Anche il ministero di Giustizia ora ha un portale per i whistleblower. In occasione della Giornata internazionale contro la corruzione, via Arenula ha lanciato una piattaforma protetta per permettere ai dipendenti di segnalare illeciti all’interno dell’amministrazione. Il sito – basato su un software open source – permette la compilazione, l’invio e la ricezione delle segnalazioni di eventuali episodi di corruzione o di altri reati al Responsabile della prevenzione corruzione e della trasparenza (Rpct) nel rispetto di tutte le tutele previste dalla legge. Il portale utilizza infatti un protocollo di crittografia in grado di garantire la riservatezza dell’identità del segnalante, del contenuto della segnalazione e della documentazione allegata.
Il whistleblower avrà inoltre la possibilità di accedere in ogni momento alla propria segnalazione tramite un codice identificativo univoco, dialogando in modo anonimo e spersonalizzato con il Rpct. Potranno effettuare segnalazioni tutti coloro che, in ragione del loro rapporto di lavoro, siano venuti a conoscenza di condotte illecite (in primo luogo, dunque, i dipendenti del Ministero, ma anche chi opera all’interno di imprese fornitrici di beni o servizi, oppure che realizzano opere in favore dell’amministrazione). Per assicurare l’efficace attuazione del disposto normativo e proteggere gli autori delle segnalazioni, il Ministero della giustizia ha anche costituito un apposito “Gruppo di lavoro a tutela del whistleblower”, a supporto del Rpct.
“La segnalazione delle condotte illecite di cui si è venuti a conoscenza svolgendo il proprio lavoro è fondamentale – afferma il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede -. Chi non vuole voltare la testa dall’altra parte ma intende denunciare, da oggi ha uno strumento in più per farlo, contribuendo così a rendere il Ministero con le sue numerose articolazioni una amministrazione migliore e più integra”. L’annuncio arriva dopo che soltanto ieri il Guardasigilli ha lanciato una grande consultazione pubblica sulle pratiche anticorruzione. L’obiettivo è quello di mettere insieme un team di esperti, scelti tra le più alte personalità del Paese, per capire come rafforzare le misure a contrasto del malaffare. Anche con lo scopo di “difendere” dalla criminalità i 209 miliardi di euro che arriveranno dall’Europa per riparare ai danni sociali ed economici causati dalla pandemia.