Complici smart working e restrizioni ai movimenti, in settembre e ottobre utensili per la casa, ferramenta e mobili sono tra i prodotti che hanno registrato il maggior aumento di vendite rispetto all'anno prima. FederlegnoAssaredo e Assoverde comunque chiedono che hanno i loro comparti possano godere del maxi incentivo riservato ora alle riqualificazioni energetiche degli edifici
Tutti i giorni davanti al suo negozio, nel quartiere di San Giovanni a Roma, ci sono in attesa almeno un paio di persone. “Gli affari non vanno male” spiega Angelo, classe 61, proprietario di un ferramenta. “Le vendite sono aumentate, ma la coda è anche effetto delle norme anti-Covid che limitano l’accesso. Di certo dopo la fase di isolamento abbiamo avuto un aumento delle vendite. Credo che la gente abbia voglia di sistemare meglio casa, unico rifugio in tempi di pandemia”. La tipologia di acquisti? Dalle lampadine per il risparmio energetico agli utensili per piccoli lavori in casa fino a materiali per ritocchi casalinghi. Intanto nella Villa Celimontana, a due passi dal Colosseo, Antonio pota palme e pianta ciclamini. “Con le restrizioni, il verde è diventato più importante. Ma le piante hanno bisogno di cura costante”. “Con il lockdown, la gente ha assunto maggiore consapevolezza dell’importanza del verde, sia in casa che fuori – spiega Nada Forbici, Presidente di Assoflora Lombardia, l’associazione di categoria dei florovivaisti lombardi. “Dopo la fase di isolamento, abbiamo assistito ad una maggiore attenzione alla sistemazione degli spazi esterni, il cui valore è oggi registrato anche nelle quotazioni del mercato immobiliare”.
All’osservazione empirica si aggiungo i dati: quelli dell’Istat sulle vendite al dettaglio mostrano che da dopo l’estate, in uno scenario di acquisti quasi stazionari, in cima alla lista dei prodotti che hanno registrato i maggiori aumenti rispetto allo stesso mese dell’anno precedente ci sono proprio utensili per la casa e ferramenta (+7% a settembre, +4,8% a ottobre) e mobili, articoli tessili e arredamento (+7% a settembre, +4,6% a ottobre). Meglio hanno fatto solo informatica e telefonia e, in ottobre, gli elettrodomestici. Segno che, trascorsa l’estate, temendo la possibilità di un nuovo lockdown e complice lo smart working che dilata il tempo passato in casa, gli italiani hanno deciso di mettere mano al portafoglio per rendere più confortevoli le abitazioni.
Anche secondo il centro studi Gfk, la vendita di prodotti e arredi per la casa a livello mondiale è riuscita a contrastare l’impatto del Covid mantenendo il giro d’affari sullo stesso livello di un anno fa. A livello mondiale “prevediamo una ripresa del mercato con uno scenario stabile per il terzo trimestre, tradizionalmente difficile per le imprese del settore”, ha spiegato il manager di Gfk Norbert Herzog. In Italia poi si attende un impatto positivo del superbonus 100% per le riqualificazioni edilizie e di tutti i bonus casa fra cui anche quelli per arredi, giardini e terrazzi. “Sarebbe bene però che il superbonus venisse esteso anche al verde perché il bonus verde, così com’è, non è efficace”, spiega Stefania Pisanti, segretario generale di Assoverde. “Post lockdown abbiamo registrato una maggiore attenzione per gli spazi all’aperto da parte della gente. Ma ora bisogna fare di più per costruire città più vivibili in cui il verde non sia solo elemento di arredo urbano, ma piuttosto un fattore di riqualificazione”. In linea anche con gli obiettivi di Bruxelles che, nell’uso dei fondi del Recovery fund, ha avuto un occhio di attenzione per gli investimenti ecocompatibili. Green, cioè verdi, per l’appunto.
Il rinato interesse per le mura domestiche potrebbe poi sostenere anche le vendite di arredo, che pure nel complesso di quest’anno hanno subito una contrazione, sia pure limitata rispetto ad altri settori. “A causa della pandemia si prevede che il mercato mondiale del legno-arredo subisca, arrivando a un valore totale inferiore ai 700 miliardi di dollari”, spiega un report di Cassa depositi e prestiti del luglio scorso. “Si stima una perdita di fatturato del 20%, pari cioè a circa 8 miliardi di euro” prosegue il documento. E “per reagire alla crisi le imprese italiane dovranno rivedere le proprie strategie, puntando al consolidamento e al apertura al mercato dei capitali, superando così le loro debolezze strutturali”, puntualizza lo studio che ricorda come, nell’arredo, l’Italia si contenda il primato con la Germania, entrambe con un fatturato vicino ai 23 miliardi annui.
Non a caso, sulla falsariga di quanto richiesto da Assoverde, anche FederlegnoAssaredo, la federazione industriale che rappresenta una filiera di 73mila imprese e 311mila addetti, ha chiesto al governo la conferma e il rafforzamento del bonus mobili. “Stiamo anche valutando in che modo si possano agganciare gli incentivi per l’acquisto di mobili al Superbonus al 110%, in modo da creare una misura per tutta la filiera”, ha spiegato il neopresidente Claudio Feltrin in un’intervista al Sole24Ore dello scorso 3 novembre, precisando che “nell’immediato è fondamentale scongiurare un nuovo lockdown della produzione, ma anche delle vendite”. Così, in attesa delle feste natalizie, anche le imprese restano con il fiato sospeso sperando che la seconda ondata si esaurisca.