Balotelli per il Monza è un rinforzo, una scommessa, un’operazione di marketing a buon prezzo. Il Monza per Balotelli invece è l’ennesima, ultima occasione. Probabilmente fuori tempo massimo. Ma la verità è che sono anni che non dimostra nulla: in fondo, un campione non lo è mai stato
Balotelli è tornato. Sì, un’altra volta. Dopo la fuga in Inghilterra, la parentesi al Milan, il rilancio in Francia, il rimpatrio a Brescia, “Super Mario” – se così ancora si può chiamarlo – ha scelto di ripartire dal Monza. Cioè da Silvio Berlusconi, che in passato lo aveva definito “mela mercia” e apostrofato come “negro”, nel famoso video a sfondo razzista che a un certo punto era spuntato nel corso del processo Ruby. Ma se non ha funzionato a casa, dove doveva rinascere e invece non è mai riuscito ad incidere ed alla fine è stato praticamente licenziato, perché non riprovarci in Serie B. In fondo, potrebbe anche essere quello il suo attuale valore.
Lo avevamo lasciato lo scorso marzo, subito prima del lockdown, alla sua ultima apparizione in Serie A con la maglia del Brescia, conclusione anticipata di una stagione non indimenticabile: 19 presenze, 5 reti, incoraggiante all’inizio, poi sempre più nervoso, avulso dal gioco e dal gruppo, sempre più Balotelli insomma, tanto da finire fuori lista. Brescia, la squadra della sua città, è stata in fondo solo uno dei tanti fallimenti della sua carriera. Non a caso dopo l’ultimo flop sembrava non lo volesse più nessuno.
Si è allenato con i dilettanti del Franciacorta, qualche voce (infondata) sul Genoa, un abboccamento non concretizzato con i brasiliani del Vasco da Gama. Alla fine il suo agente milionario Mino Raiola, che gli aveva promesso tre palloni d’oro e invece probabilmente ha contribuito al suo declino, gli ha trovato un altro ingaggio, sfruttando le sue buone relazioni con Adriano Galliani, che in Brianza insieme a Berlusconi sogna di ricreare un piccolo surrogato del Milan. Al Monza pare guadagnerà poco meno di mezzo milione di euro, più bonus legati a presenze e promozione, neanche male per sei mesi in Serie B.
Balotelli per il Monza è un rinforzo, una scommessa, un’operazione di marketing a buon prezzo per chi tanto non bada a spese. Il Monza per Balotelli invece è l’ennesima, ultima occasione. Probabilmente fuori tempo massimo. Tra social network e comparsate infelici al Grande Fratello Vip sembrava quasi un ex, potrebbe non essere capace di fare la differenza nemmeno in Serie B. Ma se del Balotelli calciatore si sono perse le tracce da mesi, del Balotelli campione non ci sono segnali da anni. Ancora oggi di lui si parla tanto, forse troppo, continua a suscitare entusiasmi e attenzioni ingiustificate. Ogni stagione qualcuno prova a recuperarlo, ogni volta si spera che sia quella buona. Ma la verità è che sono anni che Balotelli non dimostra nulla, se non tutte le ragioni per cui la carriera è stata quella che è stata.
Talento ne aveva, mezzi fisici straripanti, tecnici sopra la media. Ma tra intemperanze, litigi con compagni, allenatori, tifosi, condizione precaria, quando si è visto il vero Balotelli? Forse solo all’Inter, quando era un bambino prodigio (e già lì è riuscito a rovinarsi persino l’anno del Triplete). E durante quel mese magico degli Europei 2012. Poi nulla, o quasi. In Inghilterra ha contribuito allo storico scudetto del Manchester City, ma se ne sono liberati volentieri alla prima occasione. Al Milan continui alti e bassi, solo in Francia ha segnato con più continuità ma in un contesto minore. In carriera non ha mai superato le venti reti. Chissà, magari le farà al Monza, in Serie B. Ma non stupiamoci se sia finito lì. In fondo, lui un campione non lo è mai stato.