Washington, 20 gen (Adnkronos) - Non è stato un blitz come quello di Mar a lago, rivelatosi determinante per la liberazione di Cecilia Sala, ma una intera giornata quella che Giorgia Meloni ha dedicato, per la seconda volta in un mese, a Donald Trump. La premier non è voluta mancare all'inauguration day del presidente americano, sottolineando quanto sia importante "dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare" la relazione Italia-Usa.
E questa "testimonianza" la premier l'ha data plasticamente già di primo mattino, quando insieme alla famiglia Trump, a quella del vice presidente Vance e pochi altri, ha preso parte alla messa di 'benedizione' del neo commander in chief alla chiesa episcopale di st John, proprio di fronte alla Casa Bianca. Poi il trasferimento alla Rotonda del Campidoglio, a Capitol hill, per il giuramento spostato al chiuso a causa dell'ondata di gelo che ha stretto Washington. Con lei, oltre ai diplomatici, la fida Patrizia Scurti in delegazione.
Meloni siede sotto lo sguardo della statua di Abramo Lincoln, nei posti riservati ai capi di Stato e di governo invitati da Trump. Una sparuta elite che comprende la presidente del Consiglio (unica leader Ue) e, tra i pochi altri, il presidente argentino Javier Milei, con cui Meloni chiacchiera a lungo inquadrati più volte dalle telecamere di Fox news, che non ha perso una battuta della giornata-evento.
(Adnkronos) - A pochi passi, i 'big tech Ceo' che Trump ha voluto come ospiti vip della cerimonia e che l'hanno sostenuto nel suo cammino di ritorno alla sala ovale: Tim Cook, Jeff Bezos, Sandor Picahi, Sam Altman, Mark Zuckenberg e ovviamente Elon Musk. Sui social, è il capo delegazione di FdI-Ecr all'Europarlamento Carlo Fidanza, a Washington con un piccola pattuglia di parlamentari italiani ospiti dei Repubblicani Usa, a dare il senso politico della 'foto di Capitol hill' della Meloni: "La nostra presidente è ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa".
Nella sua valutazione del Trump day, Meloni al mattino è più ecumenica: "Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti dare una testimonianza della volontà di continuare e se mai rafforzare quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse", spiega prima di lasciare l'albergo.
Più tardi su X augura buon lavoro a Trump e assicura: "Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e Usa", per poi sottolineare: "L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità".
(Adnkronos) - Per il ministro dell'Ue Tommaso Foti, la missione di Meloni a Washington "conferma il ruolo cruciale che, nel prossimo futuro, la nostra Nazione intende giocare nelle relazioni transatlantiche, ponendosi come ponte strategico tra Europa e America".
In questo contesto, e anche per il rigido protocollo che governa l'insediamento del presidente americano, si stempera anche l'attesa per un faccia a faccia Meloni-Trump, prima auspicato e poi annunciato alla vigilia anche da Fidanza. "Non era previsto, non era il contesto e non ci sarà problema a farlo in futuro", è il senso del ragionamento dell'entourage della premier. Così, direttamente lasciando ad un certo punto le lunghe celebrazioni, Meloni può salutare e tornare subito in Italia.
Scuola
La protesta dei lavoratori (precari) che assistono i disabili a scuola: “Durante la pandemia la coop non ci paga la malattia”
Gli Aec (assistente educativo culturale) sono coloro che si occupano dei ragazzi con difficoltà accanto all'insegnate di sostegno. Nessuno di loro però è dipendente del ministero, bensì di cooperative che gestiscono esternamente il servizio. La denuncia di un lavoratore a ilfattoquotidiano.it: "Con il Covid i molti che sono stati costretti a entrare in quarantena non hanno avuto un soldo”
Lavorano per meno di mille euro al mese a fronte di oltre trenta ore settimanali, quando la scuola è chiusa per le vacanze non percepiscono un centesimo di euro e non sempre hanno dispositivi di protezione individuale in grado di proteggerli. Ora, alcuni di loro denunciano che la cooperativa per cui lavorano non ha pagato le giornate di assenza per malattia o permesso. Sono gli Aec, un acronimo che nasconde la dicitura assistente educativo culturale (Aec). In Italia sono circa 55mila e solo a Roma 3mila. Chi non ha un figlio disabile o non è un insegnante difficilmente li conosce, ma sono loro ad occuparsi dei ragazzi con difficoltà quando si devono accompagnare in bagno, quando devono essere imboccati o quando vanno gestiti nelle ore fuori dalla classe. È un lavoro indispensabile nel settore dell’istruzione: accanto all’insegnante di sostegno (quando arriva) c’è sempre un assistente educativo culturale. Nessuno di loro è dipendente del ministero dell’Istruzione e nemmeno dei Comuni, ma appunto di cooperative che gestiscono esternamente il servizio. Dal 1999 funziona così.
A Roma le coop che hanno in mano questo appalto sono trenta. Tra queste c’è la “Roma81”. “Con il coronavirus la situazione è peggiorata“, ha detto a ilfattoquotidiano.it l’assistente educativo culturale Germano Monti. “Se la classe è a casa in didattica a distanza, l’Aec non è retribuito. E con il Covid i molti che sono stati costretti a entrare in quarantena o in isolamento fiduciario non hanno avuto un soldo”. Monti conosce da vicino la questione: “Io sono a casa da mesi perché non sono idoneo alla mansione per i problemi di salute che ho e non ho percepito nulla. Come me sono in tanti in questa assurda situazione”.
Nei giorni scorsi, un gruppo di dipendenti della “Roma 81” ha denunciato di aver ricevuto una mail da parte della presidenza della Cooperativa in cui veniva comunicato che, “a seguito della recrudescenza del contagio che ha prodotto un numero ingente di ore contrattualizzate ma non prestate, l’azienda si vede costretta ad attivare i relativi ammortizzatori sociali (Fis) per farvi fronte. Quindi, a partire dal mese di ottobre 2020, tutte le ore lavorate saranno regolarmente retribuite. Diversamente, le ore non lavorate saranno coperte dalla Fis”.
A intervenire su questo problema è stato anche il consigliere comunale Stefano Fassina che nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione urgente alla sindaca Virginia Raggi e agli assessori competenti: “A fronte della comunicazione della coop – scrive Fassina – i dipendenti non si sono visti retribuire le giornate di assenza per malattia o permessi che verranno, a detta della cooperativa, retribuite dalla Fis. Tale situazione evidenzia un abuso di potere visto da parte del datore di lavoro, in quanto le ore non lavorate erano evidentemente da intendersi quelle conseguenti alla riduzione dell’orario di apertura delle scuole e non quelle relative a permessi e/o malattie”. Una battaglia che il Comitato sta portando avanti anche su un altro fronte: 12mila cittadini hanno firmato un’iniziativa popolare per far approvare una delibera comunale che internalizzasse il servizio almeno a Roma. La delibera è stata però bocciata.
In difesa e a sostegno degli assistenti educativi culturali, nei mesi scorsi è nato “il comitato Romano Aec, un comitato autorganizzato di lavoratori”, che, spiegano in una nota, “ha promosso da subito l’autorganizzazione dei soggetti in causa, facendo rete con le famiglie dei bambini con disabilità, gli insegnanti, i colleghi di altre cooperative e i cittadini romani che non tollerano che si usino soldi pubblici in questo modo disonesto”. E oggi denunciano: “Il Comitato Romano Aec, insieme alla rete di cittadini che si è costituita, continuerà il suo percorso affinché un servizio così importante erogato con soldi pubblici sia finalmente gestito dal pubblico non da “aziende del privato sociale” che speculano sul nostro lavoro”. E, chiudono, “pretendiamo di ricevere un salario adeguato con tutti i permessi e le malattie come da CCNL e di lavorare in sicurezza per noi stessi e per i bimbi che seguiamo, visto oltretutto il periodo di pandemia. Troviamo scellerato esporre lavoratori, bambini e la società intera ad un rischio per l’avidità di pochi”.
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Giustizia & Impunità
La Consulta: inammissibile il referendum sull’Autonomia. Sì a 5 quesiti: anche quelli su Jobs Act e cittadinanza per gli extracomunitari
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Trump ha giurato: è il 47° presidente Usa. ‘Stop green deal, via milioni di migranti. Riprenderemo Panama e metteremo la nostra bandiera su Marte’ | il discorso
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Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Il Jobs Act è una legge che ha creato oltre un milione di posti di lavoro, più della metà a tempo indeterminato, e che ha introdotto tutele fondamentali come l’eliminazione delle dimissioni in bianco. La decisione della Corte Costituzionale che dà il via al referendum relativo al Jobs Act ci trova quindi pronti: spiegheremo ai cittadini quanto sarebbe sbagliato cancellare queste conquiste che creano posti di lavoro, sviluppo e tutele". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"Quanto al referendum sull’autonomia, accettiamo il verdetto della Consulta che dopo la precedente pronuncia sulla legge Calderoli appariva pressoché scontata. Ogni modifica sull’autonomia differenziata passerà dal Parlamento, e lì ci faremo trovare pronti e determinati".
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Le mie più sentite congratulazioni al presidente Trump per l’inizio del suo secondo mandato. Il popolo americano ha fatto una scelta chiara, che riflette l’impegno per la crescita economica, la sicurezza e la sovranità nazionale”. Lo scrive su X il Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini dí Fratelli d’Italia.
“Noi dell'Ecr condividiamo molte delle priorità delineate dal presidente Trump: contrastare l'immigrazione clandestina, garantire comunità più sicure, tagliare le tasse e la burocrazia e ripristinare la competitività economica. Queste non sono solo priorità americane, ma anche europee”.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”. Così la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - “Sul referendum sulla cittadinanza daremo battaglia nel nome dell’estensione dei diritti e per superare una legislazione particolarmente arretrata. Si tratta di un referendum promosso da un vasto arco di soggetti, tra cui numerose associazioni dei nuovi cittadini, persone a cui per troppo tempo è stata tolta la voce. Lotteremo al loro fianco”. Così in una nota Pierfrancesco Majorino della segreteria del Partito Democratico, responsabile Immigrazione.
Washington, 20 gen (Adnkronos) - Non è stato un blitz come quello di Mar a lago, rivelatosi determinante per la liberazione di Cecilia Sala, ma una intera giornata quella che Giorgia Meloni ha dedicato, per la seconda volta in un mese, a Donald Trump. La premier non è voluta mancare all'inauguration day del presidente americano, sottolineando quanto sia importante "dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare" la relazione Italia-Usa.
E questa "testimonianza" la premier l'ha data plasticamente già di primo mattino, quando insieme alla famiglia Trump, a quella del vice presidente Vance e pochi altri, ha preso parte alla messa di 'benedizione' del neo commander in chief alla chiesa episcopale di st John, proprio di fronte alla Casa Bianca. Poi il trasferimento alla Rotonda del Campidoglio, a Capitol hill, per il giuramento spostato al chiuso a causa dell'ondata di gelo che ha stretto Washington. Con lei, oltre ai diplomatici, la fida Patrizia Scurti in delegazione.
Meloni siede sotto lo sguardo della statua di Abramo Lincoln, nei posti riservati ai capi di Stato e di governo invitati da Trump. Una sparuta elite che comprende la presidente del Consiglio (unica leader Ue) e, tra i pochi altri, il presidente argentino Javier Milei, con cui Meloni chiacchiera a lungo inquadrati più volte dalle telecamere di Fox news, che non ha perso una battuta della giornata-evento.
(Adnkronos) - A pochi passi, i 'big tech Ceo' che Trump ha voluto come ospiti vip della cerimonia e che l'hanno sostenuto nel suo cammino di ritorno alla sala ovale: Tim Cook, Jeff Bezos, Sandor Picahi, Sam Altman, Mark Zuckenberg e ovviamente Elon Musk. Sui social, è il capo delegazione di FdI-Ecr all'Europarlamento Carlo Fidanza, a Washington con un piccola pattuglia di parlamentari italiani ospiti dei Repubblicani Usa, a dare il senso politico della 'foto di Capitol hill' della Meloni: "La nostra presidente è ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa".
Nella sua valutazione del Trump day, Meloni al mattino è più ecumenica: "Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti dare una testimonianza della volontà di continuare e se mai rafforzare quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse", spiega prima di lasciare l'albergo.
Più tardi su X augura buon lavoro a Trump e assicura: "Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e Usa", per poi sottolineare: "L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità".
(Adnkronos) - Per il ministro dell'Ue Tommaso Foti, la missione di Meloni a Washington "conferma il ruolo cruciale che, nel prossimo futuro, la nostra Nazione intende giocare nelle relazioni transatlantiche, ponendosi come ponte strategico tra Europa e America".
In questo contesto, e anche per il rigido protocollo che governa l'insediamento del presidente americano, si stempera anche l'attesa per un faccia a faccia Meloni-Trump, prima auspicato e poi annunciato alla vigilia anche da Fidanza. "Non era previsto, non era il contesto e non ci sarà problema a farlo in futuro", è il senso del ragionamento dell'entourage della premier. Così, direttamente lasciando ad un certo punto le lunghe celebrazioni, Meloni può salutare e tornare subito in Italia.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La decisione della Consulta che ha sancito l’ inammissibilità del referendum abrogativo sull’autonomia conferma che la riforma scritta dal ministro Calderoli è, come sapevamo, coerente e corretta nel rispetto delle previsioni costituzionali. Per cui avanti con l’iter della riforma e con i negoziati con le regioni che hanno già richiesto le prime materie ‘non Lep’, come la Lombardia. Avanti tutta con l’autonomia!”. Lo dichiara il segretario regionale della Lega Lombarda Salvini Premier e presidente dei senatori della Lega Salvini Premier, senatore Massimiliano Romeo.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Corte Costituzionale, dichiarando inammissibile il referendum sull’autonomia, perché ‘l’oggetto e la finalità del quesito sono poco chiari’, ha bocciato l’opposizione. D’altra parte, cosa ci si può aspettare da una sinistra incapace anche di scrivere i quesiti da sottoporre ai cittadini per una consultazione popolare? Per quanto ci riguarda, noi andiamo avanti con il percorso riformatore, nell’interesse dell’Italia”. Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.