Un presidio di 4 ore in 14 piazze italiane per chiedere al governo di ritirare il collegamento del Ddl Boccia alla legge di Bilancio e stralciare il progetto di autonomia differenziata per le Regioni. È la protesta della Rete dei Numeri Pari, inizialmente promossa dal Gruppo Abele e da Libera e ora composta da centinaia di realtà sociali diffuse in tutta Italia, e del Comitato per il Ritiro di qualunque autonomia differenziata, che il 18 dicembre da piazza Montecitorio promuoveranno un sit-in contro il ‘regionalismo differenziato’. “È la secessione dei ricchi, che distruggerebbe l’unità della Repubblica creando cittadini di serie A, B e persino Z, a seconda del luogo di residenza“, scrivono gli attivisti.

Le associazioni protestano contro la richiesta di regionalizzare altre 22 materie, tra cui il sistema scolastico, la tutela del territorio e dell’ambiente, i contratti di lavoro e il gettito fiscale. “L’approvazione del Ddl Boccia getterebbe le basi per la costruzione di 20 piccole patrie. In questo modo si lascerebbe sempre più spazio alle privatizzazioni, anteponendo la legge del profitto ai bisogni e ai diritti universali di tutte e tutti”, scrivono gli attivisti. La pandemia da Covid-19 ha reso evidente – dicono – quanto la scelta di lasciare la gestione della Sanità alle Regioni “sia stata deleteria”.

Per questo le associazioni chiedono che venga stralciata la proposta e venga promosso un dibattito “responsabile e privo di reticenze” sui “danni prodotti” dalla riforma del Titolo V della Costituzione. “La Repubblica è una e indivisibile, deve rimuovere le diseguaglianze e attuare i principi di uguaglianza e solidarietà”.

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