Scende ancora il rendimento dei nostri titoli di stato. I Btp decennali hanno segnato oggi un nuovo minimo storico con rendimenti scesi fino allo 0,587%. Il calo dei rendimento ha interessato tutti i titoli dei paesi della zona euro. Il decennale portoghese è addirittura finito in territorio negativo per la prima volta nella sua storia, con tasso a – 0,014%. Ormai vicini allo zero anche i titoli spagnoli che sulla scadenza a dieci anni pagano oggi lo 0,02%. A spingere verso il basso i rendimenti sono le attese per la riunione della Banca centrale europea di giovedì prossimo, Ci si attende infatti un ampliamento e un’estensione del Quantitative easing pandemico. In sostanza la Bce dovrebbe prolungare ed aumentare l’entità dei suoi acquisti di titoli di Stato dei paesi euro. Più la domanda di questi titoli aumenta più il loro prezzo sale, come per qualsiasi bene. Poiché i titoli di Stato pagano interessi fissi in valore assoluto, più il loro valore aumenta più si riducono gli interessi se calcolati come percentuale del valore del titolo.

Tassi così bassi sono una manna per le finanze pubbliche. La spesa per interessi sui titoli di Stato pagata dall’Italia è ad esempio scesa dagli oltre 70 miliardi l’anno di qualche anno fa agli attuali 54 miliardi. Il Tesoro sta approfittando della situazione riacquistando titoli in circolazione con interessi ancora relativamente elevati ed emettendo al loro posto nuovi Btp con cedole bassissime. Il ministero sta anche allungando la durata media del nostro debito, che vale oltre duemila miliardi di euro, attualmente di poco inferiore ai 7 anni. Più la durata media si allunga meno un paese risulta vulnerabili agli alti e bassi dei mercati. Più gli interessi scendono, più si riduce la convenienza di forme di finanziamento alternative come ad esempio i prestiti del Mes.

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