Ristoranti pieni in città, tavolini dei bar di nuovo occupati da chi, lasciata alle spalle la sola opzione del take away, vuole tornare a vivere una socialità più ordinaria. Le scene di assembramento osservate nel fine settimana appena trascorso, da Milano a Napoli, sono tutt’altro che un problema solo italiano. L’Europa, ancora in piena crisi pandemica, è alle prese con lo studio o la rimodulazione di restrizioni per limitare contatti in vista del Natale e delle festività e scongiurare così l’ipotesi più temuta – e tutt’altro che accantonata – di una terza ondata di Covid. Al centro dei provvedimenti dalla Francia alla Germania anche bar e ristoranti, per scoraggiare momenti di incontro e assembramento che rischiano di fare risalire il livello di ricoveri e contagi oltre la soglia di controllo. Ad agire senza indugi è ancora una volta Angela Merkel che, in accordo coi Lander, ha deciso di avviare il lockdown duro dal 16 dicembre al 10 gennaio prolungando la chiusura di ristoranti, centri sportivi, locali e istituzioni culturali. Una stretta chiara e radicale che arriva dopo le misure introdotte dal 2 novembre che si sono rivelate inefficaci per fermare la curva dei contagi, e che mirano anche a ripristinare il funzionamento del tracciamento, saltato a ottobre, come anche in Italia e in Francia. Ma oltre alla Germania, sono tanti i governi che si stanno muovendo per tornare soltanto al massimo alla soluzione take away per tutto il comparto della ristorazione. Inclusa Londra, che torna in zona rossa e chiude fino al 23 dicembre. Guardando oltre l’Atlantico, è emblematico il caso della città di New York: il governatore dello Stato Andrew Cuomo, nonostante le proteste del settore, da oggi ha stabilito il divieto di mangiare all’interno dei ristoranti. Una decisione arrivata dopo gli avvertimenti dei Cdc (Centers for disease and control), che hanno definito i pasti al coperto “ad alto rischio” per la possibile trasmissione del virus. Ma la città della East Coast, ha dichiarato il suo sindaco Bill de Blasio, potrebbe di nuovo entrare in lockdown.
Germania: lockdown prima e dopo Natale – Nel suo discorso davanti al Bundestag, il più emotivo di tutta la sua carriera da Cancelliera, Angela Merkel aveva espresso il suo rammarico per un Natale fatto di distanziamenti forzati e senza i tradizionali mercatini. Feste denaturate della loro essenza, ma stravolte da restrizioni necessarie. Da mercoledì 16 novembre al 10 gennaio scatta infatti il lockdown duro in tutta la Germania: oltre alla chiusure al pubblico di ristoranti, istituzioni culturali, centri sportivi e gli alberghi al turismo già introdotte il 2 novembre, stop a negozi al dettaglio (con l’eccezione di alimentari, farmacie e pochi altri ritenuti essenziali) e all’obbligo di presenza nelle scuole (finora rimaste sempre aperte dal riavvio delle lezioni ad agosto). Restrizioni a cui si aggiunge il divieto di assembramenti, di consumo di alcol per strada e di fuochi d’artificio di Capodanno. Non sarà consentito festeggiare fra più di 5 persone (bambini e ragazzi sotto i 14 anni esclusi), e sarà proibita la vendita dei fuochi d’artificio. Bandito anche il vin brulè, con il divieto di consumare alcol per strada. Sarà invece possibile la celebrazione delle messe religiose: a condizione che si rispettino le distanze di 1,5 metri in chiesa, e che non si canti. Nel lanciare l’allarme, il governatore della Baviera, Markus Soeder è stato ancora più radicale: “Lo scenario di Bergamo – ha detto – è più vicino di quanto si creda. Per impedire che questo accada anche in Germania, bisogna agire in modo conseguente”.
Spagna – Il coprifuoco sarà in vigore tra l’1:30 e le 6 del mattino alla vigilia di Natale, il giorno di Natale e la vigilia di Capodanno, mentre le riunioni di famiglia saranno limitate a 10 persone. A differenza di quanto stabilito in altri Paesi d’Europa, il governo spagnolo e le autorità locali nel paese concordano in un parziale allentamento delle misure. Si consente infatti una presenza di fino a 10 persone per ‘la vigilia di Natale, quella di Capodanno e il primo dell’anno. Fino ad ora nella gran parte del territorio spagnolo il limite era fissato a sei persone. Sarà inoltre posticipato il coprifuoco per il 24 e il 31 dicembre, ovvero portato all’1.30 del mattino dalle 23.Viene però introdotto il divieto di spostamento fra regioni fra il 23 dicembre e il 6 gennaio con alcune eccezioni. I dettagli sono stati illustrati in conferenza stampa dal ministro spagnolo Salvador Illa.
Regno Unito, allentamenti per 5 giorni (ma non nei ristoranti) – Dal 16 dicembre Londra torna in zona rossa, cioè in quasi lockdown. Una decisione per reagire senza indugi alla ripresa locale di contagi registrato dopo la fine del confinamento nazionale bis di un mese il 2 dicembre. La stretta prevede che la capitale passi dall’allerta arancione a quella rossa con nuova chiusura di ristoranti, pub e di alcuni negozi. Limitazioni che dureranno per ora fino al 23, quando in tutto il Regno – Londra compresa – scatterà un alleggerimento di 5 giorni delle restrizioni in occasione del Natale. Il trend dell’infezione, riportato sotto controllo nelle 4 settimane di chiusura nazionale bis, è tornato a far preoccupare negli ultimi giorni gli esperti, che rinnovano in queste ore gli appelli ai sudditi di Sua Maestà a non scatenarsi nello shopping prenatalizio e a misurare con cautela “i rischi” di contatti troppo stretti anche per le prossime festività di Natale, malgrado l’alleggerimento promesso delle restrizioni. Oggi infatti si può incontrare al pub o al ristorante solo una persona mentre è vietato accogliere in casa i propri contatti, ma dal 23 al 27 dicembre saranno consentite riunioni di famiglia – tre gruppi al massimo, che formeranno per i 5 giorni previsti una cosiddetta ‘Christmas Bubble’ (una bolla familiare unica di Natale) e potranno stare insieme nelle case private di ciascuna delle famiglie coinvolte, nelle chiese e in altri luoghi di preghiera, in luoghi pubblici come pub all’aperto o parchi, ma non in ristoranti, hotel al chiuso o altri luoghi d’intrattenimento di sorta.
Francia, in dubbio la riapertura dei ristoranti dal 20 gennaio – Nel giorno in cui la Francia parte con tamponi di massa per tutta la popolazione, il ministro dell’Economia Bruno Le Maire frena su una possibile riapertura di bar e ristoranti a partire dal 20 gennaio. Il via libera non è certo, ha detto garantendo comunque gli aiuti al settore, perché resta condizionato all’evoluzione dell’epidemia. Intanto da domani, data in cui si riaprirà parzialmente il paese, i francesi potranno tornare a circolare liberamente e senza autocertificazione, eccetto le ore di coprifuoco, dalle 20 alle 6 del mattino. Restano però chiusi per altre tre settimane musei, teatri e cinema, visti i risultati non soddisfacenti della diminuzione dei contagi. Il coprifuoco serale, dalle 20 alle 6 del mattino, sarà operativo anche il 31 dicembre, ma non la notte di Natale, dove tutti gli spostamenti saranno liberi e senza neppure bisogno di autocertificazione. E per assicurare il rispetto del coprifuoco anche la sera dell’ultimo dell’anno, il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato che impiegherà oltre 100mila poliziotti e gendarmi. “Non ci sarà alcuna tolleranza – ha detto, riferendosi ai veglioni clandestini -. Poliziotti e gendarmi proteggono delle vite facendo i controlli”.
Belgio, bar e ristoranti restano chiusi – Dal primo dicembre sono stati riaperti i negozi non essenziali, ma si può fare acquisti soltanto da soli. Per la vigilia di Natale anche il coprifuoco sarà allentato, cioè partirà da mezzanotte fino alle 5 del mattino. Ma niente cene numerose: si potrà invitare solo una persona a casa, due se si vive da soli. Banditi anche i fuochi d’artificio del Capodanno e “fortemente sconsigliate” le vacanze sulla neve. Bar e ristoranti restano chiusi.
Olanda, lockdown per 5 settimane – La decisione comunicata dal premier Mark Rutte in un raro discorso televisivo è arrivata come anticipato nel tardo pomeriggio. Da mercoledì 16 dicembre verranno chiuse le scuole e le attività non essenziali. Resteranno aperte le banche e fisioterapisti, ostetriche e dentisti potranno continuare a lavorare. Il prossimo 12 gennaio il governo comunicherà cosa accadrà al termine del periodo di restrizioni, ovvero dal 19 gennaio. Gli ospedali nei Paesi Bassi sono in difficoltà e l’ultimo bollettino, diffuso ieri, parla di circa 10mila nuovi casi di coronavirus. Le autorità olandesi temono che molti tedeschi, dopo l’introduzione del nuovo lockdown in Germania a partire dal 16 dicembre, possano attraversare il confine per lo shopping natalizio.
Svizzera, le misure fino al 22 gennaio – Chiusi dal 12 dicembre bar, ristoranti, negozi, nonché strutture sportive e ricreative tra le 19 e le 6. Disposta anche la chiusura degli esercizi commerciali e delle strutture durante i giorni festivi, ad eccezione di ristoranti e i bar. Tutte le misure sono limitate al 22 gennaio 2021. Per le notti di Natale e di Capodanno, il “coprifuoco” inizierà all’una del mattino. Per le riunioni private viene mantenuto il tetto massimo di 10 persone (bambini compresi). L’esecutivo raccomanda inoltre di limitare i contatti a due nuclei famigliari. Le celebrazioni religiose sono ammesse con un massimo di 50 persone. Tutti gli altri eventi pubblici – ad eccezione dei funerali e delle riunioni politiche – sono vietati. Le attività sportive e culturali sono limitate a 5 persone. Gli sport di contatto rimangono proibiti. Sono mantenute le eccezioni per i bambini e i giovani, nonché per il settore professionistico.