Le reti al Brasile, il mondiale di Spagna e il Pallone d’Oro. Diapositive di una carriera che ha reso Paolo Rossi uno degli attaccanti più amati del nostro calcio. Ma tra tutte ce n’è una speciale, la prima. È quella del Lanerossi Vicenza vice-campione d’Italia. Serie B 1976/77. È lì che tutto ha inizio. Il Vicenza gioca la serie cadetta da un anno. La città vuole nomi importanti per risalire. Il presidente Farina invece chiama ad allenare un 50enne emiliano appena retrocesso in C con il Piacenza. Si chiama Giovan Battista Fabbri. Insieme a lui arrivano cinque giocatori apparentemente di secondo piano. Tra di loro c’è anche un 20enne scartato dalla Juve, Paolo Rossi. I malumori della piazza sono tanti ma si dissipano presto. Il Vicenza mette in mostra un gioco raffinato e moderno. La promozione non è mai in discussione. Cinquantuno punti, conditi da 18 vittorie, 15 pareggi e appena 5 sconfitte. Al primato in classifica si aggiunge l’esplosione di Rossi, che vince la classifica cannonieri con 21 reti. Il 20enne di Prato diventa uno dei pezzi pregiati del mercato. Sono in molti a volerlo ma il presidente Farina lo convince a rimanere per la Serie A.
Il ritorno nella massima categoria non inizia però nel migliore dei modi. Nelle prime cinque giornate arrivano tre pareggi per 0 a 0 e due sconfitte nette contro Inter e Milan. La squadra non segna e fa fatica a imporre il proprio gioco. Poi arriva la sesta giornata, a Bergamo. Nel Vicenza ci sono alcune novità importanti. Dal Monza è tornato Cerilli mentre dal Como è arrivato il 31enne Mario Guidetti. Fabbri sa di giocarsi la panchina e decide per un cambio di modulo. L’obiettivo è ritrovare la sfrontatezza dell’anno precedente. Paolo Rossi è l’unica punta, con Filippi e Cerilli sulle fasce. A centrocampo Faloppa, Salvi e Guidetti. Dietro, Callioni Prestanti, Lelj e Carrera. In porta Ernesto Galli, uno dei pochi portieri rimasti a non indossare i guanti. È la svolta.
Contro l’Atalanta finisce 4 a 2 per i biancorossi. Guidetti e Rossi segnano una doppietta ciascuno e rendono vana quella di Rocca. La settimana successiva arriva anche la prima vittoria casalinga. La Lazio cede per 2 a 1, con reti di Rossi e Prestanti. A Firenze invece finisce 3 a 1, mentre al Menti la Roma viene battuta per 4 a 3. In entrambi in casi decisiva è una doppietta di Rossi. È contro i giallorossi che il Vicenza si affaccia per la prima volta nelle zone alte della classifica. Sono terzi. Una prima volta su cui mette la firma anche Ernesto Galli, che all’ultimo minuto para un rigore ad Agostino Di Bartolomei. Al termine della dodicesima giornata i vicentini sono un punto dietro a Milan e Juventus. Ormai in Italia non si parla d’altro della “favola Vicenza” e del suo gioco così atipico per una neopromossa: come può una provinciale essere così votata all’attacco in qualsiasi campo d’Italia?
In molti, a questo punto, attendono il calo nel girone di ritorno. Quella frenata che riporti tutto alla normalità. Ad un Lanerossi Vicenza nella parte medio-bassa della classifica. Ed invece i ragazzi di Fabbri continuano a stupire, Paolo Rossi continua a segnare. Verona, Lazio, Fiorentina vengono battute nettamente. Contro Roma e Milan arrivano pareggi preziosi. La vittoria più prestigiosa dell’anno è alla 28a giornata. A Napoli i biancorossi dominano 4 a 1. Il vantaggio azzurro di Vinazzani dura appena dieci minuti. Dal 16′ in poi è un monologo vicentino, a cui prendono parte due volte Faloppa, Callioni e Rossi. Per lo scudetto però non c’è niente da fare. La Juventus è troppo lontana. L’ultima giornata si gioca al Comunale di Torino, proprio contro i bianconeri. Finisce 3 a 2 per la Juve. Rossi va a segno anche in quella ultima occasione. È una sconfitta indolore. Il Vicenza chiude al secondo posto e si qualifica alla Coppa Uefa. Ancora oggi è il miglior risultato della storia biancorossa. La stagione del club viene impreziosita anche da un altro traguardo. Paolo Rossi è capocannoniere del campionato con 24 reti.
Per i biancorossi quella inedita nobiltà calcistica dura però poco. Appena un anno. La stagione successiva l’eliminazione dall’Europa, contro il Dukla Praga, arriva presto e in campionato la squadra non riesce a confermarsi. Anzi, arriva la retrocessione. La decreta, all’ultima giornata, l’Atalanta. Proprio la squadra da cui era partita, l’anno prima, la favola del Lanerossi Vicenza.