cosiddette competenze della vita. Solo così si potranno affrontare le trasformazioni attuali e future. Per noi è fondamentale interagire con tutte le realtà del territorio, da cui traiamo spunto per disegnare un’offerta formativa sempre più aderente alle esigenze del mercato del lavoro. Il nostro obiettivo è formare studenti altamente preparati, motivati e appassionati, in grado non solo di entrare nel mondo del lavoro, ma di costruire percorsi di carriera soddisfacenti e di successo”.
Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Si è conclusa oggi la terza edizione del Welfare day evento di riferimento per il mondo del welfare aziendale, organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, player globale leader nei benefit aziendali e nell’employee engagement. La giornata, ospitata presso Palazzo dell’Informazione in Roma e trasmessa in diretta su www.comunicazioneitaliana.tv, ha offerto spunti concreti su come le imprese possano integrare il welfare nelle proprie strategie, favorendo sostenibilità, engagement dei dipendenti e innovazione.
L'evento si è aperto con il Keynote Speech di Pluxee Italia, in cui Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo - rispettivamente Chief Growth Officer e Managing Director di Pluxee Italia - hanno evidenziato come il welfare aziendale stia evolvendo in una strategia collettiva, guidata dalla digitalizzazione e dalla crescente personalizzazione dei servizi. Attraverso dati e case study, è emerso come la tecnologia stia rivoluzionando la gestione del benessere dei dipendenti, rendendolo più accessibile ed efficace. Durante l’evento Pluxee ha presentato anche la nuova piattaforma welfare: un’innovazione che amplia l’offerta dei servizi offerti, basata su flessibilità, accessibilità e ampiezza del network.
Nel corso delle tre sessioni talk show, con la partecipazione di Chro, welfare manager e altre figure hr chiave di aziende del Paese, sono stati affrontati alcuni dei temi più rilevanti per il futuro del welfare. Nel primo, 'Welfare strategico: l’alleanza tra hr e business e la creazione di valore sostenibile', con la conduzione di Esther Intile di Enel Group, è stato approfondito il legame tra il welfare aziendale e la sostenibilità delle imprese. Tra i punti emersi, la necessità di un approccio integrato tra hr e business per massimizzare l’impatto positivo del welfare sulla produttività e sulla retention dei talenti.
Nel secondo panel, “Il ruolo dei benefit aziendali all'interno della strategia di welfare”, si è discusso di come i benefit siano passati da strumenti standardizzati a soluzioni sempre più personalizzate, grazie all’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e all’uso di piattaforme digitali. Relatori e relatrici hanno sottolineato l'importanza di costruire un ecosistema aziendale basato sulla flessibilità e sull’inclusione, ma hanno anche posto l’accento su una criticità diffusa: troppi dipendenti non conoscono o non sfruttano i benefit a loro disposizione. Servono quindi strategie di comunicazione più efficaci per favorire un reale engagement.
Il terzo e ultimo talk show, “La centralità del welfare nelle strategie di attraction e retention”, ha posto l’attenzione sulla crescente importanza del welfare come strumento di attrazione e fidelizzazione dei talenti. Tra le best practice emerse, il rafforzamento di benefit legati alla salute, al sostegno alla genitorialità e al benessere psicologico, aspetti ormai fondamentali per le nuove generazioni di lavoratori.
La sfida è coniugare ascolto e personalizzazione, superando l’approccio one-size-fits-all e costruendo soluzioni di welfare sempre più dinamiche, scalabili e in linea con le nuove esigenze del mondo del lavoro. Un welfare aziendale davvero efficace non solo migliora il benessere di lavoratori e lavoratrici, ma genera un impatto positivo sull'intera organizzazione, contribuendo alla sostenibilità e alla crescita nel lungo periodo. Durante l’evento hanno condiviso la loro esperienza le seguenti aziende: Altergon Italia, Atac, Eidosmedia, Fater, Fedegroup, Fendi, Hewlett Packard Enterprise, Philip Morris International, Procter & Gamble, Rheinmetall Italia, Ria Money Transfer e Tim. L’evento potrà a breve essere riascoltato su www.comunicazione.tv. L’appuntamento con il Welfare day si rinnova per il 2026, con l’obiettivo di continuare a tracciare il futuro del welfare aziendale in Italia.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Procederemo a tutelare la reputazione e l’onorabilità dello studio legale Giarda nelle opportune sedi competenti, come, del resto, già avvenuto in passato nei confronti dello stesso avvocato Massimo Lovati, confidando che questa vicenda possa finalmente trovare la giusta definizione, da tempo auspicata anche dal fondatore dello studio". Gli avvocati Fabio ed Enrico Giarda, ex difensori di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, replicano così alle affermazioni del difensore di Andrea Sempio, nuovamente indagato per il delitto di Garlasco, che ha sostenuto che "l'indagine del 2017 è stata frutto di una macchinazione".
Dichiarazioni ritenute dai fratelli Giarda "del tutto gratuite e gravemente lesive. L'avvocato Lovati evidentemente dimentica che la denuncia a suo tempo presentata nel 2017 da Andrea Sempio nei confronti dello studio legale Giarda e degli investigatori incaricati è stata archiviata nel 2020 dal gip di Milano, che nella sua ordinanza ha certificato l’assoluta correttezza dell’attività di raccolta e successiva estrazione dai reperti".
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Milano, 13 mar. (Adnkronos) - "Il mercato domestico è in leggera crescita, sia a volume che a valore. Noi siamo cresciuti un po’ più del mercato, abbiamo guadagnato un +2,6 contro il 2% del mercato". Lo afferma Renato Roca, country manager di Findus Italia, all’evento ‘100%: il nostro percorso di sostenibilità’, organizzato oggi a Milano da Findus per celebrare il traguardo del 100% di prodotti ittici certificati Msc e Asc.
“L'Italia non è un Paese da grandissime crescite nel food nel largo consumo - spiega Roca - però è un mercato che sta continuando a dare una buona soddisfazione da quando siamo usciti dai periodi un po’ tesi della grande morsa inflattiva del 2022 e 2023. Dal 2024 il mercato si è normalizzato, anche grazie a iniziative, come la nostra, di comunicazione, di riposizionamento prezzi, che hanno un po’ smosso le acque. Siamo quindi molto fiduciosi”.
Come sottolineato anche all’incontro con la stampa organizzato oggi all'Acquario civico di Milano, quello del surgelato è un settore che “intercetta una serie di trend, come quello dell'anti spreco ma anche dell’attenzione alle abitudini alimentari. Il nostro portafoglio prodotti è composto all'80% da pesce e vegetali e adesso abbiamo anche il pollo - conclude il country manager di Findus Italia - Quello che è confortante come dato è che il mercato ha riacquistato l'1% delle famiglie che erano uscite, noi abbiamo riacquisito 2 punti di penetrazione tra le famiglie acquirenti e il pesce, in particolare, ne ha acquisiti 4”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Quella di oggi, per il governatore Francesco Rocca, è “una bella giornata, che ci ricorda da un lato quanto è bello vivere e rappresentare questa regione, ma soprattutto l’importanza di essere accompagnati in questo viaggio e in questo anno particolare, che è un’occasione che non possiamo perdere, fra Giubileo e l’Expo di Osaka. Sono grato al Niaf per la capacità di custodire l’elemento valoriale con la necessità di andare oltre ai confini. Questa è la conseguenza naturale di valori che non si è mai persa: la comunità italoamericana non deve perdere le sue radici, la consapevolezza, e l’orgoglio di essere italiani”.
“I 20 milioni di italoamericani sono i migliori ambasciatori dell’Italia nel mondo - afferma il presidente Niaf Robert Allegrini - e nel nostro 50mo anniversario non potevamo che scegliere il Lazio: abbiamo voluto condividere l’occasione con la regione che ospita la capitale d’Italia, non potevamo fare altrimenti, per dimostrare che il Lazio non è solo il Colosseo e la Fontana di Trevi ma che è una Regione che guarda al futuro”. Un legame quello con il Lazio che si fa anche con il cibo ma non solo. Un piatto su tutti: le Fettuccine alla Alfredo: “Poter portare a Washington Mario Mozzetti del ristorante Alfredo alla Scrofa, uno dei più grandi ambasciatori del Lazio negli Stati Uniti e di avere l'opportunità qua a Roma di andare al ristorante dove è nato questo piatto iconico per me è un motivo di grande soddisfazione”. Per Mario Mozzetti, “è un vero sogno andare alla convention Niaf di Washington e portare le fettuccine alla Alfredo. Portare questo piatto è un orgoglio anche a livello storico: portare Alfredo alla Scrofa negli Stati Uniti significa raccontare la storia che collega idealmente, ma non solo, l’Italia e gli Stati Uniti”.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Lazio è “Regione d’Onore Niaf 2025”. Un evento che ricade nel 50mo anniversario della National Italian American foundation, la più grande associazione di italoamericani. Lo slogan è chiaro: “All you need is Lazio”, fra sapori autentici, la storia incisa nella pietra, meraviglie naturali, benessere e relax, arte e artigianato, la magia del cinema, innovazione e aerospazio, eccellenza accademica e un patrimonio culturale unico. “È un grande riconoscimento - afferma Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio - in cui saremo protagonisti a 360 gradi. Saranno coinvolte 20 startup e pmi innovative oltre a 18 grandi imprese che saranno attori protagonisti. Non è solo un grande evento ma è una vera missione di sistema. Ma non ci saranno solo le imprese: saranno coinvolte anche università e centri di ricerca. Startup. Gli obiettivi, netti e chiari - prosegue Angelilli - sono un piano di networking per una forte connessione con le imprese. L’altra sfida è l’ attrazione degli investimenti”. Per Amedeo Teti, capo Dipartimento per il Mercato del Mimit, “la Regione Lazio merita questa posizione di Regione d’onore. Il Lazio è da sempre attrattore di grandi investimenti. Secondo il Financial Times poi solo nel 2024 l’Italia ha attratto 35,5 miliardi di investimenti e ha creato 36mila posti di lavoro”.