I consumi degli italiani hanno rivisto i livelli precedenti lo scoppio della pandemia. Lo scorso ottobre, fa sapere l’Istat, le vendite al dettaglio sono salite dello o,6% rispetto a settembre e del 2,9% nel confronto con ottobre 2019, recuperando così i valori dello scorso febbraio. Leggendo i dati più nel dettaglio si scoprono però cambiamenti nei comportamenti di consumo dettati da questi mesi “atipici”. Il recupero è determinato in buona misura dal boom dell’e-commerce (+54,6% rispetto all’ottobre 2019), tanto che salgono soprattutto gli acquisti di elettronica, telefonia, grandi elettrodomestici che registrano un incremento di ben il 26% sull’anno prima. In ripresa le vendite di beni alimentari (+ 5,2%) mobili e arredamento (+ 4,6%) e, in minor misura, profumi e prodotti cosmetici (+ 1,2%). Diminuiscono gli acuisti in farmacia (- 1,6%) e soprattutto quelli di abbigliamento (- 3,9%) e calzature (- 9,2%).
Gli italiani sembrano poi più attenti al prezzo: crescono quindi molto le vendite dei discount (+12,9%), che non registravano un incremento così da dicembre del 2010. Bene anche i supermercati (+ 6,9%) mentre rimangono ancora stretti nella morsa della crisi i piccoli negozi (-2,1% su ottobre 2019). Coldiretti evidenzia come siano aumentati soprattutto gli acquisti di cibo a basso costo. Si tratta di un andamento che traina l’intero settore alimentare, dove le vendite crescono del 5,2% sostenute anche dal crollo dei consumi fuori casa in bar, ristoranti e mense per la preoccupazione del contagio; non ultimo il fatto che lo smart working e le minori disponibilità economiche hanno favorito l’acquisto di alimenti da consumare tra le mura domestiche.
Dopo il buon dato di ottobre Federdistribuzione lancia però un nuovo allarme: “A partire da novembre abbiamo registrato una costante discesa del trend delle vendite, con una situazione particolarmente grave per il non alimentare, che ha segnato cali di presenze su tutta la rete distributiva superiori al 30%“. Lo ha detto il direttore relazioni con la filiera e ufficio studi Carlo Alberto Buttarelli.