È stata festa grande nel povero villaggio di pescatori di Guaca. Perché la scoperta di Yolman è passata subito di bocca in bocca e tutti gli abitanti del borgo in riva al mare si sono affrettati per setacciare il loro angolo di sabbia corrispondente in linea d’aria tra la baracca dove vivono e l’attracco della propria barca. Questo stando al racconto del New York Times
Il pescatore Yolman si era svegliato come ogni giorno di mattina presto. E come ogni giorno, vivendo in una baracca di lamiere in riva al mare, nel paesino di Guaca, in Venezuela, è uscito senza fare troppo rumore per andare verso la latrina. Yolman però è stato all’improvviso distratto da un luccichio proveniente dalla battigia. Niente latrina, allora. Meglio un dozzinale e rapido setaccio con la mano in mezzo alla sabbia. Yolman ha così subito afferrato qualcosa di solido. Un medaglione con l’effige della Vergine Maria. Un medaglione placcato oro. È stata festa grande nel povero villaggio di pescatori di Guaca. Perché la scoperta di Yolman è passata subito di bocca in bocca e tutti gli abitanti del borgo in riva al mare si sono affrettati per setacciare il loro angolo di sabbia corrispondente in linea d’aria tra la baracca dove vivono e l’attracco della propria barca. Monili, spille, fermacapelli, collanine, anelli, probabilmente risalenti a parecchi secoli fa, sono riemersi improvvisamente in tutto il breve litorale di Guaca. Almeno questo è quello che racconta il New York Times in un lungo servizio corredato da fotografie che confermano il ritrovamento di un vero e proprio tesoro antico. Che tutto derivi da un forziere di qualche nave pirata nascosto tra gli abissi improvvisamente riemerso e sparpagliatosi dopo una tempesta? Gli abitanti di Guaca non sono andati troppo per il sottile e dopo aver ringraziato Dio si sono accaparrati i preziosi oggetti e li hanno rivenduti nei paesi vicini ricavandone soprattutto cibo e suppellettili per le disgraziate casa in cui vivono. La fantasia però si ferma subito di fronte alla realtà storica. Perché la complessa crisi economica venezuelana ha portato alla quasi totale dismissione di quella che era l’attività minima remunerativa del luogo: la pesca e la lavorazione del pesce nei pressi del mare. Come scrive il NYT: “Prima che la crisi iniziasse nel 2014, Guaca e i villaggi circostanti rifornivano l’America Latina di sardine e tonno in scatola. Oggi solo otto dei 30 rudimentali magazzini di sardine della zona sono ancora in funzione; le vicine fabbriche di conserve di tonno, gestite dal governo, sono fallite”. Elemento ulteriore della crisi è la mancanza di benzina disponibile per le barche, tanto che molti pescatori del luogo si sono ritrovati per mesi a remare per molti chilometri prima di trovare la posizione in cui pescare durante il giorno. La penisola di Guanca, dicono gli anziani del luogo, è dove Cristoforo Colombo mise piede da primo europeo sul territorio del Sud America pensando di ritrovarsi nel Giardino dell’Eden. Paradiso che per un attimo i duemila abitanti del paesino di Guenca hanno assaporato mostrando anche foto dei loro ritrovamenti su Facebook. Difficile comunque capire l’origine di questi oggetti preziosi. Diversi esperti hanno provato ad analizzare i reperti e hanno scoperto che si tratta di oro da 18 carati di alta qualità, rarissimo nella produzione nazionale venezuelana. Altri esperti hanno invece provato a datare la produzione risalente probabilmente tra il ‘600 e l’800. Insomma una manna dal cielo che ha fatto rinascere un pochino le attività economiche del luogo. Si è riusciti ad acquistare più benzina, molti pescatori sono riusciti ad ottenere del migliore pescato, e soprattutto i tanti bambini presenti hanno ricominciato a nutrirsi degnamente. Yolman, comunque, nonostante i problemi economici familiari, ha conservato per sé un paio di piccoli orecchini, ma soprattutto dopo mesi dalla prima scoperta, sulla spiaggia di Guaca si ritrovano ancora occasionalmente piccoli oggetti dorati nella sabbia. “Se è successo una volta”, ha spiegato Yolman, “accadrà di nuovo”.