Coloro che ricevono il vaccino sperimentale russo Sputnik V contro il Covid-19 devono evitare di bere alcolici per almeno sei giorni. È la raccomandazione fatta da Aleksandr Gintsburg, il capo del centro di ricerca russo Gamaleya che ha sviluppato uno dei vaccini anti-Covid. Gintsburg è intervenuto per chiarire quanto detto precedentemente da Anna Popova, la direttrice dell’agenzia federale russa per i controlli sanitari (Rospotrebnadzor) che aveva scatenato il panico tra la popolazione russa, nota per essere una grande consumatrice di alcolici.
Anna Popova aveva infatti avvisato chi si doveva vaccinare di evitare l’alcol per 14 giorni prima della prima iniezione e per 42 giorni dopo di essa (una seconda iniezione viene fatta tre settimane dopo la prima) perché questo potrebbe ridurre la capacità del corpo di sviluppare l’immunità al Covid 19. “È uno sforzo per il corpo. Se vogliamo essere sani e avere una forte risposta immunitaria, non bisogna bere alcolici”, le sue parole riportate dal Moscow Times.
Ma Alexander Gintsburg, lo sviluppatore del vaccino, ha ridimensionato l’allarme: “Si tratta solo di limitare ragionevolmente il consumo fino a quando il corpo non ha formato la sua risposta immunitaria”, ha spiegato precisando che questo vale “non solo per lo Sputnik V, ma anche per qualsiasi altro vaccino”. Gintsburg, ripreso dall’agenzia Interfax, ha inoltre sottolineato che “si consiglia vivamente di astenersi dall’alcol per tre giorni dopo ogni iniezione” perche’ il consumo eccessivo di alcol indebolisce il sistema immunitario riducendo l’efficacia dello Sputnik V “o addirittura rendendolo senza senso”. “Ovviamente non stiamo parlando di un divieto totale di alcol durante la vaccinazione”, ha concluso Gintsburg, aggiungendo che “un solo bicchiere di champagne non ha mai fatto male a nessuno”.