Si vedono le montagne innevate, le piste appena battute e la seggiovia. Ma il piazzale davanti alla partenza degli impianti è oscurato, coperto dalla cosiddetta “pixellatura”, in pratica nascosto. È quello che accadeva ieri, martedì 8 dicembre, guardando le immagini trasmesse dalla webcam di Plan Maison, nel comprensorio sciistico di Cervinia, in Val d’Aosta. Scorrendo all’indietro le immagini della stessa webcam si scopre che qualche giorno prima, giovedì 3 dicembre, quel piazzale si vedeva benissimo. E dalle 8e30 del mattino in poi ha iniziato a popolarsi di sciatori, man mano sempre più numerosi, in coda per salire sulla seggiovia e cominciare la giornata di sci. Un’immagine registra mentre la Regione Val d’Aosta era ancora in zona rossa: poi però il piazzale non è stato più visibile fino a oggi (mercoledì 9), quando la webcam sembra funzionare nuovamente in modo corretto.
A scoprire lo strano comportamento della webcam è stato il quotidiano La Stampa, che ha provato a chiedere lumi alla Cervino Spa: “Non so di cosa stiate parlando”, ha risposto il presidente e amministratori Matteo Zanetti, che indicato il “vento” come una possibile causa, parlando anche di “tentativi di strumentalizzazione”. Riguardo alle code che la webcam ha ripreso nei primi giorni di dicembre, Zanetti ha replicato al quotidiano torinese: “Non risulta alcun assembramento. Stiamo controllando in maniera maniacale tutto il comprensorio e siamo sicuri. Se c’era gente alla partenza della seggiovia erano atleti“.
Il Dpcm governativo consente infatti l’utilizzo degli impianti “solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”. Gli sciatori amatoriali invece dovranno aspettare almeno il 7 gennaio, quando dovrebbe arrivare il via libera per tutti, subordinato però all’adozione di un protocollo da parte delle Regioni.
Le stesse Regioni che finora hanno assicurato di riuscire a garantire lo sci in sicurezza, senza assembramenti. Le immagini (parziali) che arrivano da Cervinia sembrano mostrare che la situazione può diventare critica anche solo con la presenza degli atleti, stando al racconto di chi gestisce gli impianti. Tra l’altro, proprio da Cervinia a fine ottobre erano arrivati foto e video che avevano fatto il giro del mondo, perché mostravano la ressa in funivia e le lunghe code in Valtournenche per il primo giorno di apertura.