“Né eroi, né bugiardi”. E poi un bus trascinato dai camici che sopportano il “peso” di una dirigenza aziendale insensibile alle richieste degli operatori di tutelare il loro lavoro e i pazienti. Oggi agli Ospedali Santi Paolo e Carlo di Milano si è materializzato così, dopo vari flashmob, lo sciopero e il presidio dei lavoratori indetti dai sindacati di base Usi, Usb e NursingUp. L’iniziativa è stata assunta dopo i fatti di novembre, quando il pronto soccorso era esploso per il numero di accessi spropositato della seconda ondata e 50 medici, dopo i tentativi della loro primaria poi rimossa, erano arrivati a scrivere una durissima lettera alla direzione lamentando di dover fare scelte di cura inaccettabili a causa della carenza di organico.

I manifestanti sono entrati al San Carlo e bloccati prima di arrivare alla presidenza, dove volevano depositare fisicamente la richiesta di dimissioni contro il direttore già avanzata a giugno, quando le carenze di personale e organizzative avevano accesso i primi segni della protesta, degenerati poi in un duro scontro tra medici e dirigenza sanitaria che è finito anche in Regione con tentativi di ricucire da parte dell’assessorato incalzato dalle opposizioni. Il corteo nel pomeriggio punterà su Regione Lombardia.

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