E’ arrivato il via libera anche degli iscritti M5s a tutti e 23 i quesiti che riassumevano il documento conclusivo degli Stati generali. Un passaggio fondamentale per la revisione completa della struttura del Movimento: gli utenti hanno infatti approvato sia la fine del ruolo di capo politico che, fra le altre cose, la regolazione del rapporto di fornitura della piattaforma Rousseau. Ora sarà necessario procedere con la modifica dello statuto e poi si procederà con l’elezione singola di ciascun membro che farà parte della nuova leadership. E’ stato anche eletto il nuovo tesoriere: si tratta di Claudio Cominardi, deputato indicato da Beppe Grillo che prende la carica finora ricoperta da Luigi Di Maio. Cominardi è stato sottosegretario del governo gialloverde per Lavoro e Politiche sociali ed è considerato molto vicino al ministro degli Esteri ed ex capo politico. Cominardi è stato votato dal 52% dei partecipanti alla scelta online. Il 33,9% ha votato scheda bianca.

I risultati della votazione sul documento – I quesiti sul maggior radicamento sul territorio, sull’incompatibilità degli organi di garanzia con altre cariche, sulla destinazione a realtà locali dei finanziamenti al M5s risultano tra i più votati dagli iscritti. Il quesito: “Sei d’accordo con la seguente affermazione: Siano organizzati incontri, con cadenza regolari, sia a livello locale che a livello nazionale, di carattere tematico o organizzativo” ha avuto l’approvazione del 95,8% dei votanti. Identico risultato ha avuto il via libera al quesito: “Sei d’accordo con la seguente affermazione: Siano individuate specifiche situazioni di incompatibilità relative ai vari organi di garanzia”. Il 94,7% dei votanti ha detto invece sì alla domanda: “Sei d’accordo con la seguente affermazione: Con criteri trasparenti ed oggettivi, siano indirizzate risorse ai livelli locali per la realizzazione di progetti sul territorio”.

L’archiviazione del capo politico a favore di un organo collegiale ha avuto il sì del 73, 1% (tra le approvazioni più basse in termini percentuali) pari a 12.180 iscritti mentre a votare contro è stato il 26,9% (4475 iscritti). Il 75,5% (12370 iscritti) ha invece approvato l’istituzione di un organo di fatto simile alla direzione di partito, “ad ampia rappresentatività, per l’esecuzione dell’azione politica nel perimetro delle decisioni degli iscritti”. Ben il 92% (oltre 15mila voti) ha infine dato via libera all’elezione individuale dei singoli rappresentanti del cosiddetto direttorio prevedendo, inoltre, “specifiche” incompatibilità per i suoi membri. Il 71,6% e il 66, 7% dei votanti hanno infine detto sì – con un risultato tra i più bassi sui 23 quesiti – alla previsioni accordi con altre forze politiche primo o dopo le urne, con l’avallo del Movimento nazionale.

E’ arrivato anche il sì degli iscritti alla revisioni dei rapporti tra il M5S e la piattaforma Rousseau. Al quesito “Sei d’accordo con la seguente affermazione: I rapporti con il gestore della piattaforma siano regolati da apposito contratto di servizio o accordo di partnership?”, ha risposto l’87,2% dei votanti (13.879 iscritti) mentre a votare contro è stato il 12,8% (circa duemila iscrtitti).

Inoltre, con la vittoria del “sì” con il 71,6% alla possibilità di autorizzare “prima o dopo le votazioni, accordi con altre forze politiche sulla base di idee, obiettivi e programmi condivisi” si potrebbe avere già un primo effetto concreto. Gli occhi sono puntati sulla Puglia dove potrebbe aprirsi la strada all’ingresso nella giunta Emiliano di un consigliere regionale del M5s. Il governatore infatti, ha trattenuto la delega al Welfare in attesa che i pentastellati decidano se entrare o meno nel governo regionale. Il via libera alle alleanze arrivato dagli attivisti potrebbe dare la spinta finale verso la prima alleanza giallorossa a livello regionale.

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