La bara chiusa e preparata per il funerale lasciata ad aspettare sul retro della Rsa, tra cassonetti e sacchi di immondizia. È successo nella struttura per anziani di Montebuono, centro di 900 abitanti in provincia di Rieti, dove il 29 novembre era scoppiato un focolaio Covid. A denunciare l’accaduto sono stati i parenti della vittima, Tesolina Bernardini, 87 anni. L’anziana era stata contagiata, ma la direzione aveva detto ai familiari che era asintomatica. Dopo tre giorni, però, l’Rsa aveva contattato i parenti comunicando che l’anziana era morta.
“Ci hanno informato dopo ore, sostenendo che i nostri telefoni squillavano a vuoto – riferisce la nipote dell’anziana a Repubblica – Alla fine abbiamo scoperto che il medico della struttura era assente da dieci giorni perché positivo al Covid. Abbiamo subito presentato una denuncia“, ha raccontato.
Il 4 dicembre, il giorno del funerale, i parenti si sono recati alla Rsa per accompagnare il feretro in chiesa. Ma hanno trovato la bara lasciata sul retro della struttura, vicino alla spazzatura. “Hanno detto che per protocollo si fa così, non potendo utilizzare la camera ardente. Ma non si può fare così. Almeno un minimo di rispetto“, ha detto la nipote.