Manuel Agnelli avrebbe dovuto attirare titoli sulle testate giornalistiche per aver portato gli Afterhours a X factor e non per essersi mostrato a torso nudo sul palco. Questo è il vero scandalo.
Vien da pensare che su quel palco abbia sentito il desiderio di essere in gara, di volersi mostrare a quel pubblico, proprio per essere “valutato”, per sentirsi dire quanto fosse figo. Ebbene caro Manuel, figo lo sarai apparso a chi superficialmente conosce la trasgressione evocata dal fuoco sacro del rock, a chi pensa che quel termine possa essere associato a “gruppi” come quelli che hai ostinatamente difeso nel corso di una finzione televisiva.
Ma chi invece in quei meandri rutilanti e puzzolenti ci bazzica storicamente come me, non ti avrà trovato così figo, piuttosto avrà ritenuto la tua performance uno scimmiottamento di personaggi alti che mai dovrebbero essere portati entro un programma televisivo, oltretutto da una figura come la tua.
Caro Manuel, “Il solito dj qualunque” avrebbe voluto essere seduto ieri sera in una di quelle quattro poltrone per poterti “valutare”, immaginando di giocare a fare il giudice. Ti avrebbe massacrato nello stesso modo in cui tu ti ergi meravigliosamente a personaggio televisivo. Sì, perché, a fine esibizione, te ne avrebbe dette di tutti i colori. Cose del tipo: “Caro? Anziché infangare la memoria di quello che sei stato con gli Afterhours, perché non ammetti di esserti trasformato in un meraviglioso personaggio televisivo?”.
E avrebbe elegantemente continuato: “Capisco che tu voglia mantenere salda la leadership nel rock indipendente italiano ma non ci riuscirai portando la tua band sul palco di XFactor, tutt’altro! Facendo così distruggi un ambito intero – quello del rock indipendente – già di per sé minato”.
Tra il vociare indispettito del pubblico, Il Dj avrebbe proseguito dicendoti altre crudeltà in random, come ad esempio: “Senti, Agnelli… riconosco un certo impegno nella tua esibizione e mi viene da chiederti, forse a torso nudo hai voluto evocare sua Maestà Iggy Pop? Nel caso, così fosse, tengo a farti presente che l’unica cosa vista, in grado di evocare l’Iguana, è la medesima brillantezza dei capelli; seppur in una nuance differente, l’effetto tinta in controluce mi è parso identico”.
Il selector in questione, si sarebbe inoltre soffermato su quel giro impazzito del microfono, scagliato ritmicamente intorno alla tua figura durante la performance. Sappiamo che lo fai da tempo nei tuoi live (così come ami mostrarti sovente – on stage – a torso nudo), ma ti avrebbe chiesto di rivelare quante mazzate hai subito nell’intento di imparare a farlo. Sì, perché nessuno nasce dottore, ergo sicuramente, tra capo e collo, te ne saranno arrivate.
Il pubblico spazientito da quell’ardire si sarebbe lasciato andare ad improvvise bordate di fischi. It’s only rock and roll! Quel dj sconosciuto, a quel punto ti avrebbe rigettato addosso paro-paro alcune frasi da te coniate, le stesse che ti hanno reso personaggio televisivo. Della serie, chi la fa l’aspetti: “A un certo punto mi hai fatto quasi girare le palle – avrebbe sentenziato – è proprio il tuo conformismo da anticonformisti che proprio non sopporto”.
Nel silenzio basito della platea, avrebbe declamato i nove motivi per i quali una rockstar italiana non dovrebbe mai evocare figure alte come Iggy Pop – pena la scomunica: “Non credi che i Little Pieces of Marmelade avrebbero potuto avere qualche chance di arrivare ad ottenere un posto nella musica indipendente italiana seguendo l’iter di un percorso stabilito privo di scorciatoie? Per quale motivo hai pensato di distruggergli tale possibilità portandoli dentro un calderone tritatutto come Xfactor? Vero è che nessuno li avrà costretti ma perché millantare chissà quali successi quando sappiamo tutti che non sarà così? Potranno forse ottenere la ribalta per una, due stagioni, avranno migliaia di followers sui social, qualche canzonetta piacerà pure ma quel posto, cui sopra si faceva riferimento, non lo raggiungeranno più”.
E allora tu, nella tua sagacia imperiale avresti azzittito quel Dj sconosciuto: «Loro lavoreranno con la mia agenzia e verranno in tour con me, e avranno un futuro concreto – e rincarando la dose lo avresti umiliato, come hai fatto qualche puntata fa con Hell Ration dicendo: «Tu non conosci niente di quello che sta succedendo fuori di qui». Applausi a scena aperta del pubblico adorante con Pipitone rimandato nel tugurio. “La fine del viaggio” ricorda un’ultima affermazione di Manuel Agnelli: Il live, oggi è fondamentale più del disco. Tornare ad aggregarsi in un modo o nell’altro sarà la tendenza dei prossimi anni: come il cibo, anche la musica tornerà a essere bio
Il solito dj qualunque non ha nulla contro Manuel Agnelli, al quale riconosce molti meriti musicali ma una certa ambiguità del suo fare non riesce storicamente a tollerarla e gli vorrebbe porre un’ultima domanda: “La musica, per tornare bio in futuro dovrà continuare ad essere valutata ancora su Xfactor?”.
9 canzoni 9 … per Manuel Agnelli