La pizzeria “Falcone e Borsellino” di Francoforte non si chiamerà più così. I proprietari hanno deciso di rinunciare al nome dopo le critiche ricevute, anche se pochi giorni fa il tribunale aveva respinto l’istanza presentata da Maria Falcone. “In nessun momento è stata nostra intenzione banalizzare la mafia, offendere i due magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le vittime innocenti della mafia”, si legge in una lettera inviata dalla proprietà del ristorante all’ambasciata italiana a Berlino. Il 4 dicembre, infatti, l’ambasciata aveva espresso “profondo rammarico” nel vedere il nome di Falcone e Borsellino “utilizzato per un’attività commerciale in cui viene banalizzata la criminalità organizzata”. “Riteniamo opportuno sottolineare – si leggeva- che molti Italiani si sentono a disagio vedendo il nome e l’immagine di due noti eroi dell’antimafia utilizzati per una pizzeria di Francoforte, per giunta accostati a fotografie che esaltano la mafia. Tale scelta sconcertante si presta a danneggiare l’immagine dell’Italia e soprattutto reca una inaccettabile offesa alla sensibilità dei familiari dei due magistrati e di tutte le vittime innocenti della mafia”.
L’indignazione è scoppiata perché nel locale compaiono fori sulle pareti a simulare buchi di proiettili, come dopo una sparatoria. Sui muri le immagini di don Vito Corleone, interpretato da Marlon Brando, tratte dal film ‘Il Padrino‘, vicino alle foto dei giudici Falcone e Borsellino. La professoressa Falcone, sorella del magistrato, si era quindi rivolta alla giustizia per imporre alla pizzeria di cambiare nome. Ma la Corte di Francoforte ha respinto l’istanza, suscitando molte polemiche in Italia e l’intervento del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Il motivo, si legge nella sentenza, è che Falcone “ha operato principalmente in Italia e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori. Non alla gente comune che frequenta la pizzeria”. Inoltre, scrive il tribunale, sono passati quasi 30 anni dalla morte di Falcone e il tema della lotta alla mafia non è più così sentito tra i cittadini. Ora la retromarcia da parte dei gestori, che stando all’agenzia Dpa avrebbero già rimosso l’insegna all’esterno del locale.