Dopo la tormenta, il Brennero riapre, ma l’Alto Adige resta in allerta. La corsia nord dell’autostrada A22 nel tratto tra Vipiteno e il confine di Stato è nuovamente percorribile. Era stata chiusa sabato sera per motivi di sicurezza a seguito delle abbondanti nevicate. Al Brennero sono caduti circa 90 centimetri di neve. Si è formata una lunga coda di mezzi pesanti in direzione nord tra Bressanone e Brennero.

La situazione meteo in Alto Adige rimane comunque “tesa”, secondo Rudolf Pollinger, direttore dell’Agenzia provinciale per la protezione civile. La notte, come ha riferito il coordinatore Andrea Lazzarotto, è passata tranquillamente. Diverse valli laterali sono chiuse verso la fine della valle e si sono verificate diverse valanghe. La strada statale del Brennero è chiusa in entrambe le direzioni da Colle Isarco al Brennero.
La linea ferroviaria del Brennero è chiusa a causa della colata di fango di ieri sul Virgolo a Bolzano. Anche in Val Venosta non si circola, così come sulla linea ferroviaria della Val Pusteria. Solo la linea Bolzano – Merano è aperta da Ponte Adige. Sono stati istituiti servizi sostitutivi con autobus.

Da venerdì scorso sono stati in servizio complessivamente 4.000 membri dei vigili del fuoco volontari, riferisce l’Unione provinciale dei vigili del fuoco volontari dell’Alto Adige. Attualmente 6.000 famiglie sono ancora prive di elettricità ed in alcune aree ci sono problemi anche per le comunicazioni.

In Emilia Romagna, invece, sono stati riaperti al traffico Ponte Alto e Ponte dell’Uccellino, tra Modena e Soliera, che erano stati chiusi domenica. Via Emilia Est, in zona Fossalta, è in via di riapertura, dopo gli interventi per la pulizia. Ancora chiuse via Dotta e via Cavo Argine ad Albareto. Le squadre di Aipo, poi, hanno bloccato la falla di 70 metri lineari che si era aperta sull’argine del fiume Panaro, nel Modenese, causando allagamenti. La rotta è stata chiusa in 24 ore dall’esondazione del fiume. “E stato organizzato in tempi record – ha commentato l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, ringraziando tutti coloro che hanno contribuito – un cantiere molto complicato dalla logistica di accesso, dalla forte corrente del fiume e dalle condizioni meteorologiche”.

Sono circa 64 le persone che, al momento, hanno trovato asilo nelle aree di assistenza organizzate nel modenese, dopo l’esondazione del fiume che domenica mattina alle 7 ha travolto l’argine a monte dell’abitato di Nonantola. E per garantire loro la massima sicurezza, sono state individuate quattro aree di accoglienza – Covid, non Covid, quarantenati e in attesa di tampone -, insieme alla contestuale riorganizzazione dell’assistenza sanitaria (Usca). Circa 300 persone hanno trovato invece alloggio presso parenti.

Un evento, quello in corso nel modenese, dovuto a una situazione meteo definita dai tecnici più che eccezionale, che ha sommato lo scioglimento della neve in quota – 40 centimetri di manto nevoso diventato acqua in pochissime ore – a piogge a carattere torrentizio. Le casse di espansione di Secchia e Panaro hanno raggiunto i livelli massimi e invasato milioni di metri cubi d’acqua. Allagamenti si sono verificati a valle della cassa di espansione di Campogalliano e a valle della cassa di espansione del fiume Panaro, con interessamento della località Fossalta e delle abitazioni a monte e valle della via Emilia da Fossalta al ponte di Sant’Ambrogio. Alcuni allagamenti si sono verificati anche nelle abitazioni limitrofe il torrente Tiepido che ha avuto livelli molto alti per le acque rigurgitate del fiume Panaro. Resta sorvegliato speciale il fiume Secchia. La Regione Emilia-Romagna chiederà lo stato di emergenza nazionale in cui inserirà anche i ristori per privati e imprese danneggiati.

Analogamente in Friuli si prende nota, a proposito del finesettimana, che non c’è mai stata così tanta pioggia, in sole 48 ore, da oltre 30 anni a questa parte. La situazione ha comunque avuto conseguenze contenute, considerando le piogge torrenziali abbattutesi soprattutto sulla provincia di Pordenone e la Carnia: a Barcis, da inizio evento, sono caduti circa 772 millimetri di pioggia. L’equivalente di 772 litri d’acqua per metro quadrato. Proprio in Valcellina si sono verificati i disagi principali con la chiusura della strada regionale 251 – per allagamento della carreggiata ad Arcola -, riaperta domenica sera dopo 48 ore di parziale isolamento della zona alta della valle, e un paio di frane a Erto e Casso.

Smottamenti si sono verificati anche in provincia di Udine, ad Arta Terme e Collina. Nella notte appena trascorsa si sono verificati allagamenti a San Pier d’Isonzo, Pasian di Prato, San Vito al Tagliamento, San Quirino, Gonars oltre a una frana a Tarcento. Sono 260 le utenze Enel tuttora disalimentate tra le province di Udine e Pordenone. Restano chiuse al traffico un paio di strade tra Porcia e Prata per l’esondazione del rio Sentiron.

Invece in Veneto, che è già stato particolarmente colpito tra sabato e domenica, lunedì una idrovora in grado di aspirare 11 metri cubi di acqua al minuto è stata messa in funzione dai vigili del fuoco a Torri di Quartesolo, nel vicentino, dove un intero quartiere è sommerso da 50 centimetri di acqua. L’allagamento si era creato domenica per l’erosione dell’argine causata dalla forte pioggia e dall’ingrossamento del fiume Tesina. Si tratta di un’area in parte residenziale e in parte industriale che risulta isolata perché la strada di collegamento è sommersa dall’acqua.

Più a sud invece, le cose non migliorano. Anzi. Nella provincia di Potenza, a Pignola, nel pomeriggio di domenica un operaio di 51 anni è morto dopo essere stato travolto dall’acqua che lo ha fatto cadere in un canale che attraversa la strada, mentre stava intervenendo per verificare le conseguenze del maltempo nella zona. L’uomo lavorava per conto dell’ufficio tecnico comunale. Durante il sopralluogo in una zona nei pressi del lago di Pantano è stato travolto dall’acqua e dal fango ed è finito in uno dei canali di scolo che passano sotto la sede stradale. Secondo quanto riportano i media locali, poco prima delle 18 i vigili del fuoco sono intervenuti per soccorrerlo, e lo hanno tirato fuori dall’acqua. I sanitari del 118 intervenuti sul posto, però, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

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