“C’eravamo, ci siamo e ci saremo sempre”. Lo cantano le centinaia di No Tav che questo pomeriggio hanno marciato per i boschi della Valsusa contro l’allargamento del cantiere, per provare ad avvicinarsi all’area dei lavori. Dopo aver aggirato il blocco della polizia passando dai sentieri, è iniziato un fitto lancio di lacrimogeni in risposta alle pietre e alle bombe carta gettate dai manifestanti.