La Regione Lombardia è in difficoltà e in ritardo sulla distribuzione dei vaccini antinfluenzali e se la prende con la magistratura. Nei giorni scorsi il presidente della Regione Attilio Fontana ha deciso infatti di scrivere una lettera ai pm, tramite i suoi legali e pubblicata oggi dal Corriere della sera, sostenendo che “il timore di intraprendere iniziative o decisioni suscettibili del vaglio di legittimità da parte della magistratura paralizza di fatto l’opera dei funzionari di Aria“, ovvero la centrale acquisti della Regione. Proprio Fontana è indagato dall’estate scorsa per l’affidamento senza gara di una fornitura di camici, poi trasformata in donazione, alla società del cognato. In serata il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ha diffuso una nota: “L’approvvigionamento dei vaccini, così come di altre forniture pubbliche, è di responsabilità esclusiva della pubblica amministrazione. La Procura non ha alcun ruolo al riguardo. Non è quindi la magistratura che blocca l’azione amministrativa”. Romanelli ha quindi precisato che la Procura “si limita a considerazioni generali” e non intende replicare alla lettera inviata dal presidente lombardo Attilio Fontana né parlare dei singoli procedimenti. “La magistratura ha il ruolo di verifica della legalità dell’azione amministrativa in relazione all’eventuale commissione di reati”.

La lettera di Fontana – “Il timore di intraprendere iniziative o decisioni suscettibili del vaglio di legittimità da parte della magistratura paralizza di fatto l’opera dei funzionari di Aria”, scrivono i legali di Fontana ai pm, “che si rifiutano di acquistare a trattativa privata salvo che il presidente Fontana ottenga l’autorizzazione della procura”. Questo presunto timore avrebbe ostacolato “la trattativa con una società svizzera per l’acquisto di 350mila dosi di vaccino antinfluenzale”. La Regione è in emergenza per il vaccino contro l’influenza, sulla cui mancanza “c’è ampia polemica”, si legge sempre nel testo, e secondo Fontana “è urgente e vitale assumere le iniziative più efficaci”, in modo che il governatore possa “avvalersi delle prerogative attribuitegli nelle situazioni di emergenza” e, “come soggetto attuatore, acquistare i vaccini a trattativa privata“. Il documento non è una richiesta di “salvacondotto”, concludono i legali, ma una semplice informativa, con cui si comunica ai pm che Fontana si appresta ad assumersi la responsabilità di comprare i vaccini a trattativa privata. “Ho semplicemente voluto rassicurare Aria sulle eventuali successive responsabilità, che mi sarei assunto in prima persona”, spiega Fontana attraverso il pool dei suoi avvocati. “In un momento di preoccupazione per il problema vaccini ho inteso portare a conoscenza della procura la situazione di stallo determinata dalla difficoltà da parte di Aria di far rientrare l’acquisto dei vaccini nella disciplina dell’emergenza Covid”. E, ha aggiunto: “Per esigenze di tempestività in una situazione complicatissima per il mercato dei vaccini, si trattava di acquistarne un quantitativo a trattativa privata superando l’obbligo della gara pubblica. Attraverso il mio avvocato, ho quindi semplicemente voluto rappresentare questo paradosso ai magistrati per rassicurare Aria sulle eventuali successive responsabilità, che mi sarei assunto in prima persona”. Ma alle parole irrituali del presidente della Regione, è seguito l’intervento della procura che ha ribadito come non ci sia alcun blocco, ma semplice “verifica della legalità”.

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