Sono in arrivo tre vaccini come tre moschettieri, pronti a duellare contro questo virus. Ho fiducia nella scienza, e quando ho mal di testa o di denti mi fiondo in farmacia. Amo la poesia, ma in questi ultimi tempi preferisco farmacisti e virologi. La poesia può attendere, come il paradiso. Voglio restare ancora su questa terra e respirare.
Non renderei obbligatorio il vaccino ma l’intelligenza, lo ha spiegato benissimo Roberto Burioni da Fabio Fazio: non vaccinarsi non è una forma di libertà, ma significa mettere in pericolo quelle persone che è meglio non usino il vaccino, come le donne gravide per esempio. Raggiunta l’immunità di gregge, l’umanità potrà tornare liberamente al pascolo. Altro che dittatura sanitaria, non diciamo scemenze sovraniste e fasciste, guarda caso i negazionisti puzzano di fascismo lontano un miglio.
Non vedo l’ora di essere una pecora e vaccinarmi, io che ho sempre amato distinguermi, che ho lottato tutta la vita per essere originale, non vedo l’ora di vaccinarmi e di seguire tutto quello che mi dice Roberto Burioni. Non solo Roberto Burioni in sé, ma Roberto Burioni da Fabio Fazio. Era da tempo (che fa) che la Rai non svolgeva in modo così radicale e affettuoso il suo compito: tranquillizzare, creare atmosfere spirituali domestiche, una bella dose di camomilla, contro l’ansia e la paura che serpeggia nel mondo.
Sono cambiato, lo ammetto. Ho bisogno di essere tranquillizzato e Fazio e Burioni svolgono egregiamente questo compito. Il vaccino molto probabilmente sarà efficace, e se sarà in commercio sarà anche statisticamente sicuro, non totalmente sicuro, ma che importa? Solo il cadavere è al sicuro totalmente!
Vivere comporta sempre una percentuale di rischio. Tornare alla normalità. Quale normalità? Ognuno ha la propria, ma quello che conta è che ci sia la possibilità di “sgomitare” senza che questo significhi per forza “ciao”. Una “normalità d’appoggio”, nulla di più, nulla di invasivo.
Un mio amico negazionista mi ha fatto questa domanda: “Ricky, ma sei sicuro che quelle bare di Bergamo fossero piene di cadaveri e non di sassi?'”. Mi vergogno di avere un amico così. Mi vergogno per lui. Poverino, speriamo che gli passi questa demenza che si è accanita sui suoi neuroni in carenza di ossigeno.
Burioni forever. Mi sono quasi innamorato. Lo inviterei a cena, e per me sarebbe un onore farmi vaccinare in persona da lui. Se le sorti del mondo dipendessero da me, ci sarebbe la poesia al governo ma i cittadini sarebbero tutti morti, stecchiti dal virus.
Grazie al cielo ci sono persone che non hanno studiato filosofia: l’esserci, l’Essere e il volto dell’Altro! Che panzane al confronto di questo meraviglioso campo di studio che è la virologia! Basta, abbasso la poesia e viva la scienza! Che dite? Sono leggermente influenzato da questa pandemia? Per ora va così.
Sapete, io nella mia vita prendo poche cose sul serio, diciamo che la pandemia è una di queste, mi scuserete, so che siete comprensivi. Tre vaccini come tre moschettieri, zac! W la vita.