Il Movimento 5 stelle si opporrà in tutti i modi all’attivazione del Mes, ma non farà ostruzionismo sul pacchetto di riforma. A ribadire la linea è stato il capo politico reggente Vito Crimi aprendo l’assemblea congiunta dei parlamentari M5s: un appuntamento atteso anche perché arriva in un momento di tensione per il Movimento. Il 9 dicembre il premier Giuseppe Conte farà le sue comunicazioni all’Aula in vista del prossimo consiglio Ue e un gruppo di parlamentari M5s potrebbe non votare in sostegno del governo proprio in segno di protesta per la riforma del Mes: approvata dall’Eurogruppo a inizio settimana con il via libera dell’Italia, è finita nel mirino di alcuni dissidenti M5s che hanno inviato una lettera di protesta (circa 58 parlamentari). A dare man forte ai critici oggi è arrivato anche Beppe Grillo che sul suo blog ha ribadito il no al Mes “inutile” e “inadatto” e ha invece rilanciato al proposta de ilfattoquotidiano.it per chiedere un contributo ai super ricchi. Vito Crimi (e tutta l’ala governista) però, ha ribadito ai suoi come una cosa non escluda l’altra: non fare ostruzionismo sulla riforma del Mes, non significa chiederne l’attivazione. Ipotesi che al momento non è nei progetti del premier e del governo. In sostegno di Crimi è intervenuto anche il capodelegazione e ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: “La lettera degli anti-Mes ha indebolito Conte”, ha detto durante l’assemblea. Poco dopo ha parlato anche Luigi Di Maio chiedendo “responsabilità”: “Non si porti Conte al patibolo”, ha detto.
Non sono mancate le proteste durante l’incontro sulla piattaforma Zoom. Secondo quanto riferito dall’agenzia Adnkronos, la deputata Manuela Corda, tra i firmatari della lettera anti-Mes, ha criticato la gestione del confronto usando parole forti: “Questo è fascismo. Una conduzione che non ci permette di esprimerci. Solo due minuti e mezzo. Apprezzavo Luigi (Di Maio, ndr). Ora volete un mandato e vi volete imporre“. Critico anche il collega Francesco Forciniti, altro firmatario della missiva della discordia: “A Bonafede e Di Maio avete dato mezz’ora senza contraddittorio per fare comizi, senza dato ma esprimendo solo la loro opinione. A noi non ci fate nemmeno parlare. Allora non ve la voto (la risoluzione, ndr)! Ciao”.
Crimi: “Il Mes non ci piace, ma non faremo ostruzionismo sulla riforma”
“Lo abbiamo detto in tutte le salse”, ha esordito Crimi parlando ai suoi. “Il Mes è uno strumento che non ci piace, obsoleto e potenzialmente dannoso e neanche la riforma è all’altezza di affrontare una situazione come quella del Covid”. E, nelle specifico, ha ribadito che “la riforma del Mes non ci piace, certo, ma ho detto che non faremo ostruzionismo se tutti gli altri Paesi europei stanno andando in quella direzione e sono quegli stessi Paesi europei con cui ci troviamo a giocare una partita molto più complessa per il futuro dell’Ue, una partita per arrivare a una visione più ampia”. Quindi ha garantito: “Con noi al governo il Mes non sarà mai attivato e domani saremo sempre in prima linea per non farlo attivare. Anche nel Pd, nei più autorevoli pensatoi europei e tra gli economisti , stanno dicendo a chiare lettere che il Mes, anche con questa riforma, non potrà essere all’altezza dell’Ue del futuro. Anche per questo noi non lo useremo”.
Per quanto riguarda i rapporti con l’Europa, Crimi ha detto: “Il M5s ha scelto di essere critico su alcuni assetti dell’Europa ma non antieuropeista. Ha deciso cioè di provare a cambiare l’Ue dal di dentro. Questo non lo si può certo fare da soli, né lo si può fare nel giro di poco tempo”. Secondo Crimi è necessario rendersi conto quali passi avanti sono stati fatti in Europa negli ultimi mesi: “Mettiamo a fuoco questa visione di insieme sull’Europa di oggi, che ci restituisce un’Ue in cui tanti cambiamenti epocali sono già in corso. Però in premessa, per dare un senso a questi cambiamenti, ripercorriamo un po’ di passaggi”. Quindi è partito da febbraiuo, quando “autorevoli esponenti della commissione Ue si limitavano a dire che nel Patto di stabilità era già presente tutta la flessibilità necessaria”. E, “a fine marzo l’unico pacchetto di risposte messo in campo dall’Ue si basava solo sui prestiti Mes, Sure e Bei“. Pur partendo da questo panorama, ha detto Crimi, abbiamo ottenuto “la sospensione del patto di stabilità”. Poi, “la Bce ha annunciato il piano pandemico di acquisto di titoli di Stato (Pepp) da 750 miliardi, ma l’ha successivamente esteso a 1.350 miliardi, facendo allo stesso tempo capire che potrà andare oltre”. E “sono state sospese le rigide regole sugli aiuti di Stato”. Infine, “è stato messo in campo il Recovery fund, vero risultato ottenuto in Ue dopo che sul piatto a fine marzo non c’era praticamente nulla”. Quindi Crimi ha fatto un parallelismo con i Paesi che stanno bloccando proprio il Recovery fund: “In Europa abbiamo criticato l’atteggiamento di Polonia, Ungheria e Slovenia, che stanno bloccando i lavori sul recovery plan, strumento per noi fondamentale, per non dire imprescindibile, per garantire un futuro sostenibile al nostro Paese. Ecco, sulla riforma del Mes l’Italia rischia di fare esattamente come loro. Posto che noi il Mes non lo attiveremo”.
Per questo, ha aggiunto Crimi, Conte ha bisogno del sostegno pieno del Movimento: “Tutti siamo consapevoli dell’importanza di supportare l’azione del governo in un momento storico così difficile per il Paese. E tutti siamo convinti che sia necessario dare il massimo sostegno al presidente Conte, che deve poter andare in Europa con un mandato chiaro, forte dell’appoggio del Parlamento e del Paese, come già avvenuto in occasione del Recovery Fund”. In Conte “abbiamo la massima fiducia perché ha dimostrato di aver sempre saputo difendere e curare al meglio gli interessi del nostro Paese di aver portato dall’Europa più risultati di chiunque prima di lui”.
Bonafede: “La lettera degli anti-Mes ha indebolito Conte”
Anche il capodelegazione Bonafede è intervenuto per cercare di ricompattare il gruppo. La lettera dei parlamentari grillini anti-Mes “è stata interpretata all’esterno come se avessimo nel mirino Conte…questo lo indebolisce agli occhi di tutti e dell’Europa”, ha detto secondo l’agenzia Adnkronos. “Conte questo non lo merita perché è una persona coerente e capace. Il confronto si fa in un altro modo e con altri mezzi. Vi chiedo di rappresentare le vostre istanze confrontandovi all’interno”. Insomma è stata “divisiva”. “Con questo metodo diventa impossibile lavorare e diventa complicato governare. È stata un grave errore, ha indebolito il Movimento davanti agli altri partiti alleati. Rispetto la motivazione, ma non il metodo”. E ha concluso: “Bisogna essere compatti e sostenere il nostro Presidente del Consiglio”.
Di Maio: “Non potete portare Conte sul patibolo”
In difesa del governo anche l’ex capo politico Luigi Di Maio: “L’Italia ha bisogno di stabilità. Noi dobbiamo dargliela. Non potete portare Conte sul patibolo. Chi non voterà quella risoluzione, voterà contro il Presidente del Consiglio dei Ministri e il suo governo che viene in aula a chiedere la fiducia del Parlamento per andare in Europa anche a trattare lo sblocco dei fondi del Recovery fund. Lo trovo francamente folle e irresponsabile”. Quindi ha aggiunto: “In Aula non si voterà per accedere al Mes. È una bugia. Il presidente del Consiglio all’Eurosummit si dovrà esprimere sulla riforma. Una riforma che io stesso ho definito peggiorativa e che andava fermata anni fa. Ma i numeri per essere approvato in parlamento non ci sono. Siamo al governo della settima potenza mondiale, in una fase come quella che stiamo vivendo serve grande senso di responsabilità. Non cadiamo nelle trappole di chi ci vuole deboli, di chi lavora solo per colpirci”.