L'ex capo politico dei 5 stelle ha rilanciato le parole del garante aprendo a una discussione sul tema. A patto che l'intervento "non incida in alcun modo sulla classe media o su chi fa impresa ogni giorno sostenendo l’economia reale di questo Paese". Bonafede apre al dialogo. La dem Boldrini si associa: "In questo Paese c'è tabù, ci si sieda intorno a un tavolo e si trovi una sintesi"
Anche Luigi Di Maio è a favore di un contributo da chiedere una tantum ai super ricchi per far fronte alla crisi economica a causa del Covid. Dopo che Beppe Grillo ha rilanciato la proposta de ilfattoquotidiano.it, definendo “inutile e inadatto il Mes” e bocciando la proposta di patrimoniale avanzata nei giorni scorsi da Leu, l’ex capo politico dei 5 stelle si è associato al garante del Movimento. “Come al solito Beppe Grillo sa essere puntuale e preciso”, ha scritto in una nota. “Bene ha fatto a scansare ogni idea di patrimoniale come quella formulata recentemente da alcuni parlamentari, che praticamente colpirebbe il ceto medio. Il Movimento 5 stelle non potrà mai sostenere una simile misura: è inaccettabile tassare in questo momento chi crea posti di lavoro. Al contempo, se si vuol discutere di una tassa per i super-ricchi, insomma sui milionari, ben venga, con criteri adeguati che non incidano in alcun modo sulla classe media o su chi fa impresa ogni giorno sostenendo l’economia reale di questo Paese”.
Proprio Di Maio nei giorni scorsi si era schierato contro la proposta di patrimoniale di Leu, escludendo qualsiasi possibilità di dialogo sull’argomento. L’intervento di Beppe Grillo, letto da molti 5 stelle come un richiamo ai temi, ha spinto molti a prendere posizione. Ad aprire non c’è stato solo il ministro degli Esteri, ma anche il ministro della Giustizia e capodelegazione nel governo Alfonso Bonafede: “Imporre una patrimoniale, specie in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, significa colpire indistintamente il ceto medio”, ha detto. “Si può aprire un confronto, invece, sull’idea rilanciata da Beppe Grillo di chiedere un contributo a chi possiede un patrimonio dai 50 milioni in su, senza per questo penalizzare il mondo dell’impresa che costituisce uno dei pilastri portanti della nostra economia”. Il primo a esporsi in mattinata era stato il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra: “Grillo è sceso in campo, il Movimento faccia il Movimento”, ha detto in un video su Facebook. Ma il post di Beppe Grillo ha girato molto sulle bacheche Facebook dei parlamentari M5s: dai senatori Gianluca Ferrara, Gabriele Lanzi e Alberto Airola, fino al deputato Francesco Silvestri.
La proposta di Grillo insomma ha riaperto il tema dentro il Movimento 5 stelle, ma non solo. La deputata Pd ed ex presidente della Camera Laura Boldrini è stata la prima dem a prendere posizione: “In questo Paese esiste un tabù sul fatto che i super ricchi paghino di più. Alcuni paesi, come Spagna e Belgio, già stanno introducendo misure che vanno in questa direzione. Anche il presidente eletto Biden ha annunciato una riforma fiscale per cui i super ricchi pagheranno di più. In Italia abbiamo detentori di grandi ricchezze e patrimoni che, in questo momento storico, devono dare un contributo di solidarietà. Perché la disuguaglianza è cresciuta in modo preoccupante e dobbiamo sostenere il ceto medio e le persone più vulnerabili economicamente. Ci si può sedere ad un tavolo e discutere, per trovare una sintesi essendoci diverse formulazioni possibili, e stabilire in che misura intervenire. Quello che non concepisco è perché questo tema non debba diventare materia di confronto”.